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maturità 2022Maturità 2022, il governo verso la decisione dopo Natale. Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, ha sul tavolo il dossier Esame di Stato, ma la decisione definitiva è ancora lontana. L'emergenza Covid continua e i maturandi di quest'anno avranno sulle spalle due anni scolastici a singhiozzo con la Dad.
Ecco le ultime indiscrezioni.

Maturità 2022: tre ipotesi al vaglio del ministro Bianchi

Cosa succederà a giugno 2022? Si ripristinerà l'esame classico o ci sarà una nuova formula? Le ipotesi sono tre, così come segnala Italia Oggi: la prima è la riproposizione di quanto accaduto l'anno scorso con maxi orale più elaborato preparato dagli studenti prima dell'esame. La seconda ipotesi, la vera novità emersa nelle ultime ore, riguarda una prova scritta non più su base nazionale, ma decisa dalla commissione interna (dunque diversa per ogni scuola) che conosce al meglio la condizione dei candidati. La terza ipotesi, quella più remota, riguarda la riproposizione dell'impianto ante Covid, cioè delle due prove scritte e della prova orale. Bianchi si è riservato di decidere dopo Natale, entro gennaio, tutto con un'apposita ordinanza che avrà come base normativa un emendamento alla Legge di Bilancio presentato dal Partito Democratico (stanzia 10 milioni per lo svolgimento dell'esame in sicurezza).

Maturità 2022: ritorno alle prove scritte? La lettera degli accademici

La petizione degli studenti per chiedere l'abolizione delle prove scritte, su Change.org, ha superato oltre 45mila firme. Dall'altra parte, invece, abbiamo la lettera di un numero cospicuo di docenti (di scuola e di università) che chiedono un esame scritto che dia la priorità alle prove scritte: da Gustavo Zagrebelsky a Anna Oliverio Ferraris a Elsa Fornero a Carlo Cottarelli e altri ancora. Paolo Crepet, al Fatto Quotidiano, afferma: "A questo punto se l’esame dev’essere così mandiamogli il diploma via mail all’atto dell’iscrizione. Il problema non è il tema di italiano o no ma è il futuro di questo Paese. Si deve mantenere lo scritto in coerenza di una scuola meritocratica che rischia di sparire. Nessuno è mai morto per l’esame di maturità. Cancellare gli scritti è nelle corde di questa cultura che vuole rendere tutto più facile. Non ce l’ho con Bianchi ma c’è un aspetto cinico in questa vicenda: prima o poi i nodi arrivano al pettine magari a quarant’anni”.