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Come si diventa fotografi con Alessandro Rabboni

È l’artista che trasforma la realtà in immagini, il professionista che cattura storie e crea emozioni attraverso l’obiettivo. Di chi stiamo parlando? Ovviamente del fotografo! Una figura che, con la giusta dose di sensibilità e tecnica, racconta il mondo in modo unico, componendo ogni scatto come un’opera d’arte.

Il fotografo non è solo un osservatore, ma un vero creatore visivo: che si tratti di moda, reportage, paesaggi o social media, sa come comunicare attraverso la luce, i colori e le prospettive.

Ma cosa serve per intraprendere questa carriera e trasformare una passione in una professione?

Ospite del nuovo episodio di “Come si diventa...”, il podcast YouTube di Skuola.net, è Alessandro Rabboni, fotografo professionista di livello internazionale nonché fondatore del Core Creative Studio di Roma, ovvero uno studio fotografico e uno spazio espositivo il cui obiettivo è anche quello di stimolare l’incontro tra gli artisti generando occasioni di networking. È proprio lui che ci ha svelato i dietro le quinte del suo affascinante mestiere: dai momenti più alti a quelli un po’ più imbarazzanti, dalle svolte nella sua carriera alla magia racchiusa in ogni scatto. 

Un lavoro che ancora oggi, durante gli shooting, riesce a regalare grandi emozioni: “Quando vedo che il set è pronto, il trucco è fatto e si mettono sotto la luce, scatto la prima foto e ho un senso di gratificazione immenso”.

Indice

  1. Tutto è cominciato con una telefonata e un viaggio
  2. Come si diventa un fotografo 
  3. La carriera del fotografo
  4. Quel momento in cui “Okay, ho fatto la scelta giusta”
  5. Quanto guadagna un fotografo
  6. Come si diventa… Scopri le precedenti puntate

Tutto è cominciato con una telefonata e un viaggio

Una passione che nasce intorno al 2008, in un momento preciso della vita di Alessandro Rabboni. Tutto è cominciato con una telefonata e un viaggio:  “Mio zio, un filmaker che al tempo abitava a New York, mi chiama per dirmi che avrebbe avuto casa libera perché sarebbe dovuto trasferirsi un periodo in Uganda per girare un video”. 

Un’occasione che non ricapita due volte, Alessandro lo sa, e proprio per questo abbandona tutto e vola verso la Grande Mela. Una volta arrivato all’appartamento dello zio, non restava che cogliere il segnale giusto, praticamente un invito del destino: una macchina fotografica appoggiata sul tavolo, con accanto un biglietto con su scritto “Se vuoi usami”

Ed è così che è nata la sua storia d’amore con la fotografia, che dal 2010 è diventata una professione che lo ha portato in giro per il mondo, da Los Angeles a New York, passando persino per l’Etiopia, l’Uzbekistan, fino al Marocco…

Come si diventa un fotografo 

“Io ho fatto tutto da autodidatta”, spiega Alessandro, che però precisa: “Probabilmente se avessi fatto un corso ci avrei messo molto di meno”. 

Tanti i requisiti che si sposano con la professione del fotografo. Ma soprattutto ci vuole serietà e determinazione, coraggio e passione, anche perché al giorno d’oggi la concorrenza è spietata: “Sono tantissimi i fotografi, tutti bravissimi, e tu devi sempre essere in grado di dare qualcosina in più”. 

E poi il fotografo non fa soltanto le foto, ma deve avere a che fare con diversi programmi di post-produzione, senza contare la parte amministrativa, i continui aggiornamenti tecnologici, la cura dei social, il rapporto con i clienti, e molto altro ancora. Insomma, la realtà è molto più complessa di quello che traspare dal velo dell’apparenza.

Non dimentichiamo inoltre che, per eccellere, “è fondamentale conoscere il mezzo con il quali si lavora”. Alla ricetta, sottolinea Alessandro, non può mancare la serietà, la gentilezza e la capacità di riuscire a “guardare un po’ oltre e avere visione”.

“E infine”, conclude, “bisogna avere delle foto e non avere paura di chiedere”.

La carriera del fotografo

Qual è stato il punto di svolta della sua carriera? “Quando mi hanno chiamato da Los Angeles”, risponde Alessandro di getto. A dare il “la” è stato un servizio fotografico su Antonella Ponziani per ‘Vanity Fair’: “Ricevo una telefonata dal suo agente che mi dice di aver visto le mie foto e mi chiede di andare a lavorare per lui. Sono caduto dalle nuvole… Ho fatto le valigie e sono partito”. 

Quella del fotografo non è sicuramente una carriera semplice, ma in questi casi sono la passione e l’impegno a fare da cuscinetto, tant’è che Alessandro ora ammette di non riuscire a trovare degli aspetti negativi per quanto riguarda il suo lavoro: “Faccio semplicemente quello che amo”.

“In genere siamo sempre noi stessi che ci mettiamo i bastoni tra le ruote!”, racconta. Poi, certo, c’è sempre qualche sgambetto lungo il percorso, ma questo non deve essere motivo per fermarsi: “Se ti succede qualcosa di negativo, bisogna andare oltre. Anzi, magari ti dà anche il turbo per fare meglio”.

Quel momento in cui “Okay, ho fatto la scelta giusta”

Se Alessandro ricorda con particolare affetto l’esperienza di Los Angeles, è anche vero che in 14 anni di carriera sono state diverse le occasioni di soddisfazione: dalle collaborazioni con magazine del calibro di ‘Grazia’, ‘Cosmopolitan’, ‘Vanity Fair’, ‘GQ’, ‘Gente’, ai costanti rapporti con grandi brand e grandi celebrità nei più disparati campi.

 “Ogni volta che mi hanno chiamato per andare a lavorare all’estero o quando vedevo le mie foto in copertina… quelli sono tutti momenti che ricordo con immenso piacere e che mi fanno dire ‘Okay, ho fatto la scelta giusta!’”.

A guadagnarsi un posto d’onore tra i ricordi c’è un servizio fotografico a Kellan Lutz, uno dei vampiri della saga di Twilight. In quell’occasione, racconta Alessandro, hanno affittato una maserati e sono andati alla volta di Downtown, a Los Angeles, dove hanno fatto degli scatti nei luoghi più iconici del cinema: “Lì mi sentivo veramente un fotografo di quelli wow!”.

Quanto guadagna un fotografo

Beh, la risposta è naturalmente dipende

All’inizio è complicato, questo va detto, anche considerando l’investimento necessario per l’attrezzatura. “E poi non bisogna aspettarsi la cadenzialità dello stipendio”, spiega Alessandro, che sottolinea che si tratta nella maggior parte dei casi di un lavoro da libero professionista, con i suoi pro e i suoi contro: se in alcuni mesi l’attività va a gonfie vele, in alcuni periodi dell’anno le cose potrebbero andare un po’ a rilento. Fa parte del gioco.

Ma una volta avviata l’attività, se dietro c’è impegno e bravura, allora le soddisfazioni in termini di guadagni prima o poi arrivano. “Bisogna avere pazienza ed essere gentili con sé stessi”, conclude Alessandro.

Come si diventa… Scopri le precedenti puntate

All’apice della propria carriera tanto da essere veri e propri punti di riferimento per i giovani che vogliono seguire le loro orme. Stiamo parlando degli ospiti di “Come si diventa…”, il videopodcast di Skuola.net che intervista i professionisti e svela i segreti del loro successo. 

Vuoi ripercorrere i contributi dei personaggi che abbiamo incontrato finora? Niente di più facile: clicca sul link per leggere l’articolo e vedere il video!

Data pubblicazione 9 Gennaio 2025, Ore 16:30
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