Concetti Chiave
- Nietzsche ha influenzato profondamente la filosofia del 20° secolo, grazie al suo background culturale classico e alla sua critica dei valori tradizionali.
- La terza fase del pensiero di Nietzsche è caratterizzata dal nichilismo, una dottrina che nega i valori consolidati per creare le basi di un nuovo modo di vivere.
- Nietzsche distingue tra nichilismo passivo e attivo, promuovendo la liberazione dalle menzogne metafisiche e religiose per raggiungere la volontà di potenza.
- La massima "Dio è morto" rappresenta il crollo dei valori metafisici e morali, lasciando l'uomo da solo di fronte a una realtà caotica.
- Nietzsche critica la scienza e la morale come maschere dell'ordine e della razionalità, promuovendo un uso filosofico del sospetto per comprendere la realtà.

Indice
Friedrich Willhelm Nietzsche: breve panoramica sulla vita e il pensiero del filosofo
Friedrich Willhelm Nietzschefu un filosofo, poeta, saggista e compositore; nato nel 1844 e morto agli inizi del 1900 ha influenzato tutta la filosofia successiva.
Nietzsche è considerato uno dei più grandi filosofi di sempre, e la portata del suo pensiero fu tale da influenzare notevolmente le credenze del mondo occidentale durante il 20° secolo. Rispetto al pensiero filosofico, tutta la filosofia nietzschiana risulta profondamente ispirata dal background culturale del filosofo, che include una forte formazione di stampo classico, ottenuta mediante lo studio della filologia, delle tragedie greche e delle varie scuole di pensiero di epoca presocratica. Oltre all’influenza del mondo classico in Nietzsche compaiono anche molti riferimenti a Schopenhauer. Volendo poi suddividere le fasi del pensiero Nietzschiano, queste risultano essere tre:
- Prima fase: Frase tragica e wagneriana
- Seconda fase: Fase illuministica
- Terza fase: Fase nichilistica
La terza fase del Pensiero filosofico di Nietzsche: il Nichilismo e i Nichilisti
L’ultima fase del pensiero filosofico di Nietzsche è caratterizzata dal nichilismo. Il termine nichilismo in filosofia indica le dottrine che negano completamente tutto il complesso di valori, credenze e significati elaborati dalle varie dottrine religiose e morali. In filosofia il termine nichilismo compare durante la fine del Settecento, ma solo durante il 19° secolo il termine viene utilizzato con accezione positiva, da Nietzsche appunto; mentre nel passato il termine nichilismo era stato adoperato per intendere la necessità di liberarsi da valori astratti oppressivi, Nietzsche ne stravolge il significato, eleggendo il nichilismo come caratteristica essenziale della cultura occidentale. Nietzsche inoltre distingue due tipi di nichilismo: passivo ed attivo, e attraverso questi intende smascherare i valori consolidati nella cultura occidentale, al fine di creare le basi per inaugurare una nuova fase, attraverso cui l'uomo si possa liberare dalle menzogne metafisiche e religiose che caratterizzano la cultura del periodo, divenendo un superuomo, cioè un essere umano capace di accettare la vita facendo al contempo valere la propria volontà di potenza. Attraverso il suo percorso filologico di ricerca della verità, Nietzsche perviene ad una conclusione: non esistono verità assolute. Tutti i filosofi affermavano che bisognava amare e ricercare la verità, ma nessuno mai era riuscito a spiegare cosa questa fosse essenzialmente. Nietzsche afferma che la verità è interpretazione: non esistono verità assolute in quanto tutte le verità dipendono dalla storia e dalla soggettività. Il terzo periodo del pensiero nietzschiano è la fase nichilista, in cui il filosofo si pone l’obiettivo di illuminare le menti umane, liberarle dalle menzogne, smantellando tutte le certezze e i punti di riferimento, per questo motivo è definita “filosofia del mattino”. Secondo Nietzsche, l’uomo è prigioniero delle limitazioni morali e religiose che lui stesso si è posto, soggiogando il proprio vitalismo per ricercare dei punti di riferimento. Infatti, a partire da Socrate in poi, gli uomini non sono più riusciti a sopportare il disordine e, in risposta, hanno elaborato teorie filosofiche, religiose e scientifiche, per cercare di rifuggire dalla realtà irrazionale e caotica. Nietzsche, come il leone (che simboleggia lo spirito libero che si affranca dalla tradizione), morde e lacera, distrugge tutte le false certezze, per condurre l’uomo verso la libertà, ovvero la scoperta che non esistono verità certe, tutto è relativo e le dottrine della metafisica e della religione sono solo delle invenzioni consolatorie.
