Concetti Chiave
- Le forme di governo sono influenzate dal sistema partitico e dalla cultura politica di ciascun paese, mostrando funzionamenti diversi all'interno della stessa classificazione giuridico-formale.
- In Italia, la forma di governo parlamentare ha funzionato diversamente rispetto ad altri paesi, spesso necessitando di coalizioni inedite a causa di elezioni non decisive.
- La cultura politica gioca un ruolo cruciale nell'interpretazione dei governi di coalizione, con approcci diversi tra Italia e altri paesi come la Germania e il Regno Unito.
- La formazione dei governi di grande coalizione, come in Germania e nel Regno Unito, si basa su patti di coalizione precisi e collaborativi tra i partiti coinvolti.
- È essenziale considerare gli aspetti dinamici delle forme di governo, inclusi la prassi e i comportamenti concreti degli attori politici, oltre al contesto giuridico.
Studio teorico e funzione pratica delle forme di governo
Sin dalla loro costituzione, le forme di governo sono state oggetto di innumerevoli classificazioni. Tuttavia, nel loro effettivo modo di operare, le forme di governo vengono fortemente condizionate dal sistema partitico e dalla cultura politica che si affermano in ciascun paese: come conseguenza, all’interno della stessa classificazione giuridico-formale trovano collocazione ordinamenti i quali nella concreta realtà mostrano caratteristiche di funzionamento molto diverse.
Basti pensare, ad esempio, all’esperienza italiana: la forma di governo italiana è indiscutibilmente parlamentare, ma nei fatti ha funzionato in modo assai diverso rispetto ai governi parlamentari di altri paesi.Al di là della contrapposizione maggioranza-opposizione tendenzialmente bipolare affermatasi anche in Italia, del resto occasionalmente accantonata per la necessità di inedite coalizioni a seguito di elezioni non decisive, emerge la rilevanza della cultura politica: il modo di interpretare il governo di coalizione, cioè sorretto non da uno solo ma da una pluralità di partiti, è radicalmente diverso in Italia (dove tutto è oggetto di negoziato e campagna elettorale permanente) e altrove (dove patti di coalizione puntualissimi e articolati vengono osservati alla lettera nel quadro della più leale collaborazione fra alleati). Si pensi alla formazione dei governi di «grande coalizione» fra cristianodemocratici e socialdemocratici in Germania (governi Merkel nel 2005, 2013 e 2018), o anche al governo Cameron fra conservatori e liberaldemocratici nel Regno Unito (2010-2015). In ogni caso, tutto ciò dimostra che è necessario andare al di là del dato strettamente giuridico e tenere anche conto degli aspetti dinamici delle forme di governo, cioè della prassi e dei comportamenti concreti degli attori politico-istituzionali. Resta fermo che il contesto presupposto è comune: quello delle sole forme di stato democratiche di derivazione liberale.