Norme che disciplinano il lavoro in Italia

Contratto di lavoro subordinato

contratto con la quale una parte si obbliga a compiere un’attività lavorativa sotto la direzione di un'altra in cambio di una retribuzione.
Collaborazione in ambito organizzativo e subordinazione verso il datore di lavoro.
Il datore di lavoro si assume il rischio economico: non coprire i costi con i ricavi e il rischio giuridico: non pagare debiti verso i terzi.
Vincolo di subordinazione: rapporto personale in base al quale il datore di lavoro esercita un potere direttivo nei confronti del lavoratore.
Attività intellettuale: basata sulla conoscenza del lavoratore.
Attività manuale: basata sulla forza del lavoratore.

Il rapporto di lavoro autonomo si costituisce con la stipulazione di un contratto d’opera.

Contratto d'opera

Il contratto con il quale una parte si obbliga a compiere un servizio o un’opera a favore dell’altra in cambio di un corrispettivo.
Lavoro prevalentemente autonomo, senza vincolo di subordinazione.
Il committente può esercitare il diritto di recesso anche dopo inizio esecuzione ma deve pagare un indennizzo al lavoratore per le spese sostenute per il lavoro eseguito o mancato guadagno.
Contratto d’opera intellettuale: ha come oggetto una prestazione di un libero professionista.
È responsabile solo in caso di dolo o colpa grave, può esercitare diritto di recesso soltanto per giusta causa, ha il diritto a ricevere un onorario poiché assume un’obbligazioni di mezzi e non di risultato.

Diritto del lavoro

Insieme di norme giuridiche che disciplinano lavoro subordinato di diritto privato e pubblico.
La disciplina è inderogabile in senso peggiorativo a svantaggio del lavoratore ma derogabile in senso migliorativo e a vantaggio.
Ora esistono agenzie di collocamento (fine 900, liberalizzazione) prima no, questo ha portato flessibilità: cambio lavoro con cicli + prevedibili ma serve tutela.
La privatizzazione del pubblico impiego ha portato estensione settore pubblico.

Fonti del diritto del lavoro

Costituzione con diritti fondamentali:
Art. 36 retribuzione sufficiente ad una vita dignitosa per sé e per la famiglia in proporzione alla qualità e quantità del lavoro stabilito dal minimo sindacale.
Art. 37 diritto lavoro alle donne con stessa retribuzione uomini
Art. 38 previdenza e assistenza (pensioni, malattia, infortuni, disoccupazione)
Art. 39 sindacati registrati possono stipulare contratti collettivi
Art. 40 diritto di sciopero nelle leggi che lo regolano.
Codice civile del 1942 disciplina il contratto di lavoro subordinato con norme integrate da leggi speciali.
Decreti legislativi: emanati dal governo
fonti comunitarie emanate dall’ Ue:
Regolamenti comunitari: atti vincolanti per tutti i soggetti degli stati membri
Direttive: sono vincolanti per gli stati membri, vincolanti per altri solo se accolte dall’ordinanza nazionale (per venire incontro alla differenza tra stati)
contratti collettivi: sono accordi conclusi tra i sindacati dei lavoratori e le associazioni degli imprenditori. Hanno forma di monopolio bilaterale.
Contratti nazionali di categoria: tra sindacati nazionali e organizzazione datori di lavoro in determinati settori ed efficaci sul territorio nazionale
Contratti territoriali: in determinate aree geografiche.
Contratti aziendali: tra sindacati e un singolo imprenditore adattandoli alle imprese.
Accordi interconfederali: stipulati tra confederazioni sindacali e datori di lavoro (Confindustria, Confartigianato).

I Contratti collettivi di diritto pubblico sono obbligatori per tutti coloro che appartengono ad una categoria stipulati da sindacati registrati.
Contratti di diritto privato sono stipulati da sindacati non registrati.

Sciopero

astensione collettiva e organizzata dal lavoro da parte dei lavoratori per fini di natura economica o politica.
È un diritto individuale ma deve essere un esercizio collettivo (astensione singolo no).

Economico: per ottenere aumenti retributivi o miglioramenti delle condizioni
Politico: per scelte in campo politico.

Sciopero di solidarietà: quando i lavoratori si astengono dal lavoro per rivendicazione di altri lavoratori dello stesso settore o altri.

Lo sciopero deve garantire i servizi pubblici essenziali:
sanità e igiene, nettezza urbana, amministrazione giustizia, approvvigionamento beni prima necessità, trasporti pubblici, pubblica istruzione, poste, telecomunicazione e informazione.

Preavviso di almeno 10 giorni con indicazione durata.

Divieto di sciopero per alcuni lavoratori (polizia, carabinieri).
Picchettaggio: convincere altri lavoratori nello scioperare legittimo se senza la forza.

Vietato a singhiozzo: in periodi brevi e ripetuti e a scacchiera: in modo organizzato.
Si trattiene la retribuzione del periodo di sciopero.

Serrata: consiste nella chiusura temporanea dell’azienda da parte del datore di lavoro come mezzo di ritorsione dei lavoratori. Non è un diritto.