Concetti Chiave
- L'ordinamento costituzionale italiano prevede decisioni popolari dirette tramite referendum, ma resta principalmente una democrazia rappresentativa.
- Il popolo è sovrano e partecipa alle decisioni politiche attraverso elezioni, eleggendo rappresentanti che agiscono in loro nome.
- Storicamente, esistevano metodi di selezione diversi dal voto, come il sorteggio, utilizzati in città come Firenze e Venezia.
- I moderni sistemi politici preferiscono le elezioni a sorte, con candidati definiti da doti personali e connotazione politica.
- I partiti e i loro simboli rappresentano le idee, gli interessi e i valori che i candidati intendono sostenere.
Indice
Democrazia rappresentativa in Italia
Per quanto l’ordinamento costituzionale italiano preveda forme di decisione popolare diretta mediante referendum, la nostra resta una democrazia prevalentemente rappresentativa, come tutte le democrazie moderne che si distinguono da quelle antiche perché non hanno confini cittadini, ma ben più ampi (per numero di elettori e per territorio).
Partecipazione politica e rappresentanza
Il fatto che sovrano sia considerato il popolo comporta che, a tutti i livelli di governo in cui scelte di natura politica devono essere compiute, quella parte del popolo cui l’ordinamento riconosce la capacità di partecipare alle decisioni collettive (il corpo elettorale) lo può fare, oltre che in forma diretta, anche e soprattutto attraverso l’elezione dei propri rappresentanti. I rappresentanti, a loro volta, eserciteranno, legittimati dall’investitura popolare che hanno ricevuto, le funzioni che l’ordinamento attribuisce all’organo di cui sono chiamati a far parte. Si noti che potrebbero esistere modalità di scelta diverse dal voto elettivo. In effetti, nella storia delle istituzioni antiche si sono avuti molti esempi di meccanismi di selezione qualitativa dei candidati e tramite sorteggio.
Storia dei meccanismi elettorali
Nella Firenze del Tre e Quattrocento si faceva proprio così mediante il sistema chiamato dell’imborsamento: la scelta avveniva in due fasi, lo squittinio (progenitore del nostro scrutinio), che consisteva nel selezionare i nomi da imborsare (mettere in una sacca o borsa), e la successiva estrazione dalla borsa (o tratta). Anche a Venezia il sistema fu a lungo simile. I moderni ordinamenti politici rifuggono invece da meccanismi di selezione delle cariche pubbliche affidati al caso e preferiscono la scelta elettorale fra candidati che non si differenziano solo per le doti personali quanto, soprattutto, per la diversa connotazione politica: cioè per le cose che dicono di voler fare, per il modo in cui vogliono farle, per le idee, gli interessi e i valori che intendono rappresentare. Di tutto ciò i partiti e i loro simboli sono la rappresentazione.
Domande da interrogazione
- Qual è la principale differenza tra le democrazie moderne e quelle antiche secondo il testo?
- Come avveniva la selezione dei rappresentanti nella Firenze del Tre e Quattrocento?
- Perché i moderni ordinamenti politici preferiscono la scelta elettorale rispetto al sorteggio?
Le democrazie moderne si distinguono da quelle antiche per l'assenza di confini cittadini e per un numero di elettori e un territorio molto più ampi.
A Firenze, la selezione avveniva tramite il sistema dell'imborsamento, che includeva lo squittinio per selezionare i nomi e la successiva estrazione dalla borsa.
I moderni ordinamenti politici preferiscono la scelta elettorale perché i candidati si differenziano per le loro connotazioni politiche, idee, interessi e valori, piuttosto che affidarsi al caso.