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Concetti Chiave

  • Il periodo ipotetico esprime ipotesi con diversi gradi di possibilità: reali, possibili o impossibili, e può riguardare passato, presente o futuro.
  • Esistono tre tipi di periodi ipotetici: primo tipo (ipotesi reali), secondo tipo (ipotesi possibili) e terzo tipo (ipotesi impossibili o irrealizzabili).
  • La struttura del periodo ipotetico comprende l'apodosi (frase principale) e la protasi (frase subordinata), che inizia spesso con "se".
  • I periodi ipotetici nel presente usano tempi verbali diversi: indicativo presente per il primo tipo, congiuntivo imperfetto e condizionale presente per il secondo e terzo tipo.
  • Nel passato, il periodo ipotetico esprime ipotesi impossibili usando congiuntivo trapassato nella protasi e condizionale presente o passato nell'apodosi, mentre nel futuro usa indicativo futuro in entrambe le proposizioni.

Questo appunto di Grammatica Italiana tratta il periodo ipotetico, delineando la struttura e i differenti utilizzi, attraverso degli esempi pratici. Nello specifico, viene descritto quali tempi verbali utilizzare per formulare correttamente il periodo ipotetico. Periodo ipotetico e subordinate condizionali articolo

Indice

  1. Le funzioni, le tipologie e la struttura del periodo ipotetico
  2. I tempi verbali del periodo ipotetico nel presente
  3. I tempi verbali del periodo ipotetico nel passato
  4. I tempi verbali del periodo ipotetico nel futuro

Le funzioni, le tipologie e la struttura del periodo ipotetico

Il periodo ipotetico ha la funzione di esprimere delle ipotesi con un diverso grado di possibilità

, nel senso che le ipotesi espresse possono essere reali, possibili o impossibili.

Le ipotesi possono riguardare il presente, il passato o il futuro.

Si possono pertanto distinguere tre tipologie di periodo ipotetico:

  • Il periodo ipotetico di primo tipo esprime ipotesi reali e si utilizza per definire qualcosa di certo o molto probabile. Ad esempio: “Se rovesci un bicchiere di acqua sul computer, si rompe”.
  • Il periodo ipotetico di secondo tipo esprime delle ipotesi possibili. Ad esempio: “Se diventassi milionario, donerei una parte dei miei soldi”.
  • Il periodo ipotetico di terzo tipo esprime delle ipotesi impossibili e/o irrealizzabili, che possono riguardare il passato oppure presente.
La struttura di base del periodo ipotetico in lingua italiana è costituita da due frasi o proposizioni: l’apodosi e la protasi.

Nello specifico:

  • L’apodosi è la frase principale o reggente, che esprime l’ipotesi reale, possibile o impossibile;
  • La protasi è la frase o proposizione subordinata (o ipotetica), che esprime la conseguenza della realizzazione dell’ipotesi riportata nell’apodosi. In altre parole, la protasi è la proposizione subordinata condizionale (o ipotetica) indica la condizione, l'ipotesi da cui dipende il realizzarsi o meno di quanto è espresso nella proposizione reggente. Di solito, la protasi si distingue in quanto incomincia con la congiunzione “se”.

Ad esempio, prendiamo in considerazione il seguente periodo ipotetico: “Se ti vedo, sono contento”. In questo periodo, la proposizione “Se ti vedo” è la protasi o subordinata condizionale (o ipotetica), mentre la proposizione “Sono contento” è l’apotosi o frase principale o reggente.

Per approfondimenti sul periodo ipotetico in lingua italiana vedi anche qua

I tempi verbali del periodo ipotetico nel presente

Il periodo ipotetico al presente può essere di primo, di secondo o di terzo tipo. A seconda della tipologia, verranno utilizzati tempi verbali differenti.

  • Quando il periodo ipotetico è al presente ed è di primo tipo, vale a dire, esprime un’ipotesi reale e realizzabile, si utilizza il tempo verbale dell’indicativo presente in entrambe le proposizioni. Ad esempio: “Se esco sotto la pioggia senza ombrello, mi bagno i vestiti”. In questo caso, “Se esco sotto la pioggia senza ombrello” è la proposizione subordinata (o ipotetica), mentre “mi bagno i vestiti” è la proposizione principale.
  • Quando il periodo ipotetico è al presente ed è di secondo tipo, vale a dire, esprime un’ipotesi possibile in modo condizionale, ma non certa, si utilizza il tempo verbale del congiuntivo imperfetto nella proposizione subordinata e del condizionale presente nella proposizione principale.
    Ad esempio: “Otterrei un aumento sul lavoro se migliorassi la mia produttività”. In questo caso, “Se migliorassi la mia produttività” è la proposizione subordinata (o ipotetica), mentre “Otterrei un aumento sul lavoro” è la proposizione principale.
  • Quando il periodo ipotetico è al presente ed è di terzo tipo, vale a dire, esprime un’ipotesi impossibile e irrealizzabile, si utilizzano gli stessi tempi verbali del periodo ipotetico presente di secondo tipo, vale a dire il congiuntivo imperfetto nella proposizione subordinata e il condizionale presente nella proposizione principale.
    Ad esempio: “Se avessi i superpoteri, mi impegnerei per migliorare il mondo”. In questo caso, “Se avessi i superpoteri” è la proposizione subordinata (o ipotetica), mentre “mi impegnerei per migliorare il mondo” è la proposizione principale.

Periodo ipotetico e subordinate condizionali articolo

I tempi verbali del periodo ipotetico nel passato

Il periodo ipotetico al passato esprime soltanto ipotesi impossibili e irrealizzabili

, in quanto si sono già verificate e non possono quindi essere modificate. Ha la funzione di esprimere uno scenario passato alternativo. Nella proposizione subordinata (o ipotetica) si utilizza il tempo verbale del congiuntivo trapassato, mentre nella proposizione principale si utilizza il condizionale presente o passato. La scelta di utilizzare il condizionale presente o passato dipende dalla collocazione delle conseguenze nel tempo.
Se la conseguenza dell’ipotesi espressa nella proposizione subordinata riguarda il presente, si utilizza il condizionale presente. Ad esempio: “Se avessimo saputo che quel giorno non lavoravi, ti avremmo invitato a uscire con noi”. In questo caso, “Se avessimo saputo che quel giorno non lavoravi” è la proposizione subordinata (o ipotetica), mentre “Ti avremmo invitato a uscire con noi” è la proposizione principale.
Analogamente, se la conseguenza dell’ipotesi espressa nella proposizione subordinata riguarda il passato, si utilizza il condizionale passato. Ad esempio: “Non sarei arrivata in ritardo se non ci fosse stato l’incidente in autostrada”. In questo caso, “Se non ci fosse stato l’incidente in autostrada” è la proposizione subordinata (o ipotetica), mentre “Non sarei arrivata in ritardo” è la proposizione principale.

I tempi verbali del periodo ipotetico nel futuro

Il periodo ipotetico al futuro esprime ipotesi possibili e realizzabili e prevede l’utilizzo del tempo verbale dell’indicativo futuro in entrambe le proposizioni. Ad esempio: “Se ci sarà tempo, faremo un giro in centro”. In questo caso, “Se ci sarà tempo” è la proposizione subordinata (o ipotetica), mentre “Faremo un giro in centro” è la proposizione principale.

Per approfondimenti sulle subordinate in lingua italiana vedi anche qui

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le funzioni principali del periodo ipotetico?
  2. Il periodo ipotetico esprime ipotesi con diversi gradi di possibilità, che possono essere reali, possibili o impossibili, e riguardare il presente, il passato o il futuro.

  3. Come si struttura un periodo ipotetico in italiano?
  4. Un periodo ipotetico è composto da due proposizioni: l'apodosi, che esprime l'ipotesi, e la protasi, che esprime la condizione necessaria per la realizzazione dell'ipotesi.

  5. Quali tempi verbali si usano nel periodo ipotetico di primo tipo al presente?
  6. Nel periodo ipotetico di primo tipo al presente, si utilizza l'indicativo presente in entrambe le proposizioni.

  7. Come si esprime un'ipotesi impossibile nel passato?
  8. Un'ipotesi impossibile nel passato si esprime con il congiuntivo trapassato nella proposizione subordinata e il condizionale presente o passato nella proposizione principale, a seconda della collocazione temporale della conseguenza.

  9. Quali tempi verbali si usano nel periodo ipotetico al futuro?
  10. Nel periodo ipotetico al futuro, si utilizza l'indicativo futuro in entrambe le proposizioni per esprimere ipotesi possibili e realizzabili.

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