
L’esame di Maturità si sta ritagliando un posto sempre più ampio nei discorsi di attualità che si stanno facendo in questi giorni. Infatti l’esame è pronto a cambiare di nuovo, come risposta all’emergenza da Coronavirus, per adattarsi ai programmi che le classi quinte hanno potuto effettivamente svolgere in questi mesi di chiusura delle scuole.
Tuttavia non tutti i maturandi sono favorevoli al dover affrontare l’esame di Maturità 2020: sono molti a insorgere, uno su tutti un ragazzo, che si firma “uno studente qualunque”, che frequenta il quinto anno del liceo scientifico e che ha inviato una mail alla nostra redazione allegando i suoi 5 motivi affinché l’esame di Stato 2020 dovrebbe essere cancellato.
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I maturandi non ci stanno: vorrebbero cancellare l’esame di Maturità 2020
Ma l'anonimo studente non è solo ad opporsi fermamente alla Maturità 2020. Sono davvero in molti quelli che vorrebbero essere valutati sul rendimento scolastico del quinquennio e non su prove svolte in emergenza. Almeno 2 maturandi su 3 vorrebbero non affrontare l’esame, questo è quanto emerge da un recente sondaggio pubblicato da Skuola.net nei giorni scorsi. Le ragioni sono tante: c’è chi parla di rispetto nei confronti dell’esame stesso, di chi l’ha fatto e di chi dovrà affrontarlo nei prossimi anni, sottolineando l’ingiustizia del doverlo fare semplificato o a metà; c'è chi invece non si sente pronto a sostenerlo, aggiungendo come la didattica a distanza abbia fornito una preparazione insufficiente a moltissimi ragazzi; c'è chi, invece, come il ragazzo che ha scritto alla redazione, ha articolato il suo discorso in una lettera, in cui ha messo insieme ben 5 punti per cui l’esame di Maturità 2020 non s'ha da fare.Se sei d'accordo con la sua opinione ma anche se sei nettamente contrario, scrivi a redazione@skuola.net: faremo sentire la tua voce!
La lettera di “uno studente qualunque”: i 5 motivi per cancellare la Maturità 2020
Lo studente che ci ha scritto ha evidenziato ben 5 punti secondo i quali la Maturità 2020 non ha senso di essere svolta, eccoli di seguito:- Vogliamo recuperare ciò che non abbiamo potuto apprendere . Purtroppo la maturità non riguarda solo l’estate: le ultime 3-5 settimane dell’anno vengono sempre dedicate esclusivamente alla preparazione dell’esame, senza aggiungere materiale o ripetere spiegazioni. Noi studenti preferiremmo poter dedicare fino all’ultimo giorno allo studio delle materie, perché quando saremo all’università o nel mondo del lavoro non conterà quanto bene saremo andati all’esame, ma quante cose sapremo. Inoltre, moltissime scuole hanno fatto passare del tempo prima di attivare le videolezioni (inclusa la mia) e non dover preparare l’esame permetterebbe di recuperare quello che non è stato possibile fare in quel tempo, che altrimenti non impareremo mai.
- “Il sei politico è anti-meritocratico”. Il sei politico è completamente inadatto a risolvere il problema della maturità, ma questo non significa che non si possa risolvere altrimenti. Per 5 anni abbiamo ricevuto valutazioni, i nostri prof ci conoscono e la Ministra stessa ha detto che “i professori conoscono gli studenti”, quindi chiediamo che i punti mancanti al voto di maturità siano presi dalla media delle valutazioni del triennio. Noi studenti crediamo che un orale fatto nelle condizioni in cui questo verrebbe fatto sia molto meno meritocratico di tre anni di voti, studio e sacrifici.
- I professori non sono stati messi nella condizione di prepararci . Da almeno una ventina di anni i professori sanno come sarà la maturità da gennaio e possono per tanto preparare gli studenti, mentre ad oggi non sono ancora state date direttive su come sarà l’orale. Prendendo d’esempio me, che faccio lo scientifico, i miei professori di matematica e fisica non sanno come dovranno interrogarci, non essendoci la seconda prova e pertanto non hanno modo di prepararci come sono stati preparati negli altri anni gli studenti di quinta. Ad esempio, se venisse introdotta la tesina, i prof avranno solo 6 settimane per spiegarci come farla, un tempo insufficiente. Quando dovremo mettere il nostro voto di maturità nel curriculum, il datore di lavoro non sarà tenuto a ricordarsi che noi avevamo solo poche settimane e non vari mesi per prepararci, pertanto è deleterio per il nostro futuro far pesare 60 punti un orale così preparato, soprattutto se si pensa a quanto poco, in confronto, pesi la discussione della tesi di laurea.
- “Gli studenti chiedono un esame serio e l’orale in presenza”. Falso. Gli studenti chiedono un voto serio e uno che dipende al 60% da un orale per cui non è stato possibile essere preparati a dovere non lo è. Riguardo all’orale in presenza, è vero che per chi ha problemi di connessione o non ha i sistemi informatici adeguati è meglio, ma questo non risolve il problema delle differenze tra studenti ed è comunque molto rischioso. Eliminarlo resta l’unica soluzione.
- Si sta sottovalutando quanto sia discriminatorio. Io ho potuto seguire tutte le videolezioni, il mio compagno di classe no. Perché dovrei essere avvantaggiato? I fondi ministeriali sono arrivati quando in certe scuole le videolezioni si facevano da cinque settimane. Cinque settimane di programma, soprattutto per quelle materie di cui si fanno 4-5 ore a settimana (e allo scientifico ne abbiamo ben tre) sono irrecuperabili. E non si può chiedere ai professori di fare un orale diverso per ogni ragazzo, sia perché è quasi impossibile, sia perché sarebbe scorretto, sia perché verrebbe meno il fine ultimo della maturità, quello di dare una valutazione oggettiva. Non vogliamo che si corra il rischio che questo esame sistema scolastico non faccia figli e figliastri.