Concetti Chiave
- L'Istituto per la ricerca sociale di Francoforte, inaugurato nel 1923, divenne un centro di studi marxisti sotto la guida di Max Horkheimer dal 1931.
- La Scuola di Francoforte riunì pensatori di spicco come Adorno, Marcuse, Fromm, Pollock e Benjamin, affrontando temi di filosofia sociale e marxismo.
- Le vicende storiche del Novecento, come il nazismo e il capitalismo di Stato, influenzarono profondamente le riflessioni dei francofortesi.
- L'approccio teorico dell'Istituto si basava su marxismo occidentale, psicanalisi, avanguardia artistica, e un metodo di ricerca interdisciplinare.
- La Scuola di Francoforte sviluppò una "teoria critica della società", mirata a un'analisi globale e trasformativa delle dinamiche sociali.
Indice
Origini della scuola di Francoforte
L'origine della scuola di Francoforte si colloca nell'epoca della Repubblica di Weimar, quando, a seguito dell'esperienza di settimane di studi marxisti, inaugurata nel 1922 a Ilmenau (Turingia), a cui avevano preso parte studiosi come G. Lukács e K. Korsch, venne deciso di istituzionalizzare il progetto originario, dando vita, il 3 febbraio 1923 a Francoforte, all'Institut für Sozialforshung (Istituto per la ricerca sociale). E' comunque soltanto dal ‘24 gennaio 1931, quando la direzione venne assunta ufficialmente da Max Horkheimer, ordinario di filosofia sociale presso la locale università, che l'attività dell'Istituto assunse quelle caratteristiche che la storia del pensiero ha attribuito alla cosiddetta Scuola di Francoforte. L'entourage era costituito da alcuni dei più brillanti studiosi dell'area marxista europea, quali, tra gli altri, l'economista F. Pollock, i filosofi Theodore Adorno ed Herbert Marcuse, il politologo Franz Neumann, lo psico-socilogo Erich Fromm, il critico letterario e filosofo Walter Benjamin.
Trasferimento e influenze storiche
La presa del potere da parte del nazismo ebbe immediate conseguenze per l'Istituto – composto per lo più da pensatori marxisti di origine ebraica – che, dopo essersi trasferito temporaneamente a Ginevra, emigrò definitivamente allo scoppio del conflitto negli Stati Uniti presso la Columbia University.
Teorie e approcci interdisciplinari
Già nella sua prolusione del 1931, Horkheimer individuava nella corrente del pensiero dialettico di Hegel e di Marx, e in un progetto interdisciplinare di ricerca al servizio delle generali riflessioni di filosofia sociale, le direttrici teoriche dell'attività dell'Istituto; attività che venne profondamente influenzata dalla contemporaneità con fenomeni che hanno costituito dei nodi fondamentali nella storia del Novecento: la crisi economica del 1929 e l'affermazione del “capitalismo di Stato”, il trionfo di fascismo e nazismo, lo stalinismo e la burocratizzazione del comunismo sovietico, l'espandersi della società industriale avanzata. Fenomeni che stimolarono numerose delle riflessioni fatte dai francofortesi: dall'analisi dei mutamenti del sistema capitalistico alla luce della nozione idealtipica di “capitalismo di Stato” coniata da Pollock, alla connessa interpretazione dell'avvento e radicamento del nazismo come “la manifestazione più significativa e terribile del crollo della civiltà occidentale”, elaborata in particolare da Marcuse e Horkheimer e integrata significativamente dalle riflessioni di matrice psicologico-ideologica sul tipo umano “autoritario” come altra base del consenso ai fascismi da parte di Fromm; per arrivare al giudizio profondamente negativo, giunto in verità in seguito alle “grandi purghe” staliniane, sulla deriva statalista, autoritaria e burocratica del comunismo sovietico, del cui “falso marxismo” si faceva aperta denuncia. A livello teorico le coordinate culturali dell'Istituto furono rappresentate dal marxismo “occidentale”, dalla già ricordata tradizione dialettica di Hegel e Marx, dalla psicanalisi e dall'arte di avanguardia. Il legame con le opere di Lukács e Korsch emerge in particolare per l'importanza attribuita alle categorie di “totalità” e di “alienazione”, per l'abbandono del determinismo economicistico e la valorizzazione degli aspetti umanistici e storicistici, per il rilievo conferito alla “sovrastruttura” e, in definitiva, per l'approccio antidogmatico ed “aperto” nei confronti del marxismo. Il pensiero francofortese assunse dunque una fisionomia di “teoria critica della società”, basata su un metodo di ricerca a carattere globale e interdisciplinare, che puntava sui lavori collettivi e multidisciplinari, con la precisa finalità di trasformare la società.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine della Scuola di Francoforte?
- Chi erano alcuni dei principali membri della Scuola di Francoforte?
- Quali eventi storici influenzarono le riflessioni della Scuola di Francoforte?
- Quali erano le direttrici teoriche dell'Istituto sotto la direzione di Horkheimer?
- Come si caratterizza il pensiero della Scuola di Francoforte?
La Scuola di Francoforte ha origine nell'epoca della Repubblica di Weimar, con la fondazione dell'Institut für Sozialforschung a Francoforte il 3 febbraio 1923, dopo settimane di studi marxisti a Ilmenau nel 1922.
Tra i principali membri vi erano Max Horkheimer, Theodore Adorno, Herbert Marcuse, Franz Neumann, Erich Fromm e Walter Benjamin, tutti brillanti studiosi dell'area marxista europea.
La crisi economica del 1929, il trionfo di fascismo e nazismo, lo stalinismo, la burocratizzazione del comunismo sovietico e l'espansione della società industriale avanzata furono eventi che influenzarono profondamente le riflessioni della Scuola.
Le direttrici teoriche includevano il pensiero dialettico di Hegel e Marx e un progetto interdisciplinare di ricerca al servizio delle riflessioni di filosofia sociale.
Il pensiero della Scuola di Francoforte si caratterizza come una "teoria critica della società", basata su un metodo di ricerca globale e interdisciplinare, con l'obiettivo di trasformare la società.