In questo appunto di matematica si illustra come risolvere graficamente un particolare tipo di equazione esponenziale, definendo le caratteristiche di una funzione esponenziale e discutendo l’eventuale esistenza delle soluzioni.
Indice
Funzioni esponenziali
Chiameremo funzione esponenziale tutte le funzioni del tipo
y = a^x
[/math]
dove a è un numero reale positivo e viene chiamato base dell’esponenziale.
Il campo di esistenza di tali funzioni è tutto l’insieme dei numeri reali, R, mentre il codominio è costituito dai numeri reali positivi.
Tali funzioni sono sempre positive e non si annullano mai, in quanto non può esistere nessun valore reale della x per cui
a^x
[/math]
fornisce il valore zero.
Una delle caratteristiche fondamentali di tale funzioni è che sono monotone, ossia strettamente crescenti o strettamente decrescenti a seconda del valore della base a. Tale caratteristica fa si che una funzione esponenziale sia biiettiva e quindi invertibile: la funzione inversa di una esponenziale è la funzione logaritmica.
Diremo che due o più esponenziali sono simili se hanno la stessa base e lo stesso esponente.
Le proprietà degli esponenziali possono essere così brevemente riassunte:
- [math]
(a^n)(a^m) = a^{n + m}
[/math] - [math]
(a^n) : (a^m) = \frac{a^n}{a^m} = a^{n - m}
[/math] - [math]
[(a^n)]^m = a^{m n}
[/math] - [math]
\sqrt[n]{a^m } = a^{\frac{m}{n}}
[/math] - [math]
a^{-n} = \frac{1}{a^n}
[/math] - [math]
1^n = 1
[/math] -
[math]dove n>0
0^n = 0
[/math] - [math]
a^0 = 1.
[/math]
Il grafico di tali funzioni esponenziali dipende dal valore della base a.
Se a>1, avremo una funzione strettamente crescente.
Infatti data
y = a^x
[/math]
Se x assume valori verso meno infinito (valori negativi), ossia infinitamente negativi, il valore di
a^x
[/math]
assume valori molti piccoli, prossimi allo zero:
y = \frac{1}{a^{|x|}}
[/math]
Se facciamo crescere i valori assegnati alla variabile indipendente x, i valori della y iniziano a crescere sempre più. Quando x = 0, avremo
y = a^0
[/math]
, ossia y = 1, per cui la funzioni passo per il punto (0;1), intersecando l’asse delle y nel punto di ordinata 1.
Per valori positivi della variabile x, la funzione
y = a^x
[/math]
continua a crescere fino a valori infiniti (si dice che tende a più infinito).
Tale equazione non è risolvibile con i metodi classici per cui utilizzeremo il metodo grafico.
è definita su tutto l’insieme dei numeri reali, per cui dovremo vedere cosa succede ai valori della funzione a meno infinito ed a più infinito:
Osserviamo subito che il primo membro dell'equazione è costituito da una funzione trascendente, ovvero un'esponenziale del tipo:
mentre il secondo membro è una funzione algebrica, razionale intera, ovvero una funzione lineare:
e stracci il grafico della funzione a primo membro e di quella a secondo membro.
ossia
per ottenere il grafico di tale funzione basterà tracciare il grafico di
Quindi otterremo ancora l’andamento di una curva esponenziale che però passa per il punto
è una retta con coefficiente angolare, m = -1, quindi decrescente, che passa per il punto (0;1)e per il punto (1;0) (curva di colore blu).
per ulteriori approfondimenti sulle equazioni esponenziali vedi anche qua
Se 0, avremo una funzione strettamente decrescente.
Per valori della x infinitamente negativi, il valore della base a, assume il valore del suo reciproco elevato al valore assoluto di x:
quindi se x tende a meno infinito la funzione
y = a^x
[/math]
Se i valori della x tendono a zero, la funzione assumerà di nuovo il valore y = 1, mentre per valori della x maggiori di zero la funzione tenderà a zero.
In entrambi i casi descritti, l’asse delle ascisse, , costituisce l’asintoto orizzontale della funzione esponenziale.
Nel caso in cui a =1, avremo la funzione
y = 1^x
[/math]Il Teorema degli Zeri
Il Teorema degli zeri ci fornisce alcune condizioni in base alle quali, possiamo stabilire se l’equazione associata alla funzione in esame, ha almeno una soluzione, ossia uno zero, punto in cui la funzione data interseca l’asse delle ascisse, x.
Precisiamo che le condizioni imposte da tale teorema sono necessarie, ma non sufficienti, ossia se si verificano le ipotesi, sicuramente la tesi sarà soddisfatta, ma non è detto che se si verifichi la tesi, siano verificate anche le ipotesi.
Il Teorema di Esistenza degli Zeri afferma che:
sia
y = f(x)
[/math]
E’ bene ribadire che se sono soddisfatte le ipotesi, sicuramente l’equazione avrà almeno una soluzione, ma se le ipotesi del teorema non sono soddisfatte, non è detto che non esistano zeri.
Si noti che l’ipotesi che impone che
f(x)
[/math]Risoluzione di un’equazione esponenziale tramite metodo grafico
La risoluzione di una qualunque equazione tramite il metodo grafico consiste nei seguenti passaggi:
Tale metodo si usa solitamente quando l'incognita dell'equazione è presente in due funzioni di natura diversa.
Prima di procedere con la risoluzione dell’equazione tramite il metodo grafico e buona consuetudine applicare il Teorema degli Zeri per valutare l’eventuale esistenza delle soluzioni.
Sia data l’equazione
3^{x - 1} + x – 1 = 0.
[/math]
Applichiamo innanzi tutto il Teorema degli Zeri per valutare l’esistenza delle soluzioni.
La funzione che rappresenta l’equazione
y = 3^{x - 1} + x – 1
[/math]
Quindi si può concludere che la funzione data assume valori di segno opposto sul suo campo di esistenza, in base a questo esiste almeno un punto in cui si annulla.
3^{x - 1}
[/math]
3^{x - 1}
[/math]
Passiamo adesso alla risoluzione grafica di tale equazione.
Suddividiamo l’equazione di partenza in due funzioni:
3^{x - 1} = 1 – x
[/math]
y=a^x
[/math]
y_1 = 3^{x - 1}
[/math]
y_2 = 1 – x
[/math]
Primo membro:
y_1 = 3^{x - 1}
[/math]
y_1 = (\frac{1}{3}) 3^x
[/math]
y = 3^x
[/math]
\frac{1}{3}.
[/math]
(0, \frac{1}{3})
[/math]
Secondo membro:
y_2 = 1 – x
[/math]
Notiamo che i due grafici delle funzioni
y_1
[/math]
y_2
[/math]
Nel metodo della bisezione si suddivide l’intervallo in cui è contenuta la soluzione (in questo caso (0,1) a metà e si applica il Teorema degli Zeri ad ognuno dei due intervalli; trovato l’intervallo in cui vengono verificare le ipotesi di tale teorema, si procede ad una ulteriore bisezione e si riapplica ad ogni intervallo il teorema e così via: più sono gli intervalli in cui viene suddiviso l’intervallo di partenza, maggiore sarà la precisione con cui si approssima il valore di c.
Il metodo delle tangenti consiste nel considerare l’intervallo in cui si suppone sia la soluzione dell’equazione e tracciare rette tangenti ai due grafici, fino a determinare quelle che si intersecano in c: maggiore è il numero di tangenti, maggiore sarà la precisione con cui si individua il punto c.