Concetti Chiave
- I diritti umani, considerati connaturati alla natura umana, sono fondamentali in un ordinamento democratico e rappresentano l'innata dignità dell'uomo, indipendentemente da cultura, religione o tradizioni.
- La Costituzione italiana tutela i diritti inviolabili dell'uomo, sia individualmente che nelle formazioni sociali, e stabilisce doveri di solidarietà in ambito politico, economico e sociale.
- A livello internazionale, la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea sanciscono diritti fondamentali come il diritto alla vita, alla libertà e all'istruzione.
- Il dibattito attuale sui diritti umani include nuove richieste come aborto, eutanasia e matrimonio tra omosessuali, generando sfide e tensioni tra diritti individuali e obblighi sociali.
- È necessario un equilibrio tra diritti e doveri, in quanto il riconoscimento di nuovi diritti non deve violare i diritti inviolabili stabiliti dalle costituzioni nazionali e dal diritto internazionale.
Diritti inviolabili
Definizione
I diritti umani sono comunemente ritenuti connaturati alla natura dell’uomo. In un ordinamento democratico, di solito, connotano i tratti tipici di una forma di Stato di questo tipo.
Sono diritti che non possono essere violati da nessuna legge e che sono riconosciuti all’uomo come singolo e come membro delle formazioni sociali.
I diritti umani sono difesi perché identificano la persona umana nella sua innata dignità, qualunque sia la cultura di appartenenza, la religione, le tradizioni di vita sociale.
Emblematico in questo senso è il discorso di Benedetto XVI all’Onu dello scorso 18 aprile 2008, dove afferma, tra l’altro, che i diritti umani «si applicano ad ognuno in virtù della comune origine della persona, la quale rimane il punto più alto del disegno creatore di Dio per il mondo e per la storia. Tali diritti sono basati sulla legge naturale iscritta nel cuore dell’uomo e presente nelle diverse culture e civiltà».
La tutela del nostro ordinamento
La Costituzione all’art. 2 afferma: “ La Repubblica tutela i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. “
Le numerose norme sui diritti di libertà, che sono contenute nella Costituzione, non sono che specificazioni di questo principio fondamentale. Così è sufficiente leggere l'art. 13 e successivi del testo costituzionale.
Alcuni esempi di diritti inviolabili riconosciuti all’uomo come singolo sono: il diritto alla vita, all’integrità personale, alla libertà di pensiero, al matrimonio e all’iniziativa economica.
Così ad esempio nell'art. 29 si afferma che “ La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. “ Anche in questa norma si fa riferimento ad un'organizzazione, ad un ordinamento giuridico disciplinato, prima ancora che dal diritto positivo dello Stato, dalla legge di natura.
I diritti invece riconosciuti all’uomo come membro di formazioni sociali sono: il diritto di libera manifestazione del proprio pensiero, diritto alle tutele giurisdizionali, il diritto alla difesa, il diritto di associazione, il diritto di professare la propria religione e tutti i diritti relativi alle attività svolte in ambito culturale e politico.
La tutela a livello internazionale
A livello internazionale il testo di maggiore rilevanza è costituito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948: “ Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.( art. 1 ); “ Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. “ ( art. 2, 2° paragrafo ); “ Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona. “; “ Uomini e donne in età adatta hanno diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza e religione. Essi hanno uguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento. “ ( art. 16, 1° paragrafo ); “ Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione. Tale diritto include la libertà di cambiare religione e credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti. “ ( art. 18 ); “ Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari, ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, invalidità, vedovanza vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. “ ( 1° paragrafo ); “ Ogni individuo ha diritto all'istruzione...” ( art. 26, 1° paragrafo ); “L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali...” ( art. 26, 2° paragrafo ).
Dispone l'art. 1 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea: “ La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata. “; “ Ogni persona ha diritto alla vita. “ ( art. 2, 1° paragrafo ); “ Nessuno può essere condannato alla pena di morte o giustiziato. “ ( art. 2, 2° paragrafo ); “ Ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica. “ ( art. 3, 1° paragrafo ); “il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la selezione delle persone; c) il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro; d) il divieto di clonazione riproduttiva degli esseri umani. “ ( art. 3, 2° paragrafo ); ““ Ogni individuo ha diritto all'istruzione e alla formazione professionale e continua. “ ( art. 14, 1° paragrafo ); “ Questo diritto comporta la facoltà di accedere gratuitamente all'istruzione obbligatoria. “ ( art. 14, 2° paragrafo ); “ La libertà di creare istituti di insegnamento nel rispetto dei principi democratici, così come il diritto dei genitori di provvedere all'educazione dei loro figli secondo le loro convinzioni religiose, filosofiche e pedagogiche, sono rispettati secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio. “ ( 3° paragrafo ); “ Ogni persona ha diritto di lavorare e di esercitare una professione liberamente scelta e accettata. “ ( art. 15, 1° paragrafo )
Il dibattito attuale
Intorno al tema dei diritti umani si svolgono negli anni più recenti accesi dibattiti.