Nietzsche inoltre, mette in dubbio ogni aspetto della realtà, infatti, è considerato il filosofo del sospetto; secondo lui bisogna sospettare di tutto, nel mondo non esistono certezze poiché la ragione non è in grado di comprendere la verità e il mondo, il filosofo così distruggeva l’ideale della scienza in grado di condurre l’uomo verso la felicità, nonostante ne apprezzasse il metodo liberatorio, essa è infatti definita “gaia”. Nietzsche ha insegnato ad andare oltre l’apparenza portando il nichilismo al massimo grado, bisogna fare un uso filosofico del sospetto, egli, infatti, affermava che dobbiamo trattare gli altri con astio per poterli comprendere, in quanto quando siamo ben disposti verso qualcuno gli attribuiamo splendide qualità, talvolta inesistenti, per poter comprendere noi stessi, dobbiamo adoperare lo stesso atteggiamento.
Nietzsche: la massima “Dio è morto”
Nietzsche porta il nichilismo all’estremizzazione annunciando la morte di Dio. Egli scrive: “Dio è morto! Dio resta morto! E noi l'abbiamo ucciso! Come potremmo sentirci a posto, noi assassini di tutti gli assassini? Nulla esisteva di più sacro e grande in tutto il mondo, ed ora è sanguinante sotto le nostre ginocchia: chi ci ripulirà dal sangue? Che acqua useremo per lavarci? Che festività di perdono, che sacro gioco dovremo inventarci? Non è forse la grandezza di questa morte troppo grande per noi? Non dovremmo forse diventare divinità semplicemente per esserne degni?”
Il significato simbolico attribuito dal filosofo alla morte di Dio rappresenta il crollo di tutti i valori e di tutte le illusioni metafisiche che avevano rappresentato per l’uomo un appiglio per sfuggire dall’orrida constatazione del disordine e del vuoto. È stato l’uomo stesso ad uccidere Dio con la razionalità, ritrovandosi di fronte alla terribile realtà e alla necessità di dover accettare il vuoto provocato dall’assenza di Dio e di tutto ciò che Egli ha rappresentato. L’uomo, tuttavia, non si era ancora reso conto delle gravi conseguenze comportate dall’uccisione di Dio: Nietzsche coglie in anticipo la crisi che nel Novecento avrebbe investito completamente l’uomo, il quale si sarebbe trovato da solo di fronte alla realtà caotica e all’impossibilità di comprendere il mondo e se stesso. Nietzsche affianca la critica della metafisica, ad una decostruzione della morale, la quale viene presentata come una maschera dietro la quale l’uomo si è nascosto per non accettare la realtà. L’uomo ha indossato la maschera dell’ordine e della razionalità, ma questi aspetti, senza la precedente accettazione del disordine dal quale derivano, non sono che punti di riferimento inconsistenti, pronti a crollare da un momento all’altro.
Per ulteriori approfondimenti sul Nichilismo vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Chi era Friedrich Willhelm Nietzsche e quale fu l'influenza del suo pensiero?
- Quali sono le tre fasi del pensiero filosofico di Nietzsche?
- Come definisce Nietzsche il nichilismo e quali tipi distingue?
- Cosa significa la massima "Dio è morto" secondo Nietzsche?
- Qual è il ruolo del sospetto nel pensiero di Nietzsche?
Friedrich Willhelm Nietzsche fu un filosofo, poeta, saggista e compositore nato nel 1844. Il suo pensiero ha influenzato profondamente la filosofia del 20° secolo, sfidando le credenze del mondo occidentale con idee innovative e provocatorie.
Le tre fasi del pensiero di Nietzsche sono: la fase tragica e wagneriana, la fase illuministica e la fase nichilistica, quest'ultima caratterizzata dall'imperativo "Dio è morto".
Nietzsche definisce il nichilismo come la negazione dei valori e delle credenze religiose e morali. Distingue tra nichilismo passivo e attivo, utilizzandoli per smascherare i valori consolidati e promuovere la liberazione dell'uomo verso il superuomo.
La massima "Dio è morto" simboleggia il crollo dei valori e delle illusioni metafisiche. Rappresenta la consapevolezza dell'uomo di dover affrontare il vuoto e il disordine senza l'appoggio delle credenze tradizionali.
Nietzsche è considerato il filosofo del sospetto, poiché invita a dubitare di ogni certezza. Egli sostiene che la ragione non può comprendere la verità assoluta e che bisogna usare il sospetto per smascherare le false certezze e comprendere meglio se stessi e il mondo.