Concetti Chiave
- Il ricorso a coalizioni nei regimi parlamentari è sempre più frequente, con solo cinque paesi europei che hanno avuto una maggioranza di un solo partito nelle ultime elezioni.
- Le coalizioni multipartitiche sono necessarie, spesso composte da partiti con meno del 35% dei seggi, provocando difficoltà nella formazione e gestione del governo.
- Le difficoltà nella formazione delle coalizioni sono evidenti con tempi di negoziazione lunghi, come in Belgio (543 giorni) e Paesi Bassi (240 giorni).
- La necessità di coalizioni può marginalizzare l'opposizione e logorare il rapporto tra cittadini e partiti per il disallineamento tra promesse elettorali e azioni post-elettorali.
- In alcuni paesi, come il Regno Unito e la Spagna, i governi si reggono su sostegni esterni o sono minoritari, riflettendo la complessità delle attuali dinamiche politiche.
Regimi parlamentari
Nei regimi parlamentari si deve fare ricorso sempre più frequente a coalizioni (perfino nel Regno Unito). Negli ultimi anni, nei 33 regimi parlamentari europei, solo in cinque (Malta, Polonia, Serbia, Slovacchia, Ungheria) le ultime elezioni hanno prodotto una maggioranza in seggi di un solo partito. In 27, invece, è necessario formare coalizioni. Ebbene, in quindici casi il partito maggiore della coalizione conta meno del 35% dei seggi; in nove casi addirittura meno del 30%.
Il risultato quindi è la necessità di ricorrere a coalizioni multipartitiche fra partiti di orientamento simile o, in taluni casi, a grandi coalizioni: cioè coalizioni formate da partiti presentatisi alle elezioni come alternativi.Due le conseguenze: prima di tutto, ciò può portare a una marginalizzazione dell’opposizione; in secondo luogo, il rapporto già difficile fra cittadini e partiti si logora ancor di più per il disallineamento fra aspettative suscitate in campagna elettorale e comportamenti successivi.
Le coalizioni risultano così faticose da formare e gestire, e la difficoltà cresce col crescere del numero dei partiti che le compongono. Alcuni esempi: in Austria il governo Kurz nel 2017 (due partiti) è nato a 60 giorni dal voto; in Belgio (che detiene il record di 543 giorni per fare un governo) il governo Michel nel 2014 (quattro partiti), è nato a 137 giorni dal voto; in Germania il governo Merkel nel 2018 (tre partiti), il terzo di Grosse Koalition nelle ultime quattro legislature, è nato a 171 giorni dal voto; nei Paesi Bassi il terzo governo Rutte nel 2017 (quattro partiti) è nato 240 giorni dopo le elezioni; in Spagna si è votato due volte a distanza di sei mesi nel 2015-16 e il secondo governo Rajoy (minoritario) ha giurato a 126 giorni dal voto, per essere poi sostituito dal governo Sanchez (anch’esso minoritario); in Norvegia il governo Solberg nel 2018 (tre partiti) si è formato a 128 giorni dal voto; in Danimarca dal 2015 si sono succeduti due governi Rasmussen, il primo formato dal solo suo partito (con 34 seggi su 179), il secondo da tre partiti (53 seggi su 179); nel Regno Unito il secondo governo May si regge dal 2017 grazie al sostegno esterno degli unionisti nordirlandesi.
Domande da interrogazione
- Qual è la tendenza attuale nei regimi parlamentari europei riguardo alla formazione dei governi?
- Quali sono le conseguenze delle coalizioni multipartitiche nei regimi parlamentari?
- Quali sono alcuni esempi di difficoltà nella formazione di governi di coalizione in Europa?
Nei regimi parlamentari europei, è sempre più frequente il ricorso a coalizioni per formare governi, poiché solo in pochi casi le elezioni producono una maggioranza di un solo partito.
Le coalizioni multipartitiche possono portare alla marginalizzazione dell'opposizione e al logoramento del rapporto tra cittadini e partiti, a causa del disallineamento tra le aspettative elettorali e i comportamenti successivi.
Esempi di difficoltà includono il governo Kurz in Austria formato a 60 giorni dal voto, il governo Michel in Belgio a 137 giorni, e il governo Merkel in Germania a 171 giorni, tra gli altri.