Che cosa è uscito alla Maturità 2023: i temi della prima prova
Quasimodo, Moravia, Fallaci, Piero Angela, il ritorno delle prove scritte alla Maturità dopo la pandemia, l'attesa ai tempi di WhatsApp: sono alcuni dei temi usciti oggi all'esame di Maturità 202...
E' iniziata stamattina la Maturità 2023 e circa 500mila studenti si sono trovati davanti le tracce scelte dal Ministero dell'Istruzione e del Merito. Qualche sorpresa e alcuni pronostici confermati hanno colorato queste prime ore del compito di italiano che avrà un valore di 20 punti sul voto finale. Salvatore Quasimodo e Alberto Moravia i protagonisti dell'analisi del testo, Federico Chabod, Oriana Fallaci e Piero Angela del testo argomentativo. WhatsApp e la Maturità ai tempi della pandemia, con l'appello degli intellettuali all'ex Ministro Bianchi per reinserire gli scritti dopo lo stop dovuto al Covid, sono stati i temi di attualità scelti dal MIM.
Quali sono le tracce del tema italiano della Maturità 2023
Il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha affermato che le tracce ufficiali saranno pubblicate nel primo pomeriggio. "La prova di Italiano è importante per i ragazzi, esprime la loro capacità di riflessione e di maturità. Come tutto l'esame di Stato, va affrontata con grande senso di responsabilità, ma anche con serenità, come tutte le prove della vita" ha detto a SkyTg24.
Anche se il MIM pubblicherà le tracce solo tra qualche ora, sul web le informazioni sono circolate subito dopo l'apertura dei plichi. Skuola.net è riuscita a intercettarle e a recuperare informazioni su ognuno dei temi:
Simona Pani, tutor di Ripetizioni.it by Skuola.net ha spiegato che "nella poesia “Alla nuova Luna” pubblicata da Salvatore Quasimodo nel 1958, e inserita nella raccolta “La terra impareggiabile”; il tema principale è quello delle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche che si andavano sviluppando dagli anni Cinquanta del Novecento." In particolare Quasimodo si riferisce "alla spedizione nello spazio del primo satellite artificiale Sputnik I, avvenuta nel 1957, a opera dell’Unione Sovietica." L'obiettivo del componimento è "quello di far riflettere gli uomini, strutturando l’opera come una nuova preghiera (inserendo anche la formula amen alla fine) Quasimodo mette in luce come l’uomo con l’aiuto di Dio, che inizialmente ha creato tutto l’universo, è riuscito a mandare in orbita nuovi corpi artificiali, tutto ciò, però, attraverso un’ironia velata".
"L’estratto proposto dal MIM per la seconda traccia di Analisi del testo è una sezione del capolavoro di Alberto Moravia noto con il titolo di “Gli indifferenti” e pubblicato nel 1929. Il tema del romanzo è il disfacimento del tessuto umano e morale della famiglia romana degli Ardengo" commenta Valentina Vollaro, Tutor di Ripetizioni.it. "A mio parere, si tratta di una scelta particolarmente felice e indicativa dello stile dell’autore: essa infatti ci catapulta immediatamente nello scontro tra dominante e dominato della società novecentesca; ancora più incisiva è la presenza della sfera sessuale, in quanto forza vitale solo in qualità di espressione del mondo popolare." Come spiega la tutor, "Di fatto i protagonisti dell’estratto sono lo spregiudicato libertino Leo Merumeci e Mariagrazia, madre di Carla e Michele Ardengo, che deve subire le violenze di chi le è socialmente superiore."
"“L’idea di nazione”: questo il concetto alla base della prima traccia della Tipologia B, sul trattato di Federico Chabod del 1961. Il principio di Nazionalità fu motore trainante del XIX secolo, e andava di pari passo con l’idea di libertà politica e della lotta allo straniero, condizioni indissolubili per ottenere l’indipendenza prima e l’unità poi, come portato avanti da Camillo Benso, conte di Cavour." Lo spiega Elvira Anna Tenaglia, tutor di Ripetizioni.it. "Se passiamo a Mazzini, possiamo toccare con mano quanto per lui l’idea di libertà fosse altamente radicata, anelando ad una libertà piena e senza riserve come magistralmente espresso nel manifesto della Giovine Italia con le sue tre basi: Indipendenza, Unità e Libertà.