Con insistenza crescente, singoli individui o gruppi organizzati avanzano richieste di tutela di “nuovi diritti”, quali aborto, eutanasia, matrimonio tra omosessuali, diritto alla procreazione, riconoscimento dell’identità “genere”, diritto ad ammalarsi, diritto a non nascere, diritti degli animali e così via.
I diritti umani fondamentali sono, dunque, teatro di nuove e in parte contraddittorie sfide.
Tre sono i nodi culturali che determinano queste spinte contraddittorie.
a) Il primo nodo riguarda una questione antropologica. I cd. “nuovi diritti” si alimentano di una concezione in cui l’uomo è ridotto a pura capacità di autodeterminazione, volontà e libera scelta. L’uomo è inteso come individuo sciolto da ogni relazionalità, sociale e trascendente, e la sua unica capacità di espressione è individuata nella libertà, a sua volta ridotta a mera facoltà di scegliere. È così che si arriva persino ad affermare il “diritto a non nascere” o il “diritto a darsi la morte”, il cui effetto è la negazione del soggetto stesso. Fuori da una concezione in cui l’uomo è visto come creatura e, quindi, in diretto rapporto con l’infinito, non si riconoscono né dignità umana né diritti. Anzi, questi ultimi, anziché costituire la massima valorizzazione della persona, aprono la strada al suo annientamento.
I diritti umani, che anziché servire lo scopo originario di baluardo della persona umana contro le degenerazioni del potere, diventano essi stessi - magari in buona fede - strumenti di potere. Oppure che si finisca anche inavvertitamente per promuovere, nel nome dei diritti umani, semplici interessi di alcuni gruppi più influenti, o comunque di una parte sull’altra.
b) Il secondo riguarda l’universalità dei diritti umani.
Quella attuale è la stagione della proliferazione dei diritti, in cui si assiste alla tendenza ad imporre in termini di diritti universali preferenze e posizioni elaborate in un determinato ambito e in uno specifico contesto. Di qui l’urgenza che i diritti umani siano a loro volta sottoposti all’incessante vaglio critico della ragione e dell’esperienza, ovvero all’attento discernimento di cui parla Benedetto XVI nel discorso all’Onu, affinché attraverso di essi sia salvaguardato soltanto e tutto ciò che appartiene alla struttura originaria e universale dell’uomo. I diritti dovranno pertanto essere vagliati secondo il criterio della corrispondenza al bisogno di giustizia innata nel cuore di ogni uomo.
c) Il terzo riguarda il rapporto tra gli interessi contrapposto tra diritti e doveri.
Ogni norma giuridica per tutelare una certa situazione di vantaggio nel contemperamento dei contrapposti interessi, provvede all'imposizione di obblighi, generici o specifici che siano. Ogni diritto, quindi, non può prescindere dall'imposizione di certi obblighi e da limitazioni che vengano imposte ad altri, ma quando tali diritti impongano obblighi lesivi di diritti altrui, essi appaiono inaccettabili.
l riconoscimento dei diritti non può andare avanti all'infinito, perché deve trovare un limite nel riconoscimento dei diritti degli altri. Così, ad esempio, nel caso del diritto di aborto. Il riconoscimento di questo diritto si traduce nella soppressione di una vita umana, di un essere debole e indifeso, e quindi non può essere considerato ammissibile alla luce del diritto naturale.
Ci si deve dunque chiedere se la tutela dei diritti umani, così pregevolmente enunciata a livello normativo, sia nel diritto interno che in quello internazionale, trovi un effettivo riscontro nella realtà. I nuovi diritti che si sono riconosciuti e che si vogliono riconoscere costituiscono la negazione di quei diritti inviolabili dell'uomo che sono garantiti nelle Costituzioni dei singoli Stati, nonché nel diritto comunitario e internazionale.
Domande da interrogazione
- Qual è la definizione di diritti umani secondo il testo?
- Come la Costituzione italiana tutela i diritti inviolabili dell'uomo?
- Quali sono alcuni esempi di diritti inviolabili riconosciuti a livello internazionale?
- Quali sono le sfide attuali nel dibattito sui diritti umani?
- Qual è il terzo nodo culturale che influenza il dibattito sui diritti umani?
I diritti umani sono considerati connaturati alla natura dell'uomo e sono inviolabili, riconosciuti sia all'individuo che come membro delle formazioni sociali, indipendentemente da cultura, religione o tradizioni.
La Costituzione italiana, all'articolo 2, tutela i diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo che nelle formazioni sociali, richiedendo l'adempimento dei doveri di solidarietà politica, economica e sociale.
A livello internazionale, la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo riconosce diritti come il diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza personale, alla libertà di pensiero, coscienza e religione, e il diritto all'istruzione.
Le sfide attuali includono la richiesta di riconoscimento di "nuovi diritti" come aborto, eutanasia, e matrimonio tra omosessuali, che sollevano questioni antropologiche, di universalità dei diritti e del rapporto tra diritti e doveri.
Il terzo nodo riguarda il rapporto tra interessi contrapposti tra diritti e doveri, dove ogni diritto comporta obblighi e limitazioni, e il riconoscimento di nuovi diritti deve rispettare i diritti altrui.