Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il diritto di sciopero in Italia è ambiguamente definito dall'articolo 40 della Costituzione, lasciando margine di interpretazione ai giuristi.
  • Alcuni studiosi vedono lo sciopero come un diritto di matrice pubblicistica, legato alla libertà pubblica e al conflitto collettivo.
  • Altri lo considerano un diritto fondamentale della persona, legato al principio di uguaglianza sostanziale, superando l'idea di un semplice conflitto economico-sociale.
  • Lo sciopero è un diritto individuale e inalienabile, esercitabile liberamente dai lavoratori, indipendentemente dalle decisioni sindacali.
  • Nonostante il riconoscimento costituzionale dal 1948, il diritto di sciopero ha ricevuto piena formalizzazione legislativa solo negli anni '90.

Indice

  1. Definizione giuridica dello sciopero
  2. Diritto fondamentale e individuale
  3. Ruolo dei sindacati e conflitti
  4. Divario tra costituzione e legislazione

Definizione giuridica dello sciopero

Definire lo sciopero dal punto di vista giuridico non è semplice. L’articolo 40 della Costituzione italiana, infatti, non chiarisce tale concetto, lasciandone l’interpretazione alla discrezionalità dei giuristi.

Alcuni studiosi considerano il diritto di sciopero come elemento di matrice pubblicistica, perché correlato con la libertà publica nell’ambito della tutela che l’ordinamento riconosce al conflitto collettivo. Altri, invece, lo declinano come diritto fondamentale della persona, ritenendo che esso sia collegato non tanto all’ordine pubblico e ai rapporti economico-sociali, bensì alla parte prima della Costituzione, in particolare al principio di uguaglianza sostanziale (art. 3.2). L’articolo 40, secondo tale accezione, deve essere realizzato non soltanto a livello generale nell’ordinamento giuridico, ma soprattutto nei rapporti economico-sociali sotto forma di requisito essenziale di tutti i lavoratori.

Diritto fondamentale e individuale

Si tratta dunque di un diritto fondamentale e inalienabile, preminente rispetto al diritto al conflitto.

Un altro corollario che deriva dalla concezione di sciopero come diritto fondamentale attiene alla sua natura individuale: esso è incomprimibile anche rispetto all’attività promossa dai sindacati. I lavoratori possono liberamente esercitare tale diritto in quanto appartenente al singolo.

Esso si esercita collettivamente per la tutela di interessi collettivi, ma di fatto appartiene al singolo lavoratore. Si tratta dell’accezione maggiormente accolta e accettata.

Ruolo dei sindacati e conflitti

Se è pur vero che nella storia del diritto sindacale gli scioperi vengono proclamati dai sindacati, bisogna tener conto che, a livello teorico, l’iniziativa dello stesso siano determinate dagli stessi lavoratori. In particolari momenti di crisi sindacale, coalizioni di lavoratori hanno di fatto proclamato lo sciopero in contrapposizione e in conflitto rispetto a quanto previsto dalle organizzazioni sindacali. Il governo del conflitto è una questione che interessa in modo particolare i sindacati, attenti affinché la loro autorità non venga compromessa o soppiantata.

Divario tra costituzione e legislazione

In definitiva, è possibile affermare che esiste un divario fra il riconoscimento costituzionale del diritto di sciopero e l’attuazione legislative che il suddetto riconoscimento ha ottenuto dal 1948 ad oggi. A livello costituzionale lo sciopero è riconosciuto e tutelato dall’art. 40, ma sul piano legislativo esso è stato pienamente formalizzato solo nel corso degli anni 90 del XX secolo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la definizione giuridica del diritto di sciopero secondo la Costituzione italiana?
  2. L'articolo 40 della Costituzione italiana non definisce chiaramente il diritto di sciopero, lasciando l'interpretazione ai giuristi. Alcuni lo vedono come un diritto di matrice pubblicistica, mentre altri lo considerano un diritto fondamentale della persona.

  3. Come viene esercitato il diritto di sciopero dai lavoratori?
  4. Il diritto di sciopero è esercitato collettivamente per la tutela di interessi collettivi, ma appartiene al singolo lavoratore. Anche se storicamente gli scioperi sono proclamati dai sindacati, i lavoratori possono esercitare questo diritto individualmente.

  5. Qual è la discrepanza tra il riconoscimento costituzionale e l'attuazione legislativa del diritto di sciopero?
  6. Esiste un divario tra il riconoscimento costituzionale del diritto di sciopero, sancito dall'art. 40, e la sua attuazione legislativa, che è stata pienamente formalizzata solo negli anni '90 del XX secolo.

Domande e risposte

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