Daniele
Genius
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Concetti Chiave

  • Arthur Schopenhauer, filosofo tedesco noto per la sua filosofia pessimistica, studiò a Gottinga, Berlino e Jena, influenzato da filosofie orientali e misticismo.
  • La sua opera principale, "Il mondo come volontà e rappresentazione", combina elementi etici e metafisici, integrando influenze cristiane e buddhiste.
  • Schopenhauer si opponeva all'idealismo di Hegel e sviluppò una metafisica centrata sulla volontà come essenza universale del mondo materiale.
  • Il concetto di "velo di Maya" descrive l'illusione che impedisce all'uomo di percepire la realtà autentica, celata dietro i fenomeni.
  • La "noluntas" rappresenta la liberazione dalla volontà cieca e perpetua, raggiungibile tramite un atteggiamento di rassegnazione e ascesi.

Indice

  1. Vita e influenze di Schopenhauer
  2. Il mondo come volontà e rappresentazione
  3. Critica all'idealismo e alla cosa-in-sé
  4. La volontà come essenza del mondo
  5. Il velo di Maya e la volontà cieca
  6. Il tragico dell'esistenza e la noluntas

Vita e influenze di Schopenhauer

Schopenhauer, Arthur (Danzica 1788-Francoforte sul Meno 1860), filosofo tedesco, noto per la sua filosofia pessimistica. Schopenhauer studiò presso le università di Gottinga, Berlino e Jena.

Si stabilì quindi a Francoforte sul Meno, dove condusse una vita solitaria, studiando approfonditamente le filosofie buddhista e induista e il misticismo. Venne anche influenzato dalle concezioni del teologo domenicano, mistico e filosofo eclettico Meister Eckhart, del mistico Jakob Böhme e dagli eruditi del Rinascimento e dell'Illuminismo. vita e pensiero di Arthur Schopenhauer

Il mondo come volontà e rappresentazione

Nella sua opera principale, Il mondo come volontà e rappresentazione (1819), considerò fondamentali per la sua filosofia atea e pessimista elementi etici e metafisici. La sua metafisica fu marcatamente influenzata dal buddhismo, che egli unì felicemente alle idee cristiane nelle sue dottrine etiche. Si può riscontrare l'influenza della filosofia di Schopenhauer nelle prime opere del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, nei drammi musicali del compositore tedesco Richard Wagner e in molte opere filosofiche e artistiche del XX secolo.

Critica all'idealismo e alla cosa-in-sé

Schopenhauer non condivideva le posizioni dell'idealismo e si oppose alle idee del filosofo tedesco G.W.F. Hegel, che identificava realtà e razionalità. Schopenhauer accettava invece, pur con alcune differenze, la concezione del filosofo tedesco Immanuel Kant secondo la quale i fenomeni esistono solo in quanto oggetti della percezione, dissentendo invece da Kant sul fatto che la "cosa-in-sé" fosse un limite irraggiungibile, posto oltre l'esperienza; egli la identificò invece con la volontà.

La volontà come essenza del mondo

Secondo Schopenhauer, tuttavia, la volontà non si limita all'azione consapevole; l'esperienza del sé, comprese le inconsapevoli funzioni fisiologiche, è volontà. Partendo dal principio che la volontà è l'intima natura del proprio corpo, che è "rappresentazione", apparenza fenomenica nel tempo e nello spazio, Schopenhauer concluse che l'essenza del mondo materiale è un'unica volontà universale.

Il velo di Maya e la volontà cieca

Schopenhauer afferma che l'uomo può solamente percepire i fenomeni nel mondo e non la "cosa in sé", ovvero come il mondo realmente è (differenza fra essere e essere percepito), a causa del velo di Maya, il velo dell'illusione che ottenebra le pupille dei mortali a fa vedere loro un mondo di cui non si può dire che esista né che non esista.

Sollevato il velo di Maya dei sensi ingannatori, ciò che si rivela allo sguardo, dietro l'apparenza razionale del fenomeno, cioè del mondo come rappresentazione, è lo spettacolo di una volontà cieca e irrazionale, che non si propone altro scopo che la propria autoaffermazione. La volontà vuole se stessa: è una volontà di vivere cieca e astuta, che sfrutta ogni occasione per affermarsi, senza avere di mira uno scopo razionale. È questo per Schopenhauer il volto vero e demoniaco del mondo, il mondo come volontà.

Il tragico dell'esistenza e la noluntas

Per Schopenhauer il tragico dell'esistenza scaturisce dalla caratteristica della volontà di vita di spingere l'individuo al raggiungimento di mete successive, senza potersi mai placare, poiché la volontà è infinita. Essa conduce pertanto l'individuo al dolore, alla sofferenza e alla morte e in un ciclo infinito di nascita, morte e rinascita; l'attività della volontà può solo essere portata alla cessazione mediante un atteggiamento rassegnato, nel quale la ragione governa la volontà cercando di placare la lotta (ascesi). Questo atteggiamento viene definito noluntas, termine che sta proprio ad indicare la condizione della volontà liberata, non più cieca volontà di vivere, ma sua catarsi definitiva, non più propriamente "volontà", ma "non volontà" e proprio questo atteggiamento si deve avere per rispondere alla domanda se affermare o negare il mondo.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Arthur Schopenhauer e quale filosofia ha sviluppato?
  2. Arthur Schopenhauer era un filosofo tedesco noto per la sua filosofia pessimistica, influenzata da filosofie buddhiste, induiste e dal misticismo. La sua opera principale è "Il mondo come volontà e rappresentazione".

  3. Qual è il concetto di "volontà" secondo Schopenhauer?
  4. Schopenhauer identifica la "volontà" come l'essenza del mondo materiale e dell'esperienza del sé, non limitata all'azione consapevole ma presente anche nelle funzioni fisiologiche inconsapevoli.

  5. Cosa rappresenta il "velo di Maya" nella filosofia di Schopenhauer?
  6. Il "velo di Maya" rappresenta l'illusione che impedisce agli uomini di percepire la "cosa in sé", mostrando solo i fenomeni del mondo e non la sua vera essenza.

  7. Come descrive Schopenhauer la "sofferenza universale"?
  8. Schopenhauer descrive la sofferenza universale come il risultato di una volontà cieca e irrazionale che cerca solo la propria autoaffermazione, portando l'individuo a un ciclo infinito di dolore e rinascita.

  9. Che cos'è la "noluntas" e quale ruolo ha nella filosofia di Schopenhauer?
  10. La "noluntas" è l'atteggiamento di rassegnazione e cessazione della volontà di vivere, una catarsi definitiva che permette di rispondere alla domanda se affermare o negare il mondo.

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