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Concetti Chiave

  • Molti autori, come Tommaso Moro e Ugo Grozio, hanno avuto esperienze dirette nella vita politica, influenzando il loro pensiero.
  • Machiavelli rappresenta un punto di svolta con la laicizzazione della politica, sollevando questioni sul rapporto tra etica e politica.
  • La dottrina del "diritto divino del re", legata a Bodin, sottolinea la superiorità della monarchia sulle fazioni religiose in Francia.
  • Sia i calvinisti che i cattolici teorizzano il diritto di resistenza contro i tiranni, anche di fronte a stati assoluti.
  • Il giusnaturalismo moderno, con Grozio, introduce l'idea di un diritto naturale razionale come base del diritto positivo.

Indice

  1. Esperienze politiche degli autori
  2. Laicizzazione e autonomia della politica
  3. Diritto divino e resistenza

Esperienze politiche degli autori

Molti degli altri autori hanno avuto diretta esperienza della vita politica: da Tommaso Moro a Jean Bodin, da Philippe Duplessis-Mornay a Ugo Grozio, a Tommaso Campanella.

Laicizzazione e autonomia della politica

Nel Medioevo, ancora dipendeva, ma finisce per sollevare complessi problemi di natura etica.

Diritto divino e resistenza

ln Machiavelli il processo di laicizzazione della politica è nettissimo, quasi brutale, e se egli rivendica l'autonomia della politica rispetto a qualsiasi altra componente dell'esperienza umana, il suo pensiero finisce inevitabilmente per sollevare il problema del rapporto tra etica e politica, La dottrina del «diritto divino del re», che viene fatta risalire alla teorizzazione della sovranità assoluta di Bodin, rivendica la piena indipendenza e superiorità della monarchia rispetto a tutte le diverse fazioni religiose che all'epoca travagliavano la Francia.

Ma, sia in ambito calvinista sia in ambito cattolico, di fronte allo stato assoluto viene teorizzato il diritto di resistenza del popolo contro il tiranno. Il giusnaturalismo moderno, con Grozio, definisce l'esistenza di un diritto naturale razionale che deve fungere da criterio del diritto positivo. Tutto il genere dell'utopia, infine, per quanto fortemente sorretto da idealità etico-religiose, si configura nondimeno come lo sforzo di immaginare uno stato governato dalla semplice ragione e all'interno del quale ogni contrasto di natura religiosa venga meno, in un contesto dominato dalla tolleranza.

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