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Concetti Chiave

  • "Ulisse" di Joyce è considerato uno dei romanzi più innovativi e sperimentali dell'inizio del Novecento, pubblicato come volume unico nel 1922, ma inizialmente serializzato tra il 1918 e il 1920.
  • I personaggi del romanzo reinterpretano quelli dell'Odissea in chiave moderna, trasformando eroi epici in persone comuni che affrontano le sfide quotidiane.
  • Il flusso di coscienza nel romanzo rappresenta una tecnica narrativa che esprime i pensieri e le emozioni dei personaggi in modo diretto e senza interventi del narratore.
  • Joyce utilizza il flusso di coscienza per mostrare il processo mentale dei suoi personaggi, rendendo il lettore partecipe delle loro percezioni, sentimenti e pensieri.
  • Il monologo finale di Molly Bloom è un esempio chiave dell'uso del flusso di coscienza, rivelando profondamente il carattere e il passato del personaggio.

In questo appunto di letteratura inglese si parlerà dell'Ulisse di Joyce da diversi aspetti: l'origine dell'opera, l'analisi dei personaggi messi a confronto con gli eroi omerici e come il flusso di coscienza è stato applicato nell'opera. Joyce, James – Ulisse, analysis articolo

Indice

  1. Presentazione e origine dell’opera
  2. I personaggi dell’opera in comparazione a quelli di Omero
  3. Flusso di coscienza – definizione generale della tecnica
  4. Flusso di coscienza – come viene utilizzato nell’opera

Presentazione e origine dell’opera

“Ulisse” rappresenta uno dei più grandi capolavori di Joyce e sicuramente incarna uno dei romanzi più innovativi e sperimentali di inizio novecento, assicurandosi quindi anche il ruolo di uno dei capolavori della letteratura europea.

La genesi di quest’opera risale già agli inizi del XX° secolo, nel 1906 Joyce infatti si trovava a Roma e, forse influenzato dalla classicità della città eterna, decide di scrivere un racconto all’opera “Gente di Dublino”, questo racconto era proprio intitolato “Ulisse” ed era una novella che aveva come protagonista un ricco signore di origini ebraiche che viveva a Dublino con la moglie, la quale era infedele. Questo rappresenta quindi il principale nucleo narrativo su cui si fonda il libro, pubblicato anni dopo nel 1922, e da qui ricaverà anche i due protagonisti maschili, ovvero Stephen Dedalus e Leopold Bloom, sposato con Molly Bloom. Il romanzo parte e si sviluppa in realtà soltanto nell’arco di una sola giornata, ovvero il sedici giugno del 1904, data assolutamente non casuale, rappresenta infatti l’anniversario del primo appuntamento tra James Joyce e la moglie Nora Barnacle.
Inizialmente era stato pubblicato in un giornale americano a puntate tra il marzo del 1918 e il dicembre del 1920. Il singolo volume sarà realizzato solamente il 2 Febbraio 1922 in occasione del compleanno dello scrittore.
A causa, però, della tecnica utilizzata e la sua denuncia per essere osceno, il romanzo fu bandito dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra.

per ulteriori approfondimenti sull'Ulisse vedi anche qui

I personaggi dell’opera in comparazione a quelli di Omero

In questo caso però l’attenzione è concentrata su Leopold, il quale risulta fortemente rattristito dalla perdita precoce del figlio ancora bambino, e l’uomo cerca di trovare conforto nell’amico Stephen, i due si trovano ma niente sembra migliorare l’umore di Leopold, che ritorna a casa dalla moglie, assopita ma che assume un ruolo fondamentale all’interno del romanzo, l’opera si conclude infatti con un suo monologo interiore. I personaggi dell’odissea vengono quindi rivisitati in chiave moderna, non sono più gli eroi della patria che combattevano in guerra per difendere il proprio popolo, bensì donne e uomini ordinari che devono fronteggiare le difficoltà che la vita gli pone davanti. Molly incarna quindi Penelope ma cambiandone gli attributi caratteristici, non è più la donna fedele che aspetta il marito per anni e continua ad amarlo con la stessa potenza, è infatti una donna infedele e incostante nel suo amore per Leopold. Quest’ultimo dovrebbe incarnare Ulisse, che non viaggia più tra i mari violenti ma per la città di Dublino, luogo di confusione morale che sorge tra edifici che richiamano la religione ed altri che ne richiamano la storicità laica. Stephen infine rappresenta Telemaco, il figlio di Ulisse che aveva affrontato il mare pur di ritrovare il padre, ma la stessa tenacia viene qui mostrata in violenza (incontra Leopold dopo una rissa) e debolezza interiore volta alla ricerca di un punto di riferimento.

