Concetti Chiave
- Lo Stato italiano si formò nel 1861 unificando diversi regni preesistenti, tra cui il Regno delle due Sicilie e lo Stato Pontificio, grazie all'espansione del Regno di Piemonte.
- Il Regno d'Italia adottò lo Statuto Albertino del Piemonte, che definiva una struttura di governo liberale con sovranità condivisa tra re e Parlamento.
- Con l'avvento di Mussolini negli anni '20, lo Stato liberale si trasformò in una dittatura fascista, che terminò nel 1943.
- Dopo la guerra, il Patto di Salerno definì elezioni democratiche e un referendum per decidere tra monarchia e repubblica, portando alla nascita della Repubblica Italiana nel 1946.
- L'Assemblea Costituente, eletta nel 1946, approvò la nuova Costituzione nel dicembre 1947, in vigore dal 1° gennaio 1948, segnando l'inizio della Repubblica Italiana.
Lo Stato italiano nasce nel 1861; prima in Italia c’erano vari regni, tra cui il Regno di Piemonte, il Regno delle due Sicilie, lo Stato Pontificio.
L’unione dei vari Stati presenti in Italia avvenne a causa dei Piemontesi. Essi infatti, con una guerra, tolsero al dominio austriaco le regioni del nord-est d’Italia; con la spedizione di Garibaldi nel sud d’Italia, si appropriarono il Regno delle due Sicilie. Infine, sempre con una spedizione di Garibaldi si appropriarono dello Stato Pontificio; ma questo avvenne nel 1870 con la famosa >.
Dal momento che il Regno d’Italia nacque come un’espansione dello Stato piemontese, le leggi e le istituzioni piemontesi diventarono quelle del nuovo Regno d’Italia.
Innanzitutto la Costituzione del Piemonte diventò la Costituzione del Regno d’Italia. Essa si chiamava Statuto Albertino e dava allo Stato una forma liberale.
Lo Statuto Albertino stabiliva le seguenti norme:
1. La sovranità apparteneva al re e al Parlamento;
2. Il Parlamento esercitava il potere legislativo;
3. Il re e il Governo esercitavano il potere esecutivo;
4. Il potere giudiziario era dei giudici;
5. Il Parlamento era composto da due Assemblee: Camera dei Deputati e Senato del Regno;
6. I Deputati venivano eletti da una parte del popolo (il diritto di voto era limitato);
7. I Senatori venivano nominati dal re;
8. Il Governo (capo e i suoi Ministri) venivano nominati dal re ma dovevano avere l’approvazione del Parlamento;
9. I Deputati eletti alla camera appartenevano a diversi partiti politici;
10. I cittadini godevano di diritti e libertà: libertà di opinione, di stampa, di organizzazione politica e sindacale, di manifestazione, ecc.
Il Regno d’Italia rimase uno Stato liberale fino agli inizi degli anni 20, in quanto, nominato capo del Governo Mussolini, egli riuscì a istaurare la Dittatura che pose fine ai diritti e alle libertà dello Stato liberale. Il periodo dittatoriale durò circa 20 anni: il fascismo finì il 25 luglio 1943, quando Mussolini si dimise dal capo del Governo.
Il nuovo capo del Governo, Badoglio, firma l’armistizio con gli Americani e gli Inglesi, l’8 Settembre 1943.
A questo punto tutti quegli uomini politici, esponenti dei vari partiti che si erano dovuti nascondere durante il fascismo, tornano a fare attività politica. Essi si presentavano a Vittorio Emanuele III e a Badoglio per concordare il futuro dello Stato italiano.
Venne firmato a Salerno un Patto tra Vittorio Emanuele III e gli esponenti dei vari Partiti Politici; esso stabiliva quanto segue:
1. Finita la guerra, lo svolgimento di elezioni democratiche a suffragio universale per eleggere l’Assemblea Costituente, che avrebbe steso la nuova Costituzione;
2. Lo svolgimento di un Referendum tra Monarchia e Repubblica;
3. La sostituzione del Governo di Badoglio con un Governo provvisorio formato da uomini politici che appartenevano ai Partiti firmatari del Patto.
Finita la guerra (25 aprile 1945), si verificano le cose stabilite nel Patto di Salerno; infatti, il 2 giugno 1946 si svolsero le elezioni per l’Assemblea Costituente e il Referendum Monarchia-Repubblica.
Per quanto riguarda il Referendum la maggioranza degli Italiani scelse la Repubblica; tuttavia i voti di differenza furono pochi e si sospettano anche imbrogli elettorali.
Per quanto riguarda l’Assemblea Costituente, essa risultò composta da 575 Deputati, appartenenti a vari Partiti come la Democrazia Cristina, il Partito Comunista, il Partito Socialista, il Partito Liberale, il Partito Repubblicano, ecc.
L’Assemblea Costituente approvò, quasi all’unanimità, il teso Costituzionale nel Dicembre del '47. Pertanto la Costituzione entrò in vigore il 1°Gennaio 1948.
Dopo l’entrata in vigore della Costituzione, l’Assemblea Costituzionale si sciolse e furono indette le elezioni per il primo Parlamento della Repubblica. Esso elesse poi come Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, il quale prese il posto di Enrico De Nicola che era stato il Presidente provvisorio eletto dall’Assemblea Costituente.
Domande da interrogazione
- Quali furono i passaggi principali nella formazione del Regno d'Italia?
- Qual era la struttura del governo secondo lo Statuto Albertino?
- Come cambiò il sistema politico italiano con l'avvento del fascismo?
- Cosa stabiliva il Patto di Salerno firmato durante la Seconda Guerra Mondiale?
- Quali furono i risultati del Referendum Monarchia-Repubblica del 1946?
Il Regno d'Italia si formò attraverso l'espansione del Regno di Piemonte, che conquistò il nord-est d'Italia dal dominio austriaco e il Regno delle due Sicilie tramite la spedizione di Garibaldi. Infine, nel 1870, lo Stato Pontificio fu annesso.
Lo Statuto Albertino stabiliva che la sovranità apparteneva al re e al Parlamento, con il Parlamento che esercitava il potere legislativo, il re e il Governo il potere esecutivo, e i giudici il potere giudiziario. Il Parlamento era composto da due assemblee: la Camera dei Deputati e il Senato del Regno.
Con Mussolini nominato capo del Governo, il sistema politico italiano passò da uno Stato liberale a una dittatura, che durò circa 20 anni e terminò il 25 luglio 1943 con le dimissioni di Mussolini.
Il Patto di Salerno stabiliva che, finita la guerra, si sarebbero svolte elezioni democratiche a suffragio universale per eleggere l'Assemblea Costituente, un referendum tra Monarchia e Repubblica, e la sostituzione del Governo di Badoglio con un Governo provvisorio formato da politici dei partiti firmatari.
La maggioranza degli italiani scelse la Repubblica, sebbene i voti di differenza fossero pochi e ci fossero sospetti di imbrogli elettorali.