
Manca sempre meno per l’inizio della Maturità 2020. e gli studenti stanno ultimando il ripasso generale per il colloquio orale. Con l’emergenza sanitaria da Covid-19 il mondo della scuola ha subito cambiamenti radicali e il Ministero dell’Istruzione ha ben pensato di concentrare l’esame di Stato in un’unica prova, un vero e proprio maxi orale. Il terzo del colloquio, in particolare, prevede l’analisi del materiale scelto dalla commissione a carattere multidisciplinare. E se uscisse come tema l’ambiente? Ecco tutto quello che c’è da sapere per fare bella figura il giorno dell’esame.
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Orale maturità 2020: come collegare l’ambiente nella discussione interdisciplinare
Date le misure per evitare il contagio del coronavirus, quest’anno non ci saranno prove scritte all’esame di Stato. Il Ministero dell’Istruzione, però, ha pensato di concentrare elementi della prima e della seconda prova nell’unica prova prevista, il colloquio orale in presenza. Come già saprai, il terzo momento del colloquio orale si concentrerà sull’analisi del materiale scelto dalla commissione a carattere multidisciplinare. La discussione ti consentirà di dimostrare di aver acquisito i contenuti e i metodi delle diverse discipline e di saperle collegare tra loro. Sempre nella stesso ottica, soddisferai un punto importante presente nella griglia della valutazione, la capacità di argomentare in maniera critica e personale i materiali proposti della commissione. Ecco tutti i collegamenti da fare se il tema centrale del materiale sarà l’ambiente.
Discussione interdisciplinare: l’ambiente in letteratura italiana
Sebbene i continui e giusti contrasti tra natura e cultura, il tema dell’ambiente può essere visto da un punto di vista più moderno: quello dell’inquinamento. Dalla prima rivoluzione industriale ai giorni nostri, infatti, autori e intellettuali hanno espresso preoccupazione circa i problemi ambientali in opere e saggi. A tal proposito e coerentemente con il programma del quinto anno, si potrebbe introdurre nella discussione interdisciplinare la figura di Italo Calvino. Erede di una tradizione che risale a Lucrezio, Galilei e Leopardi, l'autore ha utilizzato la letteratura come strumento per decifrare e definire il mondo. Contemporaneamente alla trilogia dei “Nostri antenati” si dedicò alla composizione di altri romanzi più immediatamente legali alle incertezze e alle antinomie della società contemporanea: il crepuscolo della civiltà contadina, l’inurbamento e lo scempio causato dalle industrie sull’ambiente naturale. In “Marcovaldo” o “Le stagioni in città” del 1963, ad esempio, racconta il tentativo del protagonista di trovare un mondo meno artificiale proprio nel disagio dell'inurbamento.
Esempi e approfondimenti per il percorso interdisciplinare sull'ambiente
Discussione interdisciplinare: l’ambiente in letteratura inglese
Nel programma di quinto anno di letteratura inglese si possono trovare diversi spunti per creare collegamenti con l’ambiente. Dai romantici Wordsworth e Coleridge allo scrittore vittoriano Charles Dickens, dall’Aestheticism ai tempi di Oscar Wilde alla crisi dei valori negli ambienti di James Joyce. Facendo un parallelismo con letteratura italiana, però, appare funzionale descrivere accuratamente le condizioni nelle città e nelle fabbriche in “Coketown” di Charles Dickens. Questa città era dominata dalla monotonia, era tutto uguale: case, strade e persone stavano facendo gli stessi lavori e le stesse cose.Era anche una città fatta di mattoni rossi anneriti da fumo e cenere. Come racconta Dickens, c'erano molti macchinari e alti camini che emettevano costantemente fumo e aveva un canale sempre nero a causa dello scarico e dell'inquinamento.
Esempi e approfondimenti per il percorso interdisciplinare sull'ambiente
Discussione interdisciplinare: l’ambiente in storia
Se non vuoi parlare della seconda rivoluzione industriale o dell’arrivo delle prime fabbriche in Italia e preferisci parlare di attualità, si potrebbe fare un collegamento con le diverse misure che negli anni i Paesi si sono impegnati ad adottare per ridurre il riscaldamento globale. Il primo trattato, come già sai, è stato il protocollo di Kyoto, approvato a dicembre 1997 e che ha impegnato gli Stati firmatari tra il 2008 e il 2012. Nel dicembre 2015, invece, a Parigi c’è stata una conferenza sul clima, chiamata Cop21, nella quale 195 paesi hanno adottato il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale. L’accordo ha definito un piano d’azione globale intento a riportare il mondo sulla buona strada e a fronteggiare i cambiamenti climatici pericolosi circoscrivendo il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2ºC.
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