virgi994
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Concetti Chiave

  • Schopenhauer rejects Hegel's optimistic panlogism, proposing a cosmic pessimism marked by blind irrationality, centered on the will to live.
  • He becomes a university lecturer in Berlin in 1820, offering classes at the same time as Hegel, drawing significantly fewer students.
  • His philosophy is influenced by Kant, Plato, Eastern wisdom, Spinoza, and Plotinus, emphasizing the world as representation rather than true reality.
  • In his 1819 masterpiece, 'The World as Will and Representation', Schopenhauer claims the world we perceive is an illusion, a veil woven by a priori forms like Space-Time and Causality.
  • The will to live is the true essence of reality, a relentless force without purpose, best observed from a distance to avoid its inherent turmoil.

Indice

  1. Schopenhauer e il pessimismo cosmico
  2. La filosofia antitetica di Schopenhauer
  3. Il mondo come volontà e rappresentazione
  4. La vera essenza della realtà
  5. L'esperienza corporale e il noumeno

Schopenhauer e il pessimismo cosmico

Schopenhauer rifiuta l’ottimismo panlogistico di Hegel (manifestazione necessaria della Ragione).

Schopenhauer risponde con un pessimismo cosmico segnato da una cieca irrazionalità: vi è un unico principio, chhe è la volontà di vivere, impulso cieco ed irrazionale (essenza).

La filosofia antitetica di Schopenhauer

Nel 1820 è docente università di Berlino.

Da lezione nelle stesse ore di Hegel (il rapporto era di 200 a 4 studenti per Hegel. La sua è una filosofia antitetica a quella di Hegel.

Schopenhauer recupera vari stimoli, tra cui Kant, Platone, sapienza orientale, Spinoza e Plotino.

Il mondo come volontà e rappresentazione

Nel 1819 esce il suo capolavoro ‘Il mondo come volontà e rappresentazione’e recupera di Kant i concetti di fenomeno e noumeno. Il mondo è rappresentazione, non è il mondo in sé e per sé, è la nostra rappresentazione. Per Kant la rappresentazione fenomenica è come per Schopenhauer un consistente, ovvero effettivo. Schopenhauer dice che il mondo vero è altrove, ma che la nostra rappresentazione è illusione, miraggio, sogno. L’illusione è il volo di Maya, con cui in modo pietoso gli Dei orientali coprivano la cruda verità. Ciò che vediamo è un velo tessuto dalle forme a priori che per Schopenhauer sono: Spazio-Tempo e Causalità.

La vera essenza della realtà

Dietro il velo di Maya c’è il noumeno, celato agli uomini, che si chiama volontà di vivere, ossia la vera essenza della realtà, che può essere conosciuta squarciando il velo. La volontà ha un’unica legge: Volere. È un fiume impetuoso, senza un fine, e perciò è molto meglio guardare da lontano.

L'esperienza corporale e il noumeno

La via per conoscere il noumeno è molto semplice ed elementare tanto da costituire la nostra prima esperienza di vita: è l’esperienza del mio corpo, l’esperienza corporale è unica, siamo sia soggetto che oggetto, conosciamo noi stessi cosicchè soggetto e oggetto coincidono. La vita è una continua oscillazione tra dolore (perché volgiamo ma non abbiamo) e noia (rispondiamo alle nostre richieste così da essere soddisfatti finchè non ne sorgono altre) nel mentre c’è un breve momento di fugace piacere (momentaneo annullamento dolore). Con un’intuizione posso entrare in contatto con ciò che c’è al di là del velo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione di Schopenhauer riguardo alla realtà e alla rappresentazione del mondo?
  2. Schopenhauer sostiene che il mondo è una rappresentazione, un'illusione o un sogno, e non la realtà in sé. Dietro il "velo di Maya" si cela il noumeno, la vera essenza della realtà, che è la volontà di vivere.

  3. Come Schopenhauer si differenzia da Hegel nella sua filosofia?
  4. Schopenhauer rifiuta l'ottimismo panlogistico di Hegel e propone un pessimismo cosmico basato su una cieca irrazionalità. La sua filosofia è antitetica a quella di Hegel, concentrandosi sulla volontà di vivere come principio fondamentale.

  5. Qual è il ruolo dell'esperienza corporea nella filosofia di Schopenhauer?
  6. L'esperienza corporea è fondamentale per conoscere il noumeno. È la nostra prima esperienza di vita, dove soggetto e oggetto coincidono, permettendoci di entrare in contatto con la vera essenza della realtà.

Domande e risposte

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