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La scuola cattolica vietato ai minori di 18
Fonte foto: trailer film La scuola cattolica

Il film, tratto dall'omonimo libro di Edoardo Albinati Premio Strega nel 2016 e ispirato al massacro del Circeo del 1975, nelle sale dal 7 ottobre, è stato vietato ai minori di 18 anni. Ad annunciarlo è stata la produzione, su parere vincolante della Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche. La pellicola di Stefano Mordini era già stata presentata fuori concorso all'ultima Mostra di Venezia, a settembre, e in quella circostanza era stata classificata come prodotto vietato ai minori di 14 anni.

Perché il film è stato vietato ai minori? La motivazione della Commissione

Incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del ministero della Cultura, la Commissione ha così motivato la sua decisione: "Il film presenta una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice. In particolare i protagonisti della vicenda pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per apparire tutti incapaci di comprendere la situazione in cui si trovano coinvolti. Questa lettura che appare dalle immagini, assai violente negli ultimi venti minuti, viene preceduta nella prima parte del film, da una scena in cui un professore, soffermandosi su un dipinto in cui Cristo viene flagellato, fornisce assieme ai ragazzi, tra i quali gli omicidi del Circeo, un'interpretazione in cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente messi sullo stesso piano” questa la motivazione fornita sul sito Ansa.it.

La Warner Bros: “Il film ripercorre un evento cruciale per l'Italia”

Un parere apertamente in contrasto con quello della Commissione arriva dalla casa di produzione, la Warner Bros, e citato da Tgcom24: "Questa censura viene operata su un film che racconta una storia vera, una storia di omicidio e di stupro, quella di una grave violenza perpetrata ai danni di due donne, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, un crimine che sconvolse l'intero Paese, ancora vivo nella coscienza collettiva: il delitto del Circeo”. Un divieto, ricorda la Warner Bros, che “viene imposto per un film che ripercorre i fatti che hanno segnato la storia dell'ordinamento giuridico italiano, aprendo nel 1975 un dibattito che si sarebbe concluso solamente nel 1996, quando per la legge italiana la violenza sessuale passò dall'essere considerata un reato contro la morale a un crimine contro la persona".

L'opinione del regista: conoscere è educare e i giovani ne hanno bisogno

Anche il regista, Stefano Mordini è rimasto stupito dalla decisione della Commissione: "Non riesco a trovare delle ragioni valide per questa censura e se mi sforzo di trovarle, mi inquietano. Trovo assurdo che oggi si vieti ai ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di espressione, quello che due ragazze come loro anni fa hanno subito, questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa di coscienza che potrebbe essere loro utile per difendersi da quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca. E questo perché alcune delle ragioni di quella tragedia sono purtroppo ancora attuali" queste le parole del regista riportate dalla testata.
Data pubblicazione 7 Ottobre 2021, Ore 10:16
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