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Concetti Chiave

  • Theodor W. Adorno was a central figure in the Frankfurt School, known for his radical critique of society and advanced capitalism.
  • Forced to flee Nazi Germany, he taught in Los Angeles before returning to Germany to lead the Institute for Social Research.
  • Adorno's works, such as "Dialectic of Enlightenment" and "Minima Moralia," inspired the New Left movement in Germany and the US.
  • He criticized the reduction of culture to science and the subjugation of science to technique, viewing it as a tool for domination.
  • His influence extends to contemporary musicology and studies on authoritarian personality and predisposition to racism.

Francoforte 1903 - Visp, Svizzera 1969

Filosofo tedesco

Indice

  1. Inizio carriera e migrazione
  2. Ritorno in Germania e contributi
  3. Critica alla società e opere

Inizio carriera e migrazione

Entra giovanissimo all’Istituto di ricerche sociali di Francoforte, ma il nazismo lo costringe ad emigrare in America dove insegna a Los Angeles fino al 1950.

Ritorno in Germania e contributi

Tornato in Germania è ordinario di filosofia e psicologia all’Università di Francoforte e direttore dello stesso Istituto di ricerche sociali da cui era stato allontanato prima della guerra.

Fondatore, con Marcuse e Horkheimer, della Scuola di Francoforte, si distingue per il radicalismo della sua critica alla società e a capitalismo avanzato e per la ricerca di un’ideologia alternativa.

Critica alla società e opere

Adorno sostiene che l’alienazione e la disumanizzazione dei rapporti umani sono le caratteristiche di questa società che vede la cultura ridotta a scienza, la scienza decaduta a tecnica, strumento di dominio sugli uomini. La condanna del neopositivismo, come filosofia dell’asservimento della cultura alla tecnica, lo conduce a un’interpretazione individualistica e anarchica perfino del marxismo, ispirando con le sue opere Dialettica dell’Illuminismo (1947) e Minima Moralia (1951) la “nuova sinistra” studentesca soprattutto in Germania e negli Stati Uniti. Più ancora influenza il pensiero del secolo con Filosofia della musica moderna (1949), caposaldo della musicologia contemporanea e La personalità autoritaria (1950), dove analizza anche la predisposizione al razzismo.

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