Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • La petizione è un antico strumento che consente ai cittadini di chiedere provvedimenti legislativi alle Camere, ma raramente porta a leggi approvate.
  • Le petizioni devono esporre comuni necessità e sono esaminate in commissione, ma spesso non vengono trasformate in progetti di legge.
  • L'iniziativa legislativa popolare permette a cinquantamila elettori di presentare un progetto di legge, con firme raccolte entro sei mesi.
  • I progetti di iniziativa popolare non decadono a fine legislatura e il Senato ha introdotto garanzie specifiche per l'iter legislativo dal 2017.
  • L'iniziativa legislativa popolare ha avuto un impatto limitato, con una sola legge di rilievo approvata tramite questo metodo nel 1985.

Petizione e iniziativa legislativa popolare

Tutti i cittadini, anche individualmente, possono rivolgere petizioni alle Camere. La petizione è una delle forme più antiche di rapporto fra cittadini (anzi sudditi) e autorità, ed è stata mantenuta dall’art. 50 Cost. con espressa esclusione, però, di azioni a sostegno di interessi puramente personali (com’era invece nella prassi statutaria ispirata al modello inglese). Infatti si parla di petizioni rivolte a «chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità». I regolamenti delle Camere dispongono che siano esaminate in commissione. Ma naturalmente, in una moderna democrazia fondata su ben altri meccanismi di mediazione delle esigenze dei cittadini, è difficile che le petizioni abbiano seguito: poche volte (nell’intera storia repubblicana) le necessità che esse rappresentavano sono state raccolte in un progetto di legge successivamente approvato. È il caso dell’abolizione del requisito della buona condotta per l’accesso ai concorsi pubblici, decisa dal Parlamento nel 1984 recependo una petizione in tal senso.
Un altro strumento di cui dispongono i cittadini è l’iniziativa legislativa popolare: in base all’art. 71.2 Cost., cinquantamila elettori possono presentare un progetto di legge a una delle due Camere. Il procedimento è disciplinato dalla legge sui referendum, che prevede un periodo massimo di sei mesi per la raccolta delle firme degli elettori. La camera cui il progetto è presentato provvede a verificare le firme e ad accertare la regolarità dell’iniziativa. Nei regolamenti parlamentari si prevede che, diversamente dagli altri progetti di legge, quelli di iniziativa popolare non decadono a fine legislatura e non devono pertanto essere ripresentati. Solo il regolamento del Senato ha introdotto, con la riforma del 2017, precise garanzie circa le successive fasi dell’iter legislativo. Ciò spiega perché la loro influenza sia stata molto limitata. Una sola misura legislativa di rilievo può considerarsi effettivamente imposta tramite il ricorso a questo istituto: la legge sui quadri intermedi che nel 1985 modificò l’art. 2095 del codice civile introducendo nell’elenco delle categorie di prestatori di lavoro subordinato, dopo i dirigenti e prima di impiegati e operai, appunto i quadri.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra petizione e iniziativa legislativa popolare?
  2. La petizione permette ai cittadini di chiedere provvedimenti legislativi o esporre necessità comuni, ma raramente porta a leggi approvate. L'iniziativa legislativa popolare, invece, consente a cinquantamila elettori di presentare un progetto di legge, che non decade a fine legislatura.

  3. Quali sono le difficoltà che le petizioni incontrano nel sistema legislativo moderno?
  4. In una democrazia moderna, le petizioni raramente vengono seguite da azioni legislative, poiché i meccanismi di mediazione delle esigenze dei cittadini sono più complessi e strutturati.

  5. Qual è un esempio di successo di un'iniziativa legislativa popolare?
  6. Un esempio di successo è la legge sui quadri intermedi del 1985, che modificò l'art. 2095 del codice civile, introducendo la categoria dei quadri tra i prestatori di lavoro subordinato.

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