
“Maturità, t'avessi preso prima”, cantava Venditti in ‘Notte prima degli esami’. Mai come quest’anno le sue parole rispecchiano il pensiero di chi tra poche settimane dovrà passarci. I maturandi 2020, infatti, dovranno fare i conti non tanto con le ansie legate alla preparazione e alle prove d’esame.
Stavolta il nemico principale è un altro: si chiama Covid-19. Il virus che ha stravolto il mondo ancora aleggia sull’Italia, influendo inevitabilmente sia sulla struttura della maturità sia sullo stato mentale dei futuri diplomati. Ormai è chiaro: il fronte è spaccato a metà, contrari e favorevoli all’esame d’emergenza. Con i ‘no’ che, però, dichiarazione dopo dichiarazione, ordinanza dopo ordinanza, decreto dopo decreto conquistano terreno anziché cederlo. A meno di un mese dal via il 57% dei maturandi avrebbe preferito l’annullamento dell’esame. A far emergere questo dato una web survey di Skuola.net, che ha coinvolto oltre 10.000 studenti dell’ultimo anno delle superiori.
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Il maxi orale in presenza non convince i maturandi
Ma le loro ragioni sono destinate a cadere nel vuoto. L’ultimo atto ufficiale del ministero dell’Istruzione l’ha messo nero su bianco: la maturità si farà. Sarà composta da un’unica prova, un esame orale. Non solo: si svolgerà in presenza. Un risvolto, quest’ultimo, che ha fatto tanto discutere, in primis i diretti interessati: gli studenti. Anche in questo caso la divisione è netta, con due fazioni che si fronteggiano quasi alla pari. A prevalere nuovamente sono gli studenti che osteggiano il colloquio a scuola: sono il 53% dell’intera platea.
Il timore rimane, nonostante le misure di sicurezza
Il motivo? E’ principalmente legato all’oggettiva difficoltà del dover svolgere l’orale rispettando le norme prescritte dal Protocollo di sicurezza (studiato ad hoc per la prova), tra le quali figura il distanziamento tra tutti i presenti e l’obbligo di mascherina prima e dopo il colloquio. L’agitazione che può generare una situazione del genere, sommata a quella per l’esito della prova, è comune al 51% degli studenti contrari al fatto di doversi sedere fisicamente di fronte alla commissione. Per quasi 1 studente su 3, invece, entra in gioco la paura del contagio. Mentre per 1 studente su 10 la modalità online dell’esame stesso sarebbe del tutto equivalente a quella in presenza, inutile rischiare. Infine, per un più malinconico 5%, il non poter condividere con amici e parenti quel momento estremamente importante rende l’esame ‘dal vivo’ privo di senso.