Accanto all’idea di Nazione si accompagnava anche il principio europeo, che gettava le sue basi. Sempre riagganciandoci a Mazzini che ergeva la Patria al di sopra di ogni cosa ebbene la metteva sullo stesso piano dell’Umanità. Perché senza l’una non esiste l’altra."
Il tutor di Ripetizioni.it Natalia Manzano ha così commentato il secondo argomento della tipologia B (testo argomentativo) della prima prova dell’Esame di Stato del 2023, che verte su un brano tratto dal libro “Dieci cose che ho imparato” del celeberrimo giornalista e divulgatore Piero Angela, venuto a mancare il 13 agosto del 2022: "Quest’opera costituisce l’ultimo dono al suo pubblico dell’autore, che si è dedicato alla sua stesura con serena lucidità ormai consapevole di essere prossimo alla fine della sua esistenza. Il libro rispecchia la poliedrica volontà di imparare e trasmettere di chi lo ha scritto e, pertanto, tratta questioni di vario genere quali la politica, la scuola, l’ambiente, la cultura, l’emotività e altre ancora. Il testo proposto nella traccia, tratto dal capitolo intitolato “Il cervello”, ha per argomento l’importanza delle idee che sono alla base delle produzioni tecnologiche ed evidenzia che l’intuizione ad esse soggiacente è ormai divenuta la materia prima più preziosa e costosa in quanto motore di ogni innovazione concreta."
Il passo scelto per il terzo testo argomentativo è tratto dal libro Interviste con la storia di Oriana Fallaci, e verte su una domanda apparentemente banale: “la storia è fatta da tutti o da pochi?”. Secondo Rosanna Calò, tutor di Ripetizioni.it, "La scrittrice sembra in apparenza non avere una risposta univoca, anche se nelle sue parole sembra trasparire un’ipotesi: forse è vero che il mondo non dipende da noi, come sosteneva Bertrand Russell. Forse è vero che quando i pochi che sono al potere decidono che dobbiamo morire, allora moriremo. In quel caso, allora, siamo davvero “greggi impotenti nelle mani di un pastore ora nobile ora infame?” Il pensiero espresso da Russell durante la Guerra fredda sembra attualissimo tuttora, quando le guerre ancora costellano il panorama europeo, ma anche quello mondiale. Pertanto, la prova d’esame richiede agli studenti di riflettere sulla domanda posta dalla Fallaci, cercando un tentativo di risposta attuale."
"Nella Lettera aperta indirizzata nel dicembre 2021 al Professor Patrizio Bianchi, allora Ministro dell’Istruzione - spiega Vincenza Maglio, Tutor di Ripetizioni.it - vengono esposte una serie di riflessioni relative all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione. Le riflessioni sono orientate sull’importanza di garantire una reale preparazione che miri, principalmente, a orientare gli studenti verso un'adeguata formazione culturale e umana. Pertanto, il testo, in forma di lettera aperta, tende ad un'analisi precisa delle molte ragioni indispensabili che devono garantire ad ogni studente l’acquisizione di un messaggio di serietà, nonché autorevolezza, che essi stessi si aspettano dagli adulti. Quindi, in definitiva, l’esame conclusivo, muovendo e spingendo gli studenti verso l’esercitazione e lo studio, costituirà uno snodo, un ponte, che li condurrà nell’età adulta."
La traccia parte dall’articolo di Marco Belpoliti “Elogio dell’attesa nell’era di whatsApp” uscito sul quotidiano La Repubblica il 30 gennaio 2018, dove, come illustra la Tutor di Ripetizioni.it Gaia Del Riccio, "L’autore sottolinea come ai nostri tempi, in cui la tecnologia ha reso tutto immediato e simultaneo, l’attesa e la noia generata da essa siano diventati quasi insopportabili. Il tempo deve essere ottimizzato e non sprecato, nella continua corsa al raggiungimento dei propri obiettivi. Corriamo verso il futuro, il domani, ma allo stesso tempo, ragiona Belpoliti, scappiamo dai tempi morti che lascerebbero la nostra mente libera di vagare e di pensare; è nella noia che l’uomo è costretto a fermarsi, a fare qualcosa che sembra non più abituato a fare: coltivare la pazienza e lasciare la mente libera di perdersi".
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