Concetti Chiave
- La "morte di Dio" secondo Nietzsche rappresenta l'abolizione di ogni verità assoluta e trascendente, non solo una divinità religiosa.
- Dio simbolizza un tradimento della realtà e della vita autentica, in quanto favorisce un'illusione ultraterrena a scapito del mondo dionisiaco.
- Nietzsche critica la metafisica come costruzione mentale che promuove un cosmo ordinato e benefico, considerandola un inganno.
- L'universo è percepito come un caos privo di significato intrinseco, dove gli esseri umani creano senso attraverso maschere e valori umani.
- Religione, morale, metafisica e scienza sono viste come necessarie menzogne che proteggono e danno senso alla vita umana.
La morte di Dio
Smascherare significa annunciare la morte di Dio (Gott ist tot!), cioè non semplicemente del Dio della religione, ma del simbolo di ogni prospettiva assolutistica, trascendente e ultramondana; Dio è la personificazione di quelle verità ultime che guidano l’umanità, la cui morte è necessaria, secondo Nietzsche, in quanto tali verità ultramondane sono un tradimento del mondo stesso, rappresentano perlomeno una fuga dall’aspetto più autentico della vita, quello dionisiaco. Dio è la cancellazione definitiva del dionisiaco: «in Dio è dichiarata inimicizia alla vita, alla natura, alla volontà di vivere»; «Dio è la formula di ogni calunnia dell’”aldiquà”, di ogni menzogna dell’”aldilà”!», ipotizzare un Dio significa ingannare l’al di qua e inventare un al di là.
Il mondo senza verità assolute
Accanto alla morte di Dio Nietzsche indica la necessità della morte della metafisica come serie di verità correlate ad una religione, come esaltazione dell’apollineo, l’idea di un cosmo ordinato, benefico per l’uomo: tutto ciò è una costruzione della nostra mente.
La necessità delle maschere
Rimane, di conseguenza, un solo mondo, falso, crudele, contraddittorio, corruttore e senza senso, poiché siamo noi i costruttori di senso (smascherarci non vuol, forse, significare fare a meno delle maschere, che magari creiamo necessariamente, ma significa avere coscienza del loro essere maschere, valori umani e quindi anche del fatto che il senso del mondo lo creiamo noi stessi). «L’universo danza ai piedi del caso», senza articolazione: non c’è nulla sotto questa “rumoreggiante superficie”. Infatti, noi abbiamo bisogno della menzogna per vincere questa realtà, questo «fatto vero», abbiamo bisogno delle maschere: la metafisica, la morale, la religione e la stessa scienza vengono prese in considerazione come diverse forme della menzogna, sono tutte le dimensioni della maschera in quanto esprimono la necessità del nostro vivere; col loro sussidio (elemento protettivo e rassicurativo, simile al concetto di sovrastruttura in Marx) si crede nella vita. Oltre ad annunciare la morte di Dio, Nietzsche vuole quindi ribadire l’intrinsecità, la necessità di un Dio, di una religione (per questo il suo viene visto come un pensiero intrinsecamente religioso); certamente si tratterà d’ora in poi d’una religione come creazione umana, senza sicurezze ontologiche o metafisiche: il credere è qualcosa d’intrinseco all’uomo.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato della "morte di Dio" secondo Nietzsche?
- Perché Nietzsche ritiene necessaria la morte della metafisica?
- Come si relaziona la necessità di un Dio con il pensiero di Nietzsche?
La "morte di Dio" rappresenta la fine di ogni prospettiva assolutistica e trascendente, non solo del Dio religioso, ma di tutte le verità ultime che guidano l'umanità, considerate da Nietzsche un tradimento del mondo autentico.
Nietzsche vede la metafisica come una costruzione mentale che esalta un cosmo ordinato e benefico, ma che in realtà è una forma di menzogna necessaria per affrontare la realtà crudele e senza senso.
Nonostante l'annuncio della morte di Dio, Nietzsche sottolinea l'intrinsecità e la necessità di un Dio o di una religione come creazione umana, priva di sicurezze ontologiche, poiché il credere è intrinseco all'uomo.