per ulteriori approfondimenti sui personaggi vedi anche qui

Flusso di coscienza – definizione generale della tecnica

Nella critica letteraria il flusso di coscienza è una modalità narrativa utilizzata per cercare di raffigurare la moltitudine di pensieri ed emozioni che passano per la mente del lettore. Ha, in un certo senso, delle similitudini anche con il monologo interiore seppure i due possono essere distinti non solo psicologicamente ma anche formalmente. Nel primo senso il flusso di coscienza indica l’argomento mentre il monologo interiore è la tecnica che serve a presentare ciò; nel secondo senso, invece, il monologo interiore presenta in maniera diretta i pensieri dei personaggi senza l’apparente intervento del narratore e senza necessariamente legarsi con le impressioni e le percezioni della narrazione o è discordante da un punto di vista logico o grammaticale. Uno di questi due fenomeni o entrambi, però, sono sempre presenti nel flusso di coscienza.

per ulteriori approfondimenti sul flusso di coscienza e il monologo interiore vedi anche qui

Joyce, James – Ulisse, analysis articolo

Flusso di coscienza – come viene utilizzato nell’opera

L’ Ulisse di Joyce è da sempre famoso per le sue sperimentazioni linguistiche e le innovazioni apportate dall’utilizzo del flusso di coscienza. I personaggi nel romanzo, infatti, hanno i loro problemi e sono vittime di un flusso ininterrotto di percezioni, sentimenti, pensieri che vagano nella mente indisturbati. Il processo mentale dei protagonisti è mostrato in maniera vivida proprio grazie all’utilizzo di questa tecnica innovativa. Essi, infatti, parlano tra sé e sé e non possono controllare il loro flusso di idee e ragionamenti tanto che il lettore viene facilmente a conoscenza della personalità del personaggio, i suoi problemi, il suo passato, le sue relazioni con gli altri personaggi, la sua condizione passata e presente.
In effetti, se si prende in considerazione il monologo finale di Molly Bloom si potrà notare come si sia toccato il picco tecnico dell’uso del flusso di coscienza visto che al lettore è permesso entrare nella mente della donna lasciandosi trasportare insieme a lei nel passato per rivivere la sua storia riguardo la sua fanciullezza, il corteggiamento di Bloom, l’amante appassionato Stephen Dedalus, Blazes Boylan e i misteri così come i piaceri della sua sessualità. In questo modo è, quindi, possibile far emergere la verità riguardo il carattere del personaggio.


per ulteriori approfondimenti sull'uso del flusso di coscienza da parte di Joyce vedi anche qui

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine dell'opera "Ulisse" di Joyce?
  2. L'opera "Ulisse" di Joyce ha origine agli inizi del XX secolo, quando Joyce, influenzato dalla classicità di Roma, decide di scrivere un racconto per "Gente di Dublino" intitolato "Ulisse". Il romanzo, pubblicato nel 1922, si sviluppa in una sola giornata, il 16 giugno 1904, data del primo appuntamento tra Joyce e sua moglie Nora Barnacle.

  3. Come vengono reinterpretati i personaggi omerici nell'opera di Joyce?
  4. I personaggi omerici sono reinterpretati in chiave moderna. Leopold Bloom incarna Ulisse, ma invece di viaggiare per mari, si muove per Dublino. Molly Bloom rappresenta Penelope, ma è infedele e incostante. Stephen Dedalus è Telemaco, ma mostra debolezza interiore e violenza.

  5. Cos'è il flusso di coscienza e come si distingue dal monologo interiore?
  6. Il flusso di coscienza è una tecnica narrativa che rappresenta i pensieri e le emozioni dei personaggi. Si distingue dal monologo interiore, che presenta direttamente i pensieri senza intervento del narratore, mentre il flusso di coscienza può includere impressioni e percezioni discordanti.

  7. In che modo Joyce utilizza il flusso di coscienza in "Ulisse"?
  8. Joyce utilizza il flusso di coscienza per mostrare vividamente i processi mentali dei personaggi, rivelando la loro personalità, problemi e relazioni. Il monologo finale di Molly Bloom è un esempio di questa tecnica, permettendo al lettore di entrare nella sua mente e rivivere il suo passato.

  9. Perché "Ulisse" fu bandito negli Stati Uniti e in Inghilterra?
  10. "Ulisse" fu bandito negli Stati Uniti e in Inghilterra a causa della tecnica narrativa utilizzata e delle accuse di oscenità, che portarono a controversie sulla sua pubblicazione.

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