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lettera dei prof al ministro Bianchi

La Maturità 2022 si svolgerà come si è svolta lo scorso anno? Da alcune indiscrezioni sembrerebbe che il Governo sia intenzionato a proseguire sulla via già tracciata nel 2021. Complice il lungo periodo in Dad, lo scorso anno si decise di esentare i maturandi dalla prova scritta riducendo l'esame di Stato ad un'unica prova orale accompagnata da un elaborato scritto dello studente.

Dopo aver navigato a vista più di un anno, adesso, grazie al progressivo ritorno alla normalità, e soprattutto al ritorno in presenza, sarebbe possibile ri-disegnare il “format” dell'esame di maturità. Lo fanno sapere alcuni Professori di una scuola superiore che, in una lettera indirizzata al ministro Bianchi, e pubblicata da TecnicaDellaScuola, mostrano tutte le perplessità circa la modalità d'esame dell'anno passato.

Eliminare l'elaborato finale”: la lettera dei prof al ministro Bianchi

Nel primo dei 4 punti fissati nella lettera, i professori chiedono maggiore uniformità nella valutazione del maturando e viene sottolineato come occorra un modello su base nazionale per ridurre il margine discrezionale della commissione. Particolare focus sull'elaborato finale che, recita la lettera, “non è possibile stabilire se sia davvero frutto dello studente” e che “sottrae tempo alla verifica della preparazione dello studente sul resto del programma di studio”.

Prove scritte nazionali o “il livello si abbasserà ulteriormente

I docenti arrivano poi subito al punto: “Abbiamo timore che se in futuro l’Esame di Stato italiano venisse ridotto a una prova orale, questo inevitabilmente abbasserebbe ancora di più il livello di preparazione degli studenti italiani rispetto alla media europea e rispetto al livello di competenze necessario per affrontare con successo il percorso universitario”. In questa ottica si inserisce quindi la richiesta della reintroduzione delle prove nazionali scritte per l'Esame di Stato 2022 per “restituire motivazione a docenti e studenti, e credere nelle loro capacità”.

Maturità 2021: la lettera dei Prof indirizzata al ministro Bianchi

Di seguito riportiamo il contenuto della lettera indirizzata al ministro pubblicata su "TecnicaDellaScuola":
Egregio Ministro, siamo un gruppo di docenti di scuola Secondaria Superiore, vogliamo esprimere la nostra profonda preoccupazione per le notizie apparse in questi giorni che affermano che l’Esame di Stato 2022 probabilmente si svolgerà con le stesse modalità dello scorso anno. Pensiamo che sia un nostro dovere professionale e morale agire per scongiurare una simile possibilità per le seguenti ragioni. A nostro parere l’Esame di Stato dovrebbe certificare le competenze dei maturandi in modo più uniforme possibile a livello nazionale, perché su tale certificazione si baserà la loro ammissione all’università, la loro partecipazione a concorsi, la loro posizione in diverse graduatorie di merito, etc.. Le modalità dello scorso anno, al contrario, hanno lasciato un ampio spazio discrezionale da parte della commissione sia nell’interpretazione della natura e della complessità degli elaborati proposti, sia nella loro valutazione, senza alcun meccanismo di controllo da parte dello Stato. Non c’è un modo di controllare che l’elaborato sia davvero frutto di un lavoro autonomo da parte dello studente. Il più delle volte, durante la prova orale, il tempo a disposizione per la sua discussione è decisamente insufficiente per verificare il livello di comprensione e di padronanza dell’argomento. Di fatto, l’assegnazione anticipata del tema dell’elaborato nelle discipline d’indirizzo non incentiva gli alunni a prepararsi in tali discipline approfonditamente su tutto il programma di studio. In ogni processo di apprendimento le modalità di valutazione costituiscono una guida per i docenti nella pianificazione dell’attività didattica e per gli studenti nella costruzione delle proprie competenze. Riteniamo che gran parte delle competenze relative alle discipline oggetto della prima e seconda prova scritta, come delineate nelle indicazioni nazionali (Decreto Interministeriale 211 del 7 ottobre 2010), non possono essere adeguatamente verificate attraverso una singola prova orale. Abbiamo molto apprezzato l’impegno di questo governo di mettere la scuola al centro della nostra società e il lavoro svolto per un’efficace ripartenza della didattica in presenza. In questa ottica chiediamo la reintroduzione delle prove scritte nazionali all’Esame di Stato 2022, magari opportunamente rimodulate, considerando che il percorso di preparazione degli alunni ha risentito in modo significativo del prolungato periodo di Dad. E’ nostra convinzione che un esame serio darà a noi docenti e ai nostri studenti una motivazione, una spinta per continuare a combattere e sarà un messaggio di fiducia nelle nostre e nelle loro capacità.
Fiduciosi nella Sua considerazione, inviamo distinti saluti.”