Concetti Chiave
- Il termine "Frontisterio" è usato scherzosamente da Aristofane per indicare il pensatoio di Socrate, un luogo di riflessione e discussione filosofica.
- La commedia "Le Nuvole" di Aristofane rappresenta Socrate in modo satirico, criticando la sua filosofia attraverso caricature e situazioni comiche.
- Nel "Frontisterio" delle "Nuvole", Socrate e i suoi discepoli sono dipinti in modo esagerato, con ambientazioni degradanti per accentuare la comicità della satira.
- Socrate è riconosciuto come il padre dell'etica e filosofia morale, noto per il suo metodo dialettico e la maieutica, un dialogo critico per esaminare concetti morali.
- La dottrina socratica si fonda su concetti come "conosci te stesso" e il paradosso "so di non sapere", sottolineando la ricerca della conoscenza e la natura dell'anima umana.

Indice
Frontisterio, origine e significato
Frontisterio è un termine greco con il quale Aristofane designa scherzosamente il pensatoio di Socrate, cioè la casa dove il filosofo Socrate trascorreva il tempo con i suoi scolari a parlare e discutere di filosofia. E’ passato poi nel linguaggio moderno per indicare luoghi tranquilli e silenziosi ideali per la meditazione e riflessione.
Le Nuvole di Aristofane e la satira contro Socrate
Le Nuvole è una commedia ad opera di Aristofane andata in scena per la prima volta ad Atene nel 423 a.C. in occasione delle celebrazioni dedicate al dio Dioniso, le Dionisie. Solitamente infatti durante queste celebrazioni venivano messe in scena rappresentazioni comiche e tragiche. Nella commedia assistiamo a una satira nei confronti di Socrate e la sua filosofia. Per tutta l’opera Socrate è rappresentato come un pensatore dedito ai suoi discorsi e ragionamenti futili, sta seduto a mezz’aria in una cesta sospesa e discute di cose superflue come ad esempio il calcolo della lunghezza del salto di una pulce o come si genera il rumore emesso dalle zanzare. Le Nuvole che ispirano il titolo della commedia sono le divinità invocate da Socrate contro il quale si scatena tutta l’invettiva di Aristofane. La nuova filosofia di Socrate infastidiva il conservatore Aristofane che temeva un sovvertimento dei valori della società. La satira si realizza attraverso l’azione dei due personaggi principali: il contadino Strepsiade e suo figlio Fidippide. Strepsiade decide di mandare il figlio alla scuola di Socrate perché venga istruito. Il filosofo acconsente ad istruire il ragazzo che purtroppo rimane spaesato dai discorsi pseudo-filosofici che non riesce a comprendere e viene quindi cacciato. Alla fine il padre esasperato si reca al pensatoio di Socrate e gli da fuoco tra le urla dei discepoli.
Per approfondimenti su Aristofane vedi anche qua
La rappresentazione del pensatoio di Socrate nelle Nuvole di Aristofane
Il pensatoio, ovvero la scuola di Socrate nella commedia le Nuvole di Aristofane è rappresentato come luogo in cui si pratica la mortificazione del corpo. Vi è la contrapposizione tra la magrezza non salutare dei discepoli della scuola in contrasto con il fisico invece forte e robusto di Fidippide. Lo spazio scenico del pensatoio è rappresentato come un ambiente molto sporco, infestato da pulci e cimici e Socrate presentato come uno straccione che essendo assorto nei suoi pensieri non prestava attenzione alla sua igiene personale o anche ai bisogni primari quali il nutrirsi. E questo lo ritroviamo anche nel coro degli Uccelli sempre ad opera di Aristofane. Questi comunque sono tutti espedienti narrativi che fanno parte della commedia per rendere la comicità della situazione e probabilmente questa immagine che ne deriva dalla commedia non è aderente alla figura storica del filosofo Socrate o perlomeno non al filosofo nella sua fase matura di pensiero ma iperboli e capovolgimenti, distorsioni ed esagerazioni per creare satira e ironia. Un filosofo di cui Aristofane fa una caricatura per l’impossibilità di comprenderne il pensiero per la distanza intellettuale.
Le tematiche principali della filosofia di Socrate
Socrate fu un filosofo greco vissuto ad Atene tra il 470 e il 399 a.C. circa. Uno dei metodi che caratterizza il suo metodo critico è il dialogo, lo strumento che consisteva nell’esaminare con i suoi discepoli o altri filosofi i concetti morali. Egli è riconosciuto come il padre dell’etica e filosofia morale. Non lasciò nessuna testimonianza scritta poiché la sua filosofia si basava sul dialogo e sull’oralità ma ricaviamo il suo pensiero dalle opere dei discepoli, tra cui il più illustre fu Platone. Un’altra fonte importante sono le opere di altri autori tra cui lo storico Senofonte e il drammaturgo Aristofane di cui abbiamo trattato. Il suo metodo della dialettica fu da lui stesso paragonato al mestiere della levatrice indicandolo con il termine maieutica. Il motto della dottrina socratica è “conosci te stesso”, come ammonimento a conoscere i propri limiti, un’esortazione a non cadere negli eccessi poiché saggio è chi possiede la temperanza. Uno dei fondamenti della dottrina socratica è costituito dal paradosso “so di non sapere”, la consapevolezza di non poter avere una conoscenza completa e definita ma motore del desiderio di conoscere. L’atteggiamento del filosofo nella concezione socratica è opposta a quella del saccente identificato invece nella figura dei sofisti alla quale invece viene affiancato erroneamente nell’opera di Aristofane. Fu il primo filosofo a porre in risalto il carattere personale dell’anima umana e a definire l’anima come vera essenza dell’uomo in senso antropologico ed etico. Per quanto riguarda la sua fede egli oltre a credere negli dei del Pantheon greco credeva anche in una divinità minore della mitologia tradizionale, il daimon, un essere divino inferiore agli dei ma superiore agli uomini che si poteva identificare con il genio. Per varie accuse tra cui ateismo, empietà, dissidi con i politici che furono il pretesto principale, fu condannato e il processo si tenne nel 399 a.C. Iconica è la sua morte in seguito all’assunzione della cicuta, infuso velenoso ricavato dall’omonima pianta erbacea.
Per approfondimenti su Socrate vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "frontisterio" e come viene utilizzato nella commedia di Aristofane?
- Come viene rappresentato Socrate nella commedia "Le Nuvole" di Aristofane?
- Quali sono le principali tematiche della filosofia di Socrate?
- Qual è il ruolo del "daimon" nella filosofia di Socrate?
- Quali furono le accuse che portarono alla condanna di Socrate?
"Frontisterio" è un termine greco usato scherzosamente da Aristofane per designare il pensatoio di Socrate, un luogo di discussione filosofica. Nella commedia "Le Nuvole", rappresenta un luogo di satira contro Socrate e la sua filosofia.
Nella commedia, Socrate è rappresentato come un pensatore dedito a discorsi futili, seduto a mezz’aria in una cesta, discutendo di argomenti superflui. Questa rappresentazione è una satira che esagera e distorce la figura storica del filosofo.
Le principali tematiche includono il metodo del dialogo, la maieutica, il motto "conosci te stesso", e il paradosso "so di non sapere". Socrate è riconosciuto come il padre dell'etica e della filosofia morale, ponendo l'accento sull'anima umana come vera essenza dell'uomo.
Nella filosofia di Socrate, il "daimon" è una divinità minore che rappresenta un essere divino inferiore agli dei ma superiore agli uomini. Socrate credeva in questa figura oltre agli dei del Pantheon greco, vedendola come un genio o guida spirituale.
Socrate fu accusato di ateismo, empietà e dissidi con i politici, che furono i pretesti principali per la sua condanna. Il processo si tenne nel 399 a.C., e la sua morte avvenne per avvelenamento con cicuta.