A questo proposito, Skuola.net ha voluto chiedere un commento a caldo sulla scelta del MI a Federica Gasbarro, una delle massime attiviste per il clima, ribattezzata la “Greta Thunberg italiana”. Scrittrice e divulgatrice, ha fatto del cambiamento climatico la sua battaglia.
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Federica Gasbarro:"Le manifestazioni giovanili contro il cambiamento climatico hanno dato avvio alla rivoluzione"
Per Federica Gasbarro, rappresentante alle Nazioni Unite di tutti i giovani italiani che si battono per il cambiamento climatico e delegato italiano per Unite For Climate, la scelta fatta dal Ministero dell’Istruzione, è determinata di certo dagli scioperi a cui hanno preso parte gli studenti nel corso degli ultimi quattro anni: “Senz’altro il fatto che molti giovani siano scesi in piazza insieme a numerose associazioni ha portato a galla un problema che sarebbe altrimenti rimasto latente e nascosto, come lo è stato per così tanto tempo. Un argomento, quello del cambiamento climatico, che non era però estraneo ai tecnici, agli scienziati, ai politici, ma era meno conosciuto dalla società civile e dai giovani. Questo ha fatto sì che per anni il grosso problema venisse sottostimato. Adesso, invece, anche grazie alle manifestazioni create dai più giovani si sta finalmente discutendo realmente delle difficoltà scaturite dal menefreghismo prolungato di questi anni”.
Federica Gasbarro:“Bene la scelta del MI sul cambiamento climatico, ma c’è ancora tanto da fare”
Il tema proposto è particolarmente caro alla generazione cui appartengono i maturandi del 2022. La scelta, quindi, potrebbe essere stata anche un modo per andare incontro ai loro interessi. Un risvolto positivo, secondo Federica, “Perché i ragazzi hanno la percezione chiara di quello che è il tema del cambiamento climatico e sanno quanto sia fondamentale. Il Ministero sa quanto sia preminente come tema, a tal punto da inserirlo all’interno dell’Esame di Maturità che è il momento topico della loro vita. Quindi è un segnale molto forte”. Ma non tutto è oro ciò che luccica: l’esperta, infatti, si mantiene comunque cauta: "Si tratta comunque di una traccia da far sviluppare a un esame - sottolinea - non è una risoluzione che può essere applicata”.La scelta del Ministero è comunque un passo avanti nei confronti del pianeta: “Rinforza un’idea che loro avevano già precedentemente ottenuto grazie agli scioperi. E’ un input in più che viene dall’alto e per loro sarà di certo visto con un rafforzativo per sposare ancora di più la causa climatica”.