Concetti Chiave
- I commentari di Giulio Cesare hanno un carattere autobiografico e storico, con una chiara scansione annalistica che assegna un anno a ogni libro.
- La tematica militare è predominante, con un focus sulla sintesi e oggettività, senza retorica o proemio tipici dei poemi.
- Gli intenti principali sono propagandistici e apologetici, rispondendo a critiche sulle campagne militari e elogiando i soldati.
- Pompelio è ritratto negativamente rispetto a Cesare, che si presenta come modello di laboriosità e clementia.
- Cesare non manipola i fatti, ma li deforma con variazioni cronologiche e prospettiche, limitando la validità storiografica.
Cesare - Commentarii
Nei commentari di Giulio Cesare è possibile riconoscere alcuni tratti distintivi e caratteristici. Innanzitutto spicca il carattere autobiografico e storico delle vicende narrate, la ristrettezza nell'arco cronologico e la piena autonomia dal. Di vista letterario e narrativo. le opere sono dal punto di vista letterario perfettamente compiute. Si adotta la scansione annalistica che fa corrispondere ad ogni libro un anno. La tematica militare occupa gran parte della trattazione e in latino viene definita rerum gestarum. Benché Cesare non dimentichi mai di conferire rilevanza dal di vista stilistico e narrativo alla sua opera, si rileva un’assenza totale di retorica e soprattutto manca l'elemento caratteristico del poema, il proemio. Grande importanza viene conferita alla sintesi e al criterio di oggettività che ricorre nell'opera. Gli intenti sono prevalentemente due: quello propagandistico e quello apologetico. Cesare viene accusato di inutili campagne e risponde ribadendo l'esigenza di attaccare i Galli prima che questi avessero potuto fare lo stesso con il popolo romano. Il condottiero non dimentica nell'opera di elogiare i soldati e Pompeo è descritto in relazione a inettitudine, crudelitatis, codardia e contrapposto all'autore stesso inteso come modello di laboriosità, clementia e mitezza.Una delle tematiche trattate con maggiore approfondimento è quella intorno alla veridicità, problema già sollevato da Asinio Pollione. Cesare nell'opera non falsifica ma deforma i fatti invertendo l'ordine cronologico, sminuendo e accrescendo dei particolari e presentando le dinamiche in delle angolazioni favorevoli. Benché gli spunti autobiografici siano un grande sussidio all'aspetto letterario e narrativo dei commentari dal di vista storiografico rappresentano un limite non indifferente che non permette di intendere l'opera come un trattato di storiografia.