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Concetti Chiave

  • Gaio Giulio Cesare, nato il 13 luglio 100 a.C., apparteneva a una famiglia patrizia con legami mitici con Iulo, figlio di Enea.
  • La sua carriera politica iniziò dopo la morte di Silla nel 78 a.C., culminando nel primo triumvirato del 60 a.C. con Crasso e Pompeo.
  • Celebre per la conquista delle Gallie (58-51 a.C.), Cesare affrontò e sconfisse varie tribù, tra cui la ribellione guidata da Vercingetorìge ad Alesia.
  • Sotto la sua dittatura, Cesare attuò riforme significative, limitando il potere senatorio e migliorando le condizioni nelle province romane.
  • Le opere conservate di Cesare, come i "Commentarii de bello Gallico", sono caratterizzate da chiarezza e brevità, riflettendo uno stile narrativo oggettivo e documentaristico.
In questo appunto si parla di Gaio Giulio Cesare che è nato a Roma il 13 luglio del 100 a.C provenendo una celebre famiglia patrizia che vanta una mitica discendenza da Iulo, ossia il figlio dell'eroe troiano Enea. Si descrivono le sue opere principali e anche il suo stile.

Indice

  1. La vita di Gaio Giulio Cesare
  2. Opere
  3. Opere conservate
  4. Lo stile

La vita di Gaio Giulio Cesare

Gaio Giulio Cesare nasce a Roma il 13 luglio del 100 a.C da una famiglia patrizia che vanta una mitica discendenza da Iulo, figlio dell'eroe troiano Enea.
Ben presto attira su di sé l'avversione dell'oligarchia senatoria, questo sia per essersi legato ai populares, sia per la parentela esistente con i due massimi eponenti di quella parte politica: Mario (ne era il nipote)e Cinna (ne aveva sposato la figlia Cornelia).

Perseguitato dai sillani è costretto ad allontanarsi da Roma dove fa ritorno solo dopo la morte di Silla, avvenuta nel 78 a.C: da questo momento inizia la sue carriera politica e forense.
Nel 68 il suo primo incarico come questore, fu poi edile nel 65, pontefice massimo nel 63, pretore nel 62 e propretore in Spagna nel 61. Cesare, Caio Giulio (3) articoloSembra non sia stato estraneo ai progetti rivoluzionari di Catilina (63), pur senza partecipare direttamente alla congiura.
Nel 60 forma con Crasso e Pompeo il primo triumvirato.
Console, nel 59, fa approvare, due leggi agrarie in favore dei veterani di Pompeo e una che ne riconosceva l'operato in Asia, tutto ciò in aperto contrasto con il Senato.
Nel 58, con un plebiscito, ottiene il proconsolato nella Gallia Cisalpina e nella Gallia Narbonese per l'eccezionale durata di cinque anni, ai quali, in seguito, ne vengono aggiunti altri cinque (Convegno di Lucca).
Tra il 58 e il 51 mise in atto la conquista delle Gallie sfruttando a proprio vantaggio due avvenimenti: la penetrazione degli Elvezi nel territorio degli Edui, alleati di Roma (Gallia Transalpina) e le presunte minacce delle tribù germaniche di Ariovisto ai popoli gallici. Con l'ufficiale intento di proteggere le regioni della Gallia messe in pericolo dall'invasione di popoli nemici, conduce sottomette la Gallia Belgica; respinge e stermina le tribù germaniche che avevano oltrepassato il Reno; compie due spedizioni in Britannia (55-54) costringendo le popolazioni locali a dichiararsi tributarie; reprime alcune rivolte scoppiate in sua assenza, principalmente contro Eburoni, Trèviri e Svevi.
Nel frattempo divampa una seconda e più temibile ribellione delle tribù del centro, guidate dagli Arverni, che riesce a domare e, ad Alesia, costringe alla resa il capo dei ribelli, Vercingetorìge.
Siamo nel 49, il proconsolato di Cesare in Gallia sta per scadere ed egli pensa già al passagio diretto al consolato. Ma il Senato e Pompeo, in base ad una legge che impone la presenza in città dei candidati alle magistrature, ingiungono a Cesare di lasciare la Gallia, di deporre il comando e di rientrare a Roma come semplice cittadino. Cesare, consapevole del fatto che, in questo modo, sarebbe diventato facile preda dei suoi nemici, si rifiuta.
Per tutta risposta nel Cesare varca il Rubicone e si dirige verso Roma dove, nel frattempo, era stato proclamato il senatus consultum ultimum, lo stato d'assedio.
Scoppia così la guerra civile che durò fino al 45.
Cesare conquista Italia e Spagna e, nel frattempo, Pompeo fugge nell'Illirico.
Nel 48 Pompeo, sconfitto a Farsalo, si rifugia in Egitto dove, però, Tolomeo lo fa decapitare.
Tra il 46 e il 45 Cesare reprime le ultime resistenze pompeiane presso Tapso (Africa) e Munda (Spagna).
Dal 45 ha inizio la sua dittatura.

Durante la sua permanenza al potere attuò alcune riforme politiche:

  • limitò il potere del Senato
  • immise nel Senato membri d'ogni ceto
  • frenò le ingerenze e le speculazioni dei cavalieri
  • dispose aiuti per i bisognosi e gli inabili al lavoro
  • si preoccupa di garantire la giustizia amministrativa nelle province
  • migliora la condizione giuridico-politica delle province, concedendo la cittadinanza latina (Sicilia) o romana (Gallia Cisalpina).

Il 15 marzo 44, probabilmente a causa della sua politica di compromesso, che scontentava tutti, Gaio Giulio Cesare venne ucciso. Della congiura facevano parte uomini a lui legati: Bruto, Cassio, Casca, Trebonio.

descrizione della vita e delle opere di Giulio Cesare

Opere

Tra le opere perdutedi cui ci parlano le fonti:
  • diverse orazioni
  • De analogia(un trattato di carattere linguistico-grammaticale inerente al dibattito in atto tra analogisti e anomalisti)
  • Antìcato (due libri contro l'idealizzazione di Catone Uticense)
  • componimenti poetici giovanili

Opere conservate

Commentarii de bello Gallico (in otto libri di cui l'ultimo è considerato spurio e attribuito a Aulo Irzio, luogotenente di Cesare)
Commentarii de bello civili (in tre libri).

Lo stile

Chiarezza, semplicità, brevità, rigore logico contraddistinguono la prosa cesariana. Il periodo non presenta fratture sintattiche di Sallustio, di Tacito o Seneca, ma senza per questo ricercare l’ampollosità di Cicerone.
Dal punto di vista sintattico si può osservare:
  • L’uso frequente del participio come predicativo e inserito nel costrutto dell’ablativo assoluto. Questi participi, che sostituiscono, riassumendola, una proposizione esplicita, conferiscono rapidità e scorrevolezza al periodo;
  • L’assiduo ricorso alla proposizione relativa, che genererebbe monotonia se non intervenisse in una molteplicità di usi e di forme (nesso relativo, relativo prolettico, proposizione relativa apparente, ecc.), secondo le circostanze e la struttura armonica del periodo.
  • L’impiego del discorso indiretto, che tende ad eliminare qualsiasi ostentazione di drammaticità, spogliando di ogni amplificazione retorica le parole dei personaggi.

Sul piano strettamente narrativo affiora:

  • assenza di note superflue, fronzoli retorici
  • elimina considerazioni personali lasciando che siano i fatti stessi a parlare
  • il ritmo è paragonabile ad un documentario di guerra
  • l’autore parla di se stesso in terza persona, contribuendo ad aumentare il senso di oggettività narrativa (es.: Caesar mittit...).

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine familiare di Gaio Giulio Cesare?
  2. Gaio Giulio Cesare nacque a Roma il 13 luglio del 100 a.C. da una famiglia patrizia che vantava una mitica discendenza da Iulo, figlio dell'eroe troiano Enea.

  3. Quali furono i principali incarichi politici di Cesare prima della sua dittatura?
  4. Cesare ricoprì diversi incarichi politici: questore nel 68, edile nel 65, pontefice massimo nel 63, pretore nel 62, e propretore in Spagna nel 61. Fu console nel 59 e ottenne il proconsolato nella Gallia Cisalpina e Narbonese.

  5. Come si sviluppò la carriera militare di Cesare in Gallia?
  6. Tra il 58 e il 51 a.C., Cesare conquistò la Gallia, sottomise la Gallia Belgica, respinse le tribù germaniche, compì spedizioni in Britannia e domò ribellioni interne, culminando nella resa di Vercingetorige ad Alesia.

  7. Quali riforme politiche attuò Cesare durante la sua dittatura?
  8. Durante la sua dittatura, Cesare limitò il potere del Senato, incluse membri di ogni ceto, frenò le speculazioni dei cavalieri, fornì aiuti ai bisognosi, migliorò la giustizia amministrativa e concesse cittadinanze nelle province.

  9. Quali sono le caratteristiche principali dello stile letterario di Cesare?
  10. Lo stile di Cesare è caratterizzato da chiarezza, semplicità, brevità e rigore logico, con frequente uso del participio e del discorso indiretto, eliminando fronzoli retorici e mantenendo un ritmo narrativo simile a un documentario di guerra.

Domande e risposte