Concetti Chiave
- Il pessimismo sociale evidenzia l'egoismo umano nella lotta per l'affermazione personale e il ritorno a una condizione infinita.
- Il pessimismo cosmico considera il mondo come il peggiore possibile, dove la volontà genera sofferenza attraverso la sua oggettivazione nei corpi.
- Nel pessimismo storico, la sofferenza è inevitabile in ogni epoca storica, unendo gli elementi del pessimismo sociale e cosmico.
- Il pessimismo metafisico identifica la volontà come origine del male, con la consapevolezza della sofferenza nascosta dal velo di Maya.
- Schopenhauer critica il suicidio come affermazione della volontà e sostiene un ateismo filosofico, negando l'esistenza di un Dio benevolo.
Indice
Il pessimismo umano
E’ il pessimismo caratteristico della specie umana:
-l’uomo vuole affermarsi per ritornare alla condizione originaria;
-l’uomo è l’unico essere consapevole della volontà.
La volontà e la sofferenza
L’uomo è in lotta con la sua condizione finita, ma anche con gli altri, che ostacolano il ritorno della volontà ad una condizione infinita ed eterna. Si manifesta con l’egoismo quotidiano.
Oggettivazione della volontà
La volontà è caduta in tutti i corpi e dunque tutto soffre. È il peggiore dei mondi possibili!
Tutto soffre. La volontà si oggettiva:
- Nelle idee (I oggettivazione)
Mantiene la sua eternità. Nelle idee non vi è alcuna sofferenza. L’essere infinito è ovunque (in ogni luogo) e sempre (in ogni tempo). Nelle idee non c’è ancora il PRINCIPIO INDIVIDUATIONIS (assenza di limiti spazio – temporali)
- Nei corpi ( II oggettivazione)
Qui la volontà genera sofferenza. La volontà si divide e si oggettiva nei corpi, secondo il principio indiividuationis. Nel momento in cui la volontà accetta di frantumarsi nei corpi perde le sue caratteristiche di eternità ed infinità.
All’interno delle entità finite, la volontà si manifesta come bisogno di vivere, come vuoto ed infine come dolore, sia fisico sia intellettuale. La quantità di dolore dipende dalla propria intelligenza.
Sofferenza nei mondi
Nel mondo umano si tratta di una sofferenza consapevole.
Nel mondo animale si tratta di una sofferenza inconsapevole.
Nel mondo geologico e vegetale si manifesta attraverso la muta sofferenza di acque, piante e rocce.
Non conta l’epoca storica a cui si appartiene, l’uomo è comunque destinato a soffrire (nasce per questo!). Questo pessimismo comprende anche i precedenti due.
Il male sta nel principio – la volontà – che lo genera in tutti:
- chi crede di esser felice, non ha ancora preso coscienza della volontà. È ancora protetto dal velo di Maya che copre il mondo;
- Chi è infelice scopre dell’esistenza della volontà e quindi della sofferenza. Scompare il velo di Maya.
Schopenhauer e il suicidio
Schopenhauer si scaglia contro il suicidio, poiché non è altro che l’affermazione della volontà: l’individuo vuole la morte poiché ama la vita ma non è soddisfatto della propria.
- La volontà costringe gli uomini a desiderare costantemente. Secondo Schopenhauer, se ci fosse Dio non avrebbe permesso questo mondo. (Ateismo filosofico)
Domande da interrogazione
- Qual è la caratteristica principale del pessimismo sociale secondo Schopenhauer?
- Come si manifesta la volontà nel pessimismo cosmico?
- Perché Schopenhauer critica il suicidio nel contesto del pessimismo metafisico?
Il pessimismo sociale si manifesta attraverso l'egoismo quotidiano, poiché l'uomo è in lotta con la sua condizione finita e con gli altri, che ostacolano il ritorno della volontà a una condizione infinita ed eterna.
Nel pessimismo cosmico, la volontà si oggettiva nelle idee, dove mantiene la sua eternità senza sofferenza, e nei corpi, dove genera sofferenza a causa del principio individuationis, perdendo le sue caratteristiche di eternità ed infinità.
Schopenhauer critica il suicidio perché lo vede come un'affermazione della volontà; l'individuo desidera la morte perché ama la vita ma non è soddisfatto della propria, dimostrando così la costante insoddisfazione imposta dalla volontà.