Concetti Chiave
- Kierkegaard collega l'esistenza umana alla possibilità e alla fede, vedendo nella possibilità una minaccia che genera angoscia, mentre la fede rappresenta l'unica via di salvezza.
- L'angoscia è una condizione esistenziale causata dalle infinite possibilità negative, superabile solo attraverso la fede in Dio.
- I tre stadi dell'esistenza umana secondo Kierkegaard sono: estetico, etico e religioso, ognuno con un approccio distintivo alla vita e alla fede.
- Lo stadio estetico è caratterizzato da una vita immediata e artistica, ma destinata al fallimento per la mancanza di scelte impegnate.
- Kierkegaard enfatizza il concetto del singolo, opponendosi alla visione oggettiva di Hegel, sostenendo che la verità è soggettiva e risiede nel singolo individuo.
Una caratteristica principale di Kierkegaard è di ricondurre l'esistenza umana alle categorie della possibilità e della fede. Egli vede nella categoria della possibilità la minaccia del nulla in quanto considera il carattere negativo delle possibilità che paralizza l'uomo in quanto non offre solo una possibilità-che si- (considerata anche da Kant solo dal punto di vista positivo come un'effettiva capacità realizzatrice dell'uomo che permette all'uomo di realizzarsi), offre anche una possibilità-che non ovvero la implica la nullità possibilità di ciò che è possibile. Questo causa nell'uomo il concetto di angoscia, le infinite possibilità nullificatrici e terribili paralizzano ogni nostro pensiero.
Fede come salvezza
Un altro concetto nel quale secondo Kierkegaard risiede l'esistenza umana è la fede. Egli considera la fede come l'unica vera dottrina dell'esistenza e vede nel cristianesimo l'unico forma di salvezza dall'angoscia.
è la condizione esistenziale dell'uomo afflitto dalle infinite possibilità negativa che incombono sulla sua vita e sulle sue possibili azioni. Per questo l'angoscia è diversa della paura in quanto essa si prova al cospetto di situazioni delle quali non abbia coscienza e conoscenza. L'unico modo per affrontare superare l'angoscia umana è la fede religiosa in Colui (Dio) al quale tutto è possibile.
Stadi dell'esistenza umana
Kierkagaard distingue in questi 3 stadi i modi fondamentali di vivere e concepire l'esistenza dell'uomo.
Stadio estetico: è la forma di vita che esiste nell'attimo fuggevolissimo ovvero la forma di vita in cui è immediatamente ciò che è- e tende a fare delle propria vita un'opera d'arte. Ma è destinato al fallimento e alle disperazione in quanto l'esteta vivendo attimo per attimo rinuncia alle scelte impegnate di conseguenza sceglie di non scegliere costituisce la Personalità dell'individuo.
Stadio etico: In questo stadio l'individuo si impegna nel fare una scelta e di renderla duratura nel tempo, scegliendo di scegliere l'individuo assume piena responsabilità della sua esistenza. Tuttavia anche la vita etica è destinata al fallimento in quanto l uomo non riesce a trovare veramente se stesso nella ''singolarità'' dell'individuo.
Stadio religioso: è lo stadio della fede dove l'individuo aprendosi totalmente al cristianesimo e a Dio riesce a liberarsi dall'angoscia e dalla disperazione in quanto la fede offre all'uomo un improvvisa discesa della verità divina (che è anche la definizione di attimo in Kierkegaard) che differisce dalle verità razionali ed etiche dello stadio etico e costituisce anche un paradosso in quanto è un controsenso pensa alla figura di un Dio che si fa carne e muore.
Critica a Hegel
Considerata da Kierkegaard la categoria propria dell'esistenza umana che va contro la considerazione oggettiva di verità di Hegel ( egli infatti veniva considerato anti-hegeliano in quanto criticava la visione oggettiva delle filosofia che per Kierkegaard era una riflessione soggettiva che risiedeva quindi nel singolo che ne è direttamente coinvolto e va contro il panteismo idealistico di Hegel che affermava che l'individuo e Dio erano una sola cosa mentre Kierkegaard distingue l'uomo e dio come una "infinita differenza qualitativa". Egli, infatti, sosteneva che la verità lo è quando è verità per me, ovvero quando siamo noi stessi tramite tramite un processo soggettivo a ricavarla.
Per approfondimenti, vedi anche:
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Kierkegaard sull'esistenza umana?
- Come Kierkegaard distingue l'angoscia dalla paura?
- Quali sono i tre stadi dell'esistenza umana secondo Kierkegaard?
- Come Kierkegaard vede il concetto del singolo rispetto alla filosofia di Hegel?
- Qual è il ruolo della fede nello stadio religioso dell'esistenza?
Kierkegaard vede l'esistenza umana attraverso le categorie della possibilità e della fede, dove la possibilità può portare all'angoscia e la fede è vista come l'unica vera dottrina dell'esistenza.
L'angoscia è una condizione esistenziale legata alle infinite possibilità negative, mentre la paura è legata a situazioni conosciute. L'angoscia si supera attraverso la fede in Dio.
Gli stadi sono: estetico, dove si vive nell'attimo e si cerca di fare della vita un'opera d'arte; etico, dove si fanno scelte durature e si assume responsabilità; religioso, dove la fede in Dio libera dall'angoscia e dalla disperazione.
Kierkegaard considera il singolo come la categoria propria dell'esistenza umana, criticando la visione oggettiva di Hegel e sostenendo che la verità è soggettiva e risiede nel singolo.
Nello stadio religioso, la fede permette all'individuo di liberarsi dall'angoscia e dalla disperazione, offrendo una verità divina che differisce dalle verità razionali ed etiche.