Concetti Chiave
- Il suffragio universale in democrazia implica che tutti i voti abbiano lo stesso peso, ma esistono diversi metodi per contarli.
- Il sistema proporzionale puro assegna seggi parlamentari in base alla percentuale di voti ottenuti da ciascun partito, riflettendo fedelmente la volontà elettorale.
- Il sistema proporzionale può portare alla frammentazione politica, favorendo la presenza di numerosi partiti minori.
- Per garantire stabilità, alcuni sistemi elettorali premiano i partiti maggiori, spesso penalizzando i più piccoli per incentivare la formazione di coalizioni.
- Il sistema maggioritario uninominale divide il territorio in collegi, eleggendo un deputato per collegio, mentre il proporzionale può essere corretto con soglie di sbarramento.
I sistemi elettorali
In democrazia c'è suffragio universale, e i voti sono tutti uguali, non si pesano ma si contano. E qui sorge il problema: come contarli? Sembra evidente, e invece ci sono differenti modi di contare i voti, con diverse conseguenze anche sulla struttura dei partiti.
Ci sono due famiglie di sistemi elettorali: il sistema maggioritario e il sistema proporzionale.
Con il sistema proporzionale puro ogni partito riceve in Parlamento un numero di seggi proporzionale ai voti ricevuti dagli elettori.
Il problema è che l'esperienza ha dimostrato che con il sistema proporzionale si favorisce la frammentazione delle forze politiche, con una proliferazione di partiti e partitini che non aiuta la stabilità del sistema.
Appunto in nome della stabilità si sono introdotti altri sistemi di conteggio dei voti, che hanno in sostanza lo scopo di premiare i partiti maggiori, quelli che vincono le elezioni, con una rappresentanza in Parlamento superiore a quello che è il loro consenso elettorale, e dunque penalizzare i piccoli partiti inducendoli perciò ad aggregarsi alle grande coalizioni. Forse non è giusto (o forse sì), ma è funzionale allo scopo di creare maggioranze stabili.
Il sistema maggioritario uninominale prevede che il territorio dello Stato venga diviso in tanti collegi quanti sono i deputati da eleggere, e ogni collegio elegge un solo deputato, cioè il candidato che ha preso più voti.
Un altro sistema è quello di correggere il sistema proporzionale con una soglia di sbarramento (ad esempio il 5%) cioè un livello minimo al di sotto del quale si nega l'accesso in Parlamento.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra il sistema elettorale proporzionale e quello maggioritario?
- Quali sono le conseguenze del sistema proporzionale puro sulla struttura dei partiti?
- Come si cerca di correggere il sistema proporzionale per favorire la stabilità?
Il sistema proporzionale assegna seggi in Parlamento in base alla percentuale di voti ricevuti da ciascun partito, mentre il sistema maggioritario premia i partiti maggiori con una rappresentanza superiore al loro consenso elettorale per favorire la stabilità.
Il sistema proporzionale puro può portare alla frammentazione delle forze politiche, con una proliferazione di partiti e partitini, il che può compromettere la stabilità del sistema politico.
Si introducono soglie di sbarramento, come il 5%, per negare l'accesso in Parlamento ai partiti che non raggiungono un livello minimo di voti, incentivando così l'aggregazione in grandi coalizioni.