Concetti Chiave
- Cesare adotta uno stile sobrio e essenziale, seguendo l'atticismo che rifiuta ornamenti e preferisce la chiarezza.
- Come analogista, Cesare sceglie il linguaggio basato sulla regola razionale, evitando termini inusuali e contaminazioni linguistiche.
- Usa la terza persona e una struttura lineare con proposizioni paratattiche per trasmettere oggettività e ragione.
- Il purismo linguistico di Cesare evita l'uso di termini disusati e termini insoliti, per mantenere la purezza della lingua.
- Lo stile di Cesare varia, adattandosi alle esigenze narrative, usando frasi brevi per rendere la rapidità degli avvenimenti.
Lo stile di Cesare
Cesare è atticista e analogista. Atticista significa (in ambito retorico) seguace dello stile attico. Gli atticisti propugnano uno stile sobrio, essenziale che rifiuta gli ornamenti del discorso; opposto a quello attico c'è lo stile asiano che è più adornato, ampolloso e ridondante.
Gli analogisti si oppongono agli anomalisti. Gli analogisti sostengono nella scelta linguistica il principio della ratio, cioè, della regola (della norma razionale come criterio) in ambito linguistico; gli anomalisti sostengono il principio della consuetudo, cioè, dell'uso.
Cesare vuole dare l'idea dello stile del resoconto e, quindi, nella sua prosa per dare idea dell'oggettività, di dominio della ragione, utilizza:
-La terza persona.
-Periodare lineare con proposizioni affiancate per paratassi o unite con il nesso relativo.
-Utilizza subordinate al participio.
Riguardo al lessico esercita le sue scelte sulla base del purismo linguistico, cioè, rifiuta le contaminazioni della lingua d'uso, rifiuta le connessioni dello sviluppo diacronico (attraverso il tempo) della lingua.
Perciò Cesare evita:
-termini disusati.
-analogismi.
In sostanza segue un principio che egli stesso aveva enunciato in un trattato di rerotica DE ANALOGIA che è andato perduto:
"Tamquam scopulum sic fuge inauditum et insolens verbum".
"Evita il termine raro e insolito come un scoglio".
Lo stile comunque è vario perché Cesare adatta lo stile alle necessità espressive della pagina.
La resa è data da brevi frasi paratattiche che devono dare l'idea della rapida successione degli avvenimenti. A volte arriva alla brevità epigrafica ("fit gallorum fuga" perché sintetizza la rovina dei Galli).Alla fine del De bello civili c'è Cesare che viene a conoscere la morte di Pompeo (il suo avversario) e la comunica così:
"Alexandriae de Pompei morte cognovit"
usa 5 parole
Cesare preferisce l'oratio obliqua.
Egli usa l'oratio recta: discorso diretto quando vuole esprimere la drammaticità o la straordinarietà della situazione.