
Siamo ormai nel vivo dell’anno scolastico e gli studenti iscritti al quinto anno delle superiori iniziano ad interrogarsi sulla tipologia di esame che dovranno affrontare a giugno. Il Ministero dell’Istruzione, infatti, ha deciso di prendere ancora del tempo per arrivate ad una soluzione concreta e in sicurezza.
Lo scorso anno i maturandi hanno affrontato solo un maxi orale per evitare l’ulteriore diffusione del virus. E quest’anno, ritorneranno le tanto temute prove scritte? Ecco cosa ha detto la ministra Azzolina durante un intervento per il programma #Tuttomeritomio promosso da Fondazione Cr Firenze e Intesa Sanpaolo.
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Maturità 2021: quando si prenderanno le decisioni sull'esame?
L’anno solare sta per concludersi e i maturandi non hanno notizie certe sulla Maturità che dovranno affrontare a giugno. Durante il programma #Tuttomeritomio della Fondazione Cr Firenze e Intesa Sanpaolo la ministra Azzolina è intervenuta chiarendo che il ministero starebbe temporeggiando in attesa di sviluppi positivi dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Le sue parole: “Ci vuole un po’ di pazienza, prenderemo le decisioni che riterremo essere le più opportune, giuste per studenti e studentesse” per poi aggiugnere che sul tema potrebbero arrivare delle novità tra “gennaio e febbraio del prossimo anno“. Rispondendo ad una domanda posta da una studentessa collegata da casa, inoltre, ha rinnovato la call to action a tutti i maturandi: “Ci sarà il massimo coinvolgimento di tutte le parti in causa, ovviamente anche del personale docente. Ho fatto un incontro qualche giorno fa con il Forum degli Studenti e le consulte degli studenti, perché so che l’esame di Stato vi sta molto a cuore. Ho chiesto di farci anche delle proposte, così come avevamo già fatto l’anno scorso”. Del resto, saltare l’esame di Stato come già fatto in altri Paesi vicini è impossibile perché disciplinato dall’articolo 33 della Costituzione italiana: “É prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale”. La stessa ministra, in un’intervista rilasciata a inizio dicembre a “L’Aria di domenica” su La7 aveva ricordato: “L’Italia ha avuto il grande merito di fare gli esami in presenza lo scorso anno scolastico, contrariamente a quanto accaduto in altri Paesi d’Europa, e sono andati molto bene, i nostri studenti all’inizio più restii ne hanno apprezzato il valore”.