Andrea301AG
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il Jobs Act, introdotto dal Governo Renzi, ha modificato radicalmente la normativa sul lavoro a partire dal 2014.
  • Tra le riforme principali, ha istituito la Naspi e modificato il regime sanzionatorio per i licenziamenti illegittimi dopo il 7 marzo 2015.
  • Ha introdotto nuove normative per collaborazioni parasubordinate e riformato gli ammortizzatori sociali.
  • Ha enfatizzato l'importanza delle assunzioni a tempo indeterminato con incentivi economici per i datori di lavoro.
  • Il Jobs Act mirava a ridurre le differenze tra lavoratori standard e atipici, nonostante alcune limitazioni dopo il referendum costituzionale del 2016.

Governo Renzi e Jobs Act

La normativa sul lavoro è stata radicalmente innovata dal Governo Renzi tramite il cosiddetto «Jobs act», un insieme di provvedimenti legislativi