Concetti Chiave
- Marco Tullio Cicerone nacque ad Arpino nel 106 a.C., in una famiglia equestre, e studiò eloquenza e diritto a Roma, apprendendo da illustri maestri latini e greci.
- Iniziò la carriera forense nell'81 a.C., vincendo casi importanti come la difesa di Publio Quinzio e Sexto Roscio, e viaggiò in Oriente per perfezionarsi.
- Tornato a Roma, intraprese il cursus honorum raggiungendo il consolato nel 63 a.C., anno in cui sventò la congiura di Catilina.
- Fu esiliato nel 58 a.C. per decisione di Clodio, ma tornò a Roma l'anno seguente, continuando a influenzare la scena politica.
- Negli ultimi anni della sua vita, dopo la morte di Cesare, cercò di influenzare Ottaviano, ma fu ucciso nel 43 a.C. dai sicari di Antonio.
Questo appunto di Letteratura Latina tratta della vita e delle opere di Marco Tullio Cicerone, celeberrimo uomo politico e oratore latino, vissuto nel primo secolo a.C.
Indice
L’infanzia e la prima giovinezza
Marco Tullio Cicerone nacque il 3 gennaio del 106 a.C. in un’antica villa della campagna di Arpino, ora in provincia di Frosinone. Gli abitanti di Arpino godevano dei diritti di cittadinanza e partecipavano alla vita politica romana. Cicerone era di una ricca famiglia equestre imparentata con Mario, che era appunto nato ad Arpino nel 157 a.C.A Roma sentì parlare di eloquenza i due più famosi oratori del tempo, Antonio e Crasso, apprese il diritto da Scevola l’Augure e da Scevola il Pontefice. Nel 90 a.C. prese la toga virile e combatté nella guerra sociale sotto il comando di Pompeo Strabone. Quando tornò a Roma continuò i suoi studi seguendo i maestri greci Apollonio Molone di Rodi, retore, e Filone di Larissa, filosofo accademico. Lo stoico Diodoto, che restò in casa di Cicerone fino alla morte avvenuta nel 49 a.C., fu invece il suo precettore domestico.
Durante la prima giovinezza scrisse un poema in onore di Mario, tradusse in esametri i Fenomeni di Arato, tradusse anche alcuni dialoghi platonici e l’Economico di Senofonte, compose un trattato di retorica in due libri (De inventione).
Inizio della carriera forense e viaggio in Oriente
Iniziò la sua carriera di avvocato nell’81 a.C. sotto la dittatura di Silla in un caso di diritto civile, sostenendo la difesa di un certo Publio Quinzio (Pro Quinctio) riguardo alla controversia fra due titolari di una società commerciale. Dell’ 80 a.C. è invece la Pro Sexto Roscio Amerino in cui Cicerone difende il suo cliente dall’accusa di parricidio intentatagli dai veri assassini del padre, che con l’aiuto di Crisogono, potente liberto di Silla, avevano fatto scrivere il nome della loro vittima nelle ormai decadute liste di proscrizione. Cicerone vinse la causa. Poco dopo, per rafforzare la salute e perfezionare gli studi, si recò in Oriente: ad Atene ascoltò il filosofo accademico Antioco di Ascalona, scolaro di Filone, gli epicurei Zenone e Fedro, il retore Demetrio Siro; a Rodi ascoltò nuovamente Apllonio Molone, grazie al quale poté chetare la sua iuvenilis redundantia, e il filosofo Posidonio.
Ritorno a Roma: il cursus honorum
Nel 77 a.C. tornò a Roma dove ebbe l’attore Roscio come maestro nell’arte della gestualità. Nel 76 a.C. ebbe la prima figlia, Tullia, dalla moglie Terenzia, mentre nel 65 a.C. gli nascerà un figlio maschio, Marco. Sempre nel 76 a.C. Cicerone, homo novus, si presentò candidato alla questura e fu eletto primo tra i venti questori. Nel 75 a.C. esercitò la questura a Lilibeo, oggi Marsala, che era, con Siracusa, la città più importante della Sicilia. Nel 70 a.C. fu eletto edile per il 69 a.C. Nello stesso anno (70) i Siciliani gli affidarono a Cicerone il loro patrocinio nel processo per concussione intentato a Gaio Verre, che per tre anni aveva esercitato con estrema disonestà la propretura in Sicilia. Quinto Ortensio, avvocato di Verre, dopo l’esposizione dell’Actio prima in Verrem, rinunciò a una difesa ormai ritenuta inutile e il suo assistito andò in esilio. Cicerone svolse comunque il suo piano d’accusa e, a processo concluso, scrisse le altre quattro. Il successo forense gli procurò grande fama. Dopo essere stato, come s’è detto, edile nel 69 a.C., fu pretore nel 66 a.C., anno in cui appoggiò Pompeo con il suo primo grande discorso politico, Pro lege Manilia de imperio Cn. Pompei. Nel 63 a.C. fu console. Durante il suo consolatò sventò la congiura di Catilina, come ci testimoniano le quattro orazioni catilinarie. Dello stesso anno sono la Pro C. Rabirio perduellionis reo (accusato di tramidento), la Pro Murena e i tre discorsi De lege agraria.
L’esilio
Durante la congiura di Catilina, Cicerone aveva fatto condannare a morte i congiurati senza concedere loro il diritto della provocatio ad populum. Nel 58 a. C. , Clodio, giovane patrizio nemico di Cicerone, fue eletto tribuno della plebe e promosse una legge contro le esecuzioni illegali, costringendo all’esilio Cicerone, che fu prima a Tessalonica e poi a Durazzo. Nel 57 a.C. fu richiamato dall’esilio da Pompeo. In tale conteso si collocano i discorsi di ringraziamento Post reditum (in senatu e ad Quirites) e Oratio pro domo sua ad pontifices, riuscendo ad ottenere la ricostruzione della casa sul Palatino, che Clodio gli aveva fatto demolire.
Il ritorno a Roma, l’otium forzato e la morte
Cercò di acquistare nuovamente una posizione di preminenza appoggiando cesare con l’orazione De provinciis consularibus ma il rafforzamento del potere dei triumviri lo manteneva in una posizione di secondo piano. Del 52 a.C. è la pro Milone, in difesa di Milone che aveva ucciso Clodio. Dopo essere stato proconsole in Cilicia, tornò a Roma dove cercò di riconciliare, senza alcun esito Cesare e Pomepo, di cui poi prese le parti, recandosi da lui a Durazzo. Dopo la vittoria di Cesare su Pompeo a Farsalo nel 48 a.C., Cicerone andò a Brindisi dove incontrò il vincitore che lo perdonò. Cicerone non riuscì però ad acquistarsi nuovamente una posizione nella vita politica dello Stato. Si dedicò negli ultimi anni alla stesura di trattati filosofici. Al dolore dell’otium forzato, si aggiunse la straziante perdita dell’amata figlia Tullia. Aveva anche divorziato da Terenzia e sposato Publilia, dalla quale si ben preso si separò. Dopo la morte di Cesre, cercò di avvicinarsi a Ottaviano e di influenzarlo. Riconciliatisi Ottaviano e Antonio, Cicerone, che contro quest’ultimo si era scagliato nelle sue dodici orazioni Filippiche, non ebbe scampo: il 7 dicembre del 43 a.C. fu ucciso dai sicari di Antonio nei pressi della sua villa di Formia.Domande da interrogazione
- Quali furono i primi studi e influenze di Cicerone durante la sua giovinezza?
- Come iniziò la carriera forense di Cicerone?
- Quali furono le conseguenze della congiura di Catilina per Cicerone?
- Come si concluse la vita politica di Cicerone?
- Quali furono le opere letterarie e filosofiche di Cicerone negli ultimi anni?
Cicerone studiò eloquenza a Roma con i famosi oratori Antonio e Crasso, apprese il diritto da Scevola l’Augure e Scevola il Pontefice, e seguì i maestri greci Apollonio Molone e Filone di Larissa. Fu anche influenzato dallo stoico Diodoto.
Cicerone iniziò la sua carriera di avvocato nell'81 a.C. sotto la dittatura di Silla, difendendo Publio Quinzio in un caso di diritto civile e vincendo la causa di parricidio per Sesto Roscio Amerino.
Dopo aver condannato a morte i congiurati senza il diritto di provocatio ad populum, Cicerone fu costretto all'esilio nel 58 a.C. da Clodio, ma fu richiamato nel 57 a.C. grazie a Pompeo.
Dopo il rafforzamento del potere dei triumviri, Cicerone non riuscì a riacquistare una posizione di rilievo e si dedicò alla stesura di trattati filosofici. Fu ucciso dai sicari di Antonio nel 43 a.C.
Negli ultimi anni, Cicerone si dedicò alla stesura di trattati filosofici, cercando di influenzare Ottaviano dopo la morte di Cesare, ma senza successo politico.