Concetti Chiave
- L'età ciceroniana si colloca nella prima metà del I secolo a.C., durante il periodo di Cesare e Cicerone, caratterizzata da una crisi culturale e una ricerca di nuovi valori letterari.
- Questo periodo è noto come l'età aurea della letteratura latina, segnata dall'assimilazione della cultura ellenistica e da guerre civili che hanno modificato gli assetti politici tradizionali.
- La società dell'epoca mostrava un crescente distacco tra politica e società civile, con un focus sull'individualismo e la ricerca della felicità personale, esemplificato dai poetae novi come Catullo.
- Cicerone ha giocato un ruolo chiave nel reinterpretare i valori tradizionali in un contesto moderno, integrando elementi letterari e filosofici per definire un ideale di humanitas.
- La storiografia di questo periodo si concentrava su eventi contemporanei o recenti, come illustrato dai lavori di Cesare e Sallustio, offrendo diagnosi politiche e interpretazioni storiche.
Indice
L'età ciceroniana
Per esigenza espositiva, abbiamo inteso quale "età ciceroniana" il periodo storico-politico-letterario che, secondo lo schema tracciato in "cronologia", comprende poco più della I metà del I secolo a.C.
Breve profilo
Nell'ambito dell'età ciceroniana, il I secolo a.C. è considerato l'età aurea della letteratura latina: allora maturarono i frutti dell'assimilazione della cultura ellenistica. Fu anche il secolo delle guerre civili (Mario e Silla, Cesare e Pompeo, Ottaviano e Antonio), che alterarono l'equilibrio degli istituti politici tradizionali. E fu un'età anti-tradizionalista: a Roma, diventata la metropoli di uno stato sovranazionale, si approfondì il distacco tra società civile e società politica. Si configurarono marcate posizioni individualistiche e modelli interpretativi della realtà estranei, le une e gli altri, alla cultura tradizionale, perché centrati sul problema del destino e della felicità individuali. Il primo caso è quello dei poetae novi e in particolare di Catullo, il primo grande poeta lirico latino; il secondo è quello di Lucrezio che produsse un eccezionale poema didascalico-filosofico di impostazione epicurea, De rerum natura (La natura delle cose).
Fu però anche il secolo del declino dell'arte drammatica e dell'epopea nazionale sulla linea di Nevio e Ennio. La lingua letteraria subì un processo di canonizzazione in senso aristocratico e con Cicerone mostrò di aver acquisito gli strumenti per tradurre il pensiero greco. A Cicerone spetta il merito di aver riaffermato i valori della tradizione entro un più moderno sistema culturale, elaborando un ideale di humanitas in cui il momento politico è ancora quello culminante, ma arricchito di valori letterari e filosofici. Nuova è anche la storiografia, centrata sul presente (Cesare) o sul recente passato (Sallustio) e pensata come lavoro di diagnosi e interpretazione politica oltre che come opera di documentazione oggettiva.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali dell'età ciceroniana?
- Perché il I secolo a.C. è considerato l'età aurea della letteratura latina?
- Quali sono stati i contributi di Cicerone alla letteratura e alla cultura del suo tempo?
- Come si è evoluta la storiografia durante l'età ciceroniana?
L'età ciceroniana è caratterizzata dalla crisi dei vecchi equilibri culturali e dalla ricerca di nuovi valori e dimensioni letterarie, con figure come Lucrezio e il circolo neoterico di Catullo.
Il I secolo a.C. è considerato l'età aurea perché maturarono i frutti dell'assimilazione della cultura ellenistica e si svilupparono nuove forme letterarie e filosofiche, nonostante le guerre civili.
Cicerone ha riaffermato i valori della tradizione entro un sistema culturale moderno, elaborando un ideale di humanitas che integra valori politici, letterari e filosofici, e ha contribuito alla canonizzazione della lingua letteraria.
La storiografia si è evoluta concentrandosi sul presente o sul recente passato, come nel caso di Cesare e Sallustio, ed è stata pensata come diagnosi e interpretazione politica oltre che documentazione oggettiva.