
Ritorneranno le prove scritte o si riproporrà il maxi orale conosciuto con l’emergenza sanitaria? È questa una delle domande che più assilla gli studenti che hanno iniziato in questi giorni il quinto e ultimo anno della scuola superiore. In un intervento al Festival Francescano il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha anticipato cosa potrebbe accadere a giugno, confermando il suo apprezzamento su come si è svolta la Maturità 2021. Potrebbe dunque tornare l’elaborato e il maxi orale? Ecco le parole del ministro e le richieste dei presidi italiani.
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Maturità 2022, si riproporrà il modello dello scorso anno scolastico?
Non si hanno ancora notizie certe circa le modalità di svolgimento e la struttura dell’esame che i maturandi dovranno sostenere a giugno 2022. Mentre docenti e studenti aprono i libri alla scoperta degli argomenti del nuovo anno, il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, si è pronunciato sul nuovo esame, facendo anche un apprezzamento per il modello proposto agli studenti lo scorso giugno. Come riportato da La tecniche della Scuola, in un dibattito organizzato a Bologna con gli studenti del Liceo Malpighi sul tema 'È un Paese per giovani?' nell’ambito del Festival Francescano 2021, il ministero si è detto soddisfatto del modello del 2021 e di come docente e studenti abbiano reagito alla novità: “Abbiamo detto che la maturità va predisposta attraverso un dialogo tra lo studente e il suo consiglio di classe. Con la definizione di un argomento che lo studente ha più di un mese di tempo per sviluppare, presentando un proprio progetto tre settimane prima alla commissione” ha dichiarato.
Maturità 2022, quando si conosceranno le sorti dei maturandi
Quando si avranno notizie certe? Il ministro ha precisato che non si tratterà di una data molto lontana. Al momento, infatti, a viale Trastevere si stanno valutando le esperienze degli scorsi anni con l’obiettivo di definire la nuova Maturità in tempo adeguato “Prima di quanto avveniva negli anni passati, le modalità di svolgimento dell’esame di maturità di quest’anno”. Per il ministro gli studenti non devono ad ogni modo avere paura: “Capisco che chi ha svolto questo ciclo di studi lo ha fatto in una situazione molto difficile però non è domandando degli sconti che andiamo incontro al bisogno di crescita dei ragazzi. Ci sarà un esame che sarà di maturità. Della verifica di quanto questa esperienza educativa ha permesso di dire abbiamo finito quella fase della nostra crescita che coincide con l’adolescenza”.