Concetti Chiave
- Arthur Schopenhauer è conosciuto come il filosofo del pessimismo, influenzato da Platone, Kant e la filosofia orientale, con la sua opera principale "Il mondo come volontà e rappresentazione".
- Criticava l'ottimismo di Fichte e Hegel, opponendo il suo irrazionalismo pessimista, dove la volontà cieca è la vera essenza del mondo, oltre il fenomeno della rappresentazione.
- Per Schopenhauer, la vita è un pendolo tra dolore e noia, con il genio che soffre più di altri, mentre la storia è vista come una ripetizione cieca di eventi dolorosi.
- Identifica tre vie per alleviare la sofferenza: l'arte come esperienza estetica temporanea, la morale come superamento dell'egoismo e l'ascesi per liberarsi dalla volontà di vivere.
- Il suo pensiero include un pessimismo cosmico, sociale e storico, dove tutto è guidato da forze irrazionali, e la storia non è progresso ma ripetizione di errori.
Schopenhauer è il filosofo pessimista per eccellenza (come Leopardi, al quale è più o meno coontemporaneo). Il padre, ricco commerciante, morì suicida, mentre con la madre non ebbe mai un buon rapporto. Studiò Platone e Kant (ai quali si rifa nella sua filosofia), mentre ascoltò le lezioni di Fichte. La sua opera principe fu “il mondo come volontà e rappresentazione”, scritta nel 1818, che però non ebbe fortuna perché in quel tempo era in voga Hegel (con il quale condivideva l’orario di lezione all’università). Dopo i moti del 1848 la gente, delusa, cominciò ad apprezzare l’opera pessimistica del filosofo. Altra opera importante fu Palerga e Paralipomena, insieme di aforismi. Si interessò alla filosofia orientale. Il pensiero pessimista di Schopenhauer ha avuto nel ‘900 molta influenza (Zola), mentre il critico Francesco DeSantis scrisse un articolo confrontando Leopardi e Schopenhauer.
Indice
Critica agli idealisti
Schopenhauer (filosofo pessimista e anti-idealista) criticava Fichte ed Hegel (un sofista, un ciarlatano, filosofo ottimista perché tutto deriva dalla ragione (tutto è spirito, dal quale deriva ogni cosa => panlogismo) => tutto ciò che deriva dalla ragione è buono e razionale => epifania dell’idea e della ragione)
Rappresentazione e volontà
Per Schopenhauer, il mondo è una rappresentazione (fenomeno e unica realtà conoscibile per Kant, mentre per Schopenhauer la rappresentazione è in me in base alla mia percezione) => trae da Cartesio fino a Berklin, filosofo empirista.
Schopenahuer si rifa a Platone per il mito della caverna (iperuranoo e mondo delle idee), a Cartesio per l’unica categoria che è la casualità, e alla filosofia orientale (Nirvana e velo di Maya)
sostituisce l’ottimismo panlogistico (tutto deriva dal pensiero) con il pessimismo irrazionalistico (cieca e irrazionale).
Schopenhauer supera anche il realismo, che sosteneva l’esistenza di una realtà che si può conoscere nella sua totalità.
Soggetto e oggetto (che era negato dagli idealisti) sono inseparabili.
Noumeno ==> volontà
Nella sua opera principale, che comincia con la famosa frase “il mondo è una mia rappresentazione”, Shopenhauer si chiede se sia possibile conoscere la vera realtà: questo è possibile tramite il soggetto, l’uomo, guardando l’interiorità attraverso la volontà, che nell’uomo è cieca (senza fine o scopo) e irrazionale e unica (perché al di fuori dello spazio e del tempo). A noi le verità sembrano molteplici perché si articolano (e noi le vediamo) in spazio e tempo (principio di individuazione)
Vita e sofferenza
La vita per Schopenhauer è un pendolo che oscilla tra dolore e noia, passando per brevi attimi di felicità. A soffrire maggiormente è il genio => chi più sa, più soffre => dall’Ecclesiaste: qui auget scientiam auget et dolorem. Il progresso è un’illusione e la storia è cieco caso, ripetizione di eventi dolorosi.
“Dei sette giorni, sei sono dolore e il settimo è noia”
Vie di fuga dalla sofferenza
Ci sono tre modi per evitare la sofferenza:
arte => momento estetico => contemplando un opera d’arte, metto da parte i miei bisogni che sono causa di sofferenza, ma solo temporaneamente, solo nel momento contemplativo ed estetico. L’arte ha funzione catartica (dalla più materiale come l’architettura alla meno come la musica). Parlando di arte c’è un riferimento sia al romanticismo che a Platone.
morale => mentre l’arte mi libera dal mondo esterno (temporaneamente), con la morale io partecipo alle sofferenze degli altri e dunque viene meno l’egoismo => giustizia e compassione (o pietà)
ascesi => l’uomo vuole liberarsi definitivamente dalla sofferenza e dalla volontà di vivere (castità, povertà, digiuno, autoflagellazione). Le due formi dell’ascesi sono il misticismo cristiano (che si conclude e si compie con l’estasi => in piena comunione con Dio => una sola cosa) e il misticismo ateo (che raggiunge il Nirvana). In questi casi si passa, tramite la castità perfetta, la povertà volontaria, il sacrificio, l’annullamento della volontà, l’auto-lacerazione, la rassegnazione, dalla voluntas alla noluntas.
Si parla in Schopenhauer di pessimismo cosmico (tutto, animali uomini e piante soffrono, il mondo è guidato da forze irrazionali), sociale (l’uomo non è buono => ognuno è diavolo per l’altro) e storico (la storia non è vista come progresso, ma come un caleidoscopico ripetersi di evenri negativi => l’uomo di genio soffre)
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Schopenhauer sul mondo e la realtà?
- Come Schopenhauer critica il pensiero di Fichte e Hegel?
- Quali sono i modi proposti da Schopenhauer per evitare la sofferenza?
- In che modo Schopenhauer si rifà alla filosofia orientale?
- Qual è l'influenza del pensiero di Schopenhauer nel '900?
Schopenhauer vede il mondo come una rappresentazione soggettiva, influenzata dalla percezione individuale, e critica il materialismo e l'ottimismo panlogistico, sostenendo che la vera realtà è irrazionale e cieca.
Schopenhauer critica Fichte e Hegel definendoli ottimisti e idealisti, poiché credono che tutto derivi dalla ragione e sia quindi buono e razionale, mentre lui sostiene un pessimismo irrazionalistico.
Schopenhauer propone tre modi per evitare la sofferenza: l'arte, che offre un sollievo temporaneo; la morale, che riduce l'egoismo attraverso la compassione; e l'ascesi, che cerca di liberare definitivamente dalla volontà di vivere.
Schopenhauer si ispira alla filosofia orientale attraverso concetti come il Nirvana e il velo di Maya, integrandoli nella sua visione del mondo come rappresentazione e volontà.
Il pensiero pessimista di Schopenhauer ha avuto una notevole influenza nel '900, ispirando autori come Zola e suscitando confronti con altri pensatori come Leopardi, evidenziando il suo impatto sulla cultura e la filosofia dell'epoca.