
Cambia il ministro dell'Istruzione, ma non le urgenze del mondo della scuola. Al posto di Lucia Azzolina come titolare del dicastero di Viale Trastevere è arrivato Patrizio Bianchi, ex capo della task force per la riapertura delle scuole a settembre.
Non cambiano, però, le urgenze visto che ancora non si sa nulla per quanto riguarda la maturità. Il ministro, però, nelle scorse ore, ha garantito celerità.
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Maturità 2021, Bianchi: "in settimana decidiamo"
"In settimana decidiamo sulla Maturità ho ben presente il bisogno di informazione; i ragazzi stiano tranquilli". Così il ministro su La Repubblica, racconta che "il lavoro è tanto e bisogna farlo in fretta. Bisogna dare certezze agli studenti, ai docenti. Comunicheremo le cose quando avremo raggiunto un risultato e il risultato lo raggiungeremo studiando". Poi aggiunge: "Docenti e studenti nel 2020 hanno lavorato tanto, questo va riconosciuto, diciamo, poi, che i ritardi e le mancanze sono diversi, a seconda delle aree, delle scuole". Al GR1 Rai, domenica, aveva detto: "Stiamo lavorando, ho già riunito i miei collaboratori e posto tutti questi temi all’ordine del giorno”.
Maturità 2021, cosa sappiamo finora: tornerà il maxi orale?
Le parole di Patrizio Bianchi giungono poche ore dopo quelle della ministra uscente, Lucia Azzolina, che su Facebook, nel post di commiato dopo i 13 mesi a Viale Trastevere, svela la sua proposta: continuità con la formula dell’anno scorso, "maturata dopo un fitto dialogo e un proficuo ascolto portati avanti in queste settimane con studenti, famiglie, docenti". Sarà adesso compito di Bianchi decidere se tenere la formula emergenziale o ripristinare quella svolta fino al 2019 (due scritti e uno orale). Dunque con Azzolina al governo ci sarebbe stata la riproposizione di quanto visto nel 2020 con il maxi orale con 40 punti assegnati, mentre i restanti assegnanti sulla base del curriculum dell’ultimo triennio. Con Bianchi è tutto da vedere anche perché bisogna considerare l'andamento della pandemia che fa ancora paura con le varianti e le richieste di lockdown che provengono da varie parti. Il Partito Democratico vuole tuttavia almeno una prova scritta e anche alcuni dirigenti scolastici premono per questa soluzione.