Concetti Chiave
- La Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani, istituita nel 1946, ha redatto la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, adottata nel 1948.
- Nel 1966, la Commissione ha contribuito all'adozione dei Patti internazionali sui diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, formando la Carta Internazionale dei Diritti Umani.
- Nel 1967, la Commissione ha iniziato a trattare violazioni dei diritti umani, sviluppando meccanismi per accertare il rispetto del diritto internazionale.
- La Convenzione Europea del 1950 ha istituito una Corte per esaminare violazioni dei diritti, riconoscendo un tribunale sovranazionale al di sopra delle leggi nazionali.
- Gli Stati firmatari della Convenzione devono riconoscere diritti e libertà civili e politici e possono essere portati in giudizio per violazioni.
Indice
Origini della Commissione
Istituita nel 1946, la Commissione si è riunita per la prima volta nel 1947 per redigere la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Redatta in un anno, fu adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Da allora, il 10 dicembre è stato celebrato ogni anno come "Giornata dei diritti umani".
Evoluzione della Commissione
Fino al 1966, gli sforzi della Commissione erano essenzialmente normativi, poiché, in una dichiarazione del 1947, riteneva di "non avere alcuna autorità per intraprendere azioni sulle rivendicazioni dei diritti umani". I suoi lavori culminarono, nel 1966, nell'adozione da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici e del Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali; questi due patti formano, insieme alla Dichiarazione Universale, la Carta Internazionale dei Diritti Umani.
Nuove responsabilità e focus
Nel 1967, il Consiglio economico e sociale ha autorizzato la Commissione a trattare le violazioni dei diritti umani. Stava quindi sviluppando meccanismi e procedure per verificare il rispetto da parte degli Stati del diritto internazionale dei diritti umani e per accertare presunte violazioni dei diritti umani inviando missioni di accertamento dei fatti. Inoltre, la Commissione attribuisce un accento crescente alla promozione dei diritti economici, sociali e culturali, in particolare del diritto allo sviluppo e del diritto a un tenore di vita adeguato. Ha prestato particolare attenzione, come dimostrato dalla Dichiarazione della Conferenza mondiale sui diritti dell'uomo tenutasi a Vienna nel 1993, alla protezione dei diritti dei gruppi sociali vulnerabili, delle minoranze e delle popolazioni indigene, nonché alla promozione dei diritti dei bambini e delle donne. La democrazia e lo sviluppo sono considerati due fattori necessari per lo sviluppo dei diritti umani.
Sostituzione e nuovo organo
Screditato dalla presenza al suo interno di paesi criticati per le proprie violazioni dei diritti umani, è stato sciolto nel 2006 e sostituito dal Consiglio dei diritti umani. Questo organo sussidiario dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite è responsabile, tra l'altro, di effettuare una revisione periodica di tutti i paesi in materia di diritti umani e di formulare raccomandazioni agli Stati interessati.
Convenzione europea e diritti
Istituita dal Consiglio d'Europa nel 1950 ed entrata in vigore nel 1953, la Convenzione europea è una continuazione della Dichiarazione universale del 1948. Ogni Stato che aderisce al Consiglio d'Europa è tenuto a firmarlo e ratificarlo entro un anno. Gli Stati firmatari si impegnano quindi a riconoscere ad ogni individuo soggetto alla loro giurisdizione taluni diritti e libertà civili e politici definiti nella Convenzione. Dopo aver esaurito tutti i mezzi di ricorso locali, una persona che ritenga che i suoi diritti siano stati violati può avviare un'azione legale contro lo Stato contraente per il quale ritiene responsabile. Uno Stato contraente può anche intentare un'azione contro un altro Stato contraente: questa è chiamata richiesta interstatale.
L'accettazione da parte di Stati sovrani della contestazione da parte di un tribunale sovranazionale delle decisioni dei tribunali nazionali e del loro impegno a eseguire le sue sentenze ha rappresentato un passo storico nello sviluppo del diritto internazionale. È stata applicata la teoria secondo cui i diritti umani sono fondamentali al di sopra delle leggi e delle pratiche nazionali. Ciò equivale a riconoscere che uno Stato non dovrebbe essere lasciato libero di decidere autonomamente in merito all'attuazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali sulla base di considerazioni politiche nazionali.
Corte europea dei diritti
La Convenzione ha istituito una Corte europea dei diritti dell'uomo per esaminare le domande individuali e interstatali. I giudici della Corte, che sono totalmente indipendenti, sono eletti dal Parlamento europeo. Il Consiglio dei ministri sovrintende all'esecuzione delle sentenze della Corte. Il diritto di petizione individuale è automatico, così come il rinvio alla Corte nell'ambito di ricorsi individuali e interstatali.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo iniziale della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani?
- Quali documenti formano la Carta Internazionale dei Diritti Umani?
- Quali sono stati i principali obiettivi della Commissione dopo il 1967?
- Qual è la funzione della Convenzione Europea finalizzata alla difesa dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali?
- Come viene garantita l'indipendenza dei giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo?
La Commissione, istituita nel 1946, inizialmente si concentrava su sforzi normativi e non aveva autorità per intraprendere azioni sulle rivendicazioni dei diritti umani fino al 1966.
La Carta Internazionale dei Diritti Umani è composta dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, e il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali.
Dopo il 1967, la Commissione si è concentrata sulla verifica del rispetto dei diritti umani da parte degli Stati, accertando presunte violazioni e promuovendo i diritti economici, sociali e culturali, con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili.
La Convenzione, istituita nel 1950, impegna gli Stati firmatari a riconoscere diritti e libertà civili e politici, permettendo azioni legali contro Stati che violano tali diritti, e ha istituito una Corte europea per esaminare tali casi.
I giudici della Corte sono eletti dal Parlamento europeo e sono totalmente indipendenti, con il Consiglio dei ministri che sovrintende all'esecuzione delle sentenze della Corte.