LauraMara
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Concetti Chiave

  • Cesare adotta uno stile sobrio e essenziale, seguendo l'atticismo che rifiuta ornamenti e preferisce la chiarezza.
  • Come analogista, Cesare sceglie il linguaggio basato sulla regola razionale, evitando termini inusuali e contaminazioni linguistiche.
  • Usa la terza persona e una struttura lineare con proposizioni paratattiche per trasmettere oggettività e ragione.
  • Il purismo linguistico di Cesare evita l'uso di termini disusati e termini insoliti, per mantenere la purezza della lingua.
  • Lo stile di Cesare varia, adattandosi alle esigenze narrative, usando frasi brevi per rendere la rapidità degli avvenimenti.

Questo appunto di Letteratura Latina tratta dello stile del celeberrimo politico e storico latino Gaio Giulio Cesare.

Indice

  1. Cesare atticista
  2. L'oggettività riflessa nello stile
  3. Il lessico di Cesare
  4. Altre caratteristiche dello stile di Cesare

Cesare atticista

Cesare è atticista e analogista. Atticista significa (in ambito retorico) seguace dello stile attico. Gli atticisti propugnano uno stile sobrio, essenziale che rifiuta gli ornamenti del discorso; opposto a quello attico c'è lo stile asiano che è più adornato, ampolloso e ridondante.
Gli analogisti si oppongono agli anomalisti. Gli analogisti sostengono nella scelta linguistica il principio della ratio, cioè, della regola (della norma razionale come criterio) in ambito linguistico; gli anomalisti sostengono il principio della consuetudo, cioè, dell'uso.

L'oggettività riflessa nello stile

Cesare vuole dare l'idea dello stile del resoconto e, quindi, nella sua prosa per dare idea dell'oggettività, di dominio della ragione, utilizza:
  • la terza persona;
  • periodare lineare con proposizioni affiancate per paratassi o unite con il nesso relativo;
  • subordinate implicite rese con participi congiunti.

Il lessico di Cesare

Riguardo al lessico esercita le sue scelte sulla base del purismo linguistico, cioè, rifiuta le contaminazioni della lingua d'uso, rifiuta le connessioni dello sviluppo diacronico (attraverso il tempo) della lingua.
Perciò Cesare evita:
  • termini desueti;
  • analogismi.
In sostanza segue un principio che egli stesso aveva enunciato in un trattato di retorica De analogia che è andato perduto:"Tamquam scopulum sic fuge inauditum et insolens verbum" ("Evita il termine raro e insolito come un scoglio").

Altre caratteristiche dello stile di Cesare

Lo stile comunque è vario perché Cesare lo adatta alle necessità espressive della pagina. La resa è data da brevi frasi paratattiche che devono dare l'idea della rapida successione degli avvenimenti. A volte arriva alla brevità epigrafica ("fit gallorum fuga" perché sintetizza la rovina dei Galli).
Alla fine del De bello civili Cesare che viene a conoscere la morte di Pompeo (il suo avversario) e la comunica così
usando cinque parole: "Alexandriae de Pompei morte cognovit".
Cesare preferisce l'oratio obliqua.
Egli usa l'oratio recta: discorso diretto quando vuole esprimere la drammaticità o la straordinarietà della situazione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è lo stile retorico preferito da Cesare e come si manifesta?
  2. Cesare è un atticista, preferendo uno stile sobrio ed essenziale che rifiuta gli ornamenti del discorso, in contrasto con lo stile asiano più adornato e ridondante.

  3. Come Cesare riflette l'oggettività nel suo stile di scrittura?
  4. Cesare utilizza la terza persona, un periodare lineare con proposizioni affiancate per paratassi o unite con il nesso relativo, e subordinate implicite rese con participi congiunti per dare un'idea di oggettività e dominio della ragione.

  5. Quali sono le caratteristiche del lessico di Cesare?
  6. Cesare esercita un purismo linguistico, evitando termini desueti e analogismi, seguendo il principio di evitare termini rari e insoliti, come enunciato nel suo trattato perduto "De analogia".

Domande e risposte

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