Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il sistema elettorale maggioritario può adottare il modello plurality, dove vince chi ha più voti in un collegio uninominale, come in Regno Unito e Stati Uniti.
  • Il modello majority a doppio turno richiede che un candidato ottenga la metà più uno dei voti, con un eventuale secondo turno tra i primi due se nessuno raggiunge il quorum, come in Francia.
  • Le elezioni proporzionali distribuiscono i seggi in base alla percentuale dei voti ottenuti, ma non sempre garantiscono una rappresentanza territoriale diretta.
  • Esistono diverse formule matematiche per la ripartizione proporzionale dei seggi, ognuna influenzando diversamente l'esito a favore di partiti con più o meno voti.
  • Per limitare la frammentazione, si può introdurre una soglia di sbarramento, escludendo partiti con meno di una certa percentuale di voti dai seggi, come avviene in Germania.

Varianti del sistema elettorale maggioritario

Il sistema elettorale maggioritario prevede due principali varianti:
- plurality, in base alla quale il seggio lo vince chi ottiene più voti in ciascun collegio uninominale (Regno Unito, Stati Uniti; in Italia così viene eletto il 37% dei deputati e dei senatori in base alla legge del 2017);
-majority a doppio turno eventuale, in base alla quale il seggio lo vince chi nel collegio ottiene la metà più uno dei voti, per cui se nessuno consegue questo risultato, si procede a una seconda votazione fra i primi due o fra coloro che hanno riportato un certo numero di voti (in Francia pari al 12,5% degli aventi diritto al voto).
Tali formule possono perfino avvicinare un risultato proporzionale se i partiti (o le coalizioni) che competono sono solo due, presenti in tutti i collegi uninominali.
Da questi due modelli si distinguono le formule proporzionali.

Esse ripartiscono i seggi da assegnare in proporzione ai voti ottenuti da ciascun partito. Se i seggi sono 100 e i voti validi 10 milioni in tutto, il partito che ha ricevuto 2 milioni di voti ottiene 20 seggi. In questo caso, più che il contesto politico, è la formula matematica che garantisce il risultato proporzionale. Non garantisce invece la rappresentanza territoriale, che può però essere assicurata grazie ad altre tecniche: anziché assegnare tutti i seggi in un collegio unico, dividendoli in più circoscrizioni plurinominali; oppure usando la formula proporzionale per stabilire il numero complessivo di seggi cui un partito ha diritto, ma individuando poi gli eletti sulla base di candidature in collegi uninominali (era il sistema vigente nelle nostre province).
Le formule matematiche per ripartire i seggi proporzionalmente sono decine e ciascuna dà esiti in qualche modo diversi: fermo lo stesso risultato elettorale (stessi voti a ciascun partito), una formula può avvantaggiare in termini di seggi i partiti con meno voti e svantaggiare quelli con più voti, o viceversa. Inoltre, se si vuol ridurre il numero dei partiti rappresentati (per limitare la frammentazione), si può stabilire che il partito che non ottiene almeno una certa percentuale prestabilita di voti (ad es. il 5%, come in Germania) non partecipa alla distribuzione dei seggi (è la soglia di sbarramento, utilizzata anche da noi in misura diversa a seconda del tipo di elezione).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali varianti del sistema elettorale maggioritario?
  2. Le principali varianti del sistema elettorale maggioritario sono il sistema plurality, dove vince chi ottiene più voti in ciascun collegio uninominale, e il sistema majority a doppio turno eventuale, dove vince chi ottiene la metà più uno dei voti, con un secondo turno se necessario.

  3. Come si differenziano le formule proporzionali dai modelli maggioritari?
  4. Le formule proporzionali ripartiscono i seggi in proporzione ai voti ottenuti da ciascun partito, garantendo un risultato proporzionale attraverso formule matematiche, a differenza dei modelli maggioritari che si basano su chi ottiene più voti in un collegio.

  5. Qual è il ruolo della soglia di sbarramento nei sistemi elettorali proporzionali?
  6. La soglia di sbarramento serve a ridurre il numero dei partiti rappresentati, stabilendo che un partito deve ottenere almeno una certa percentuale di voti per partecipare alla distribuzione dei seggi, come il 5% in Germania.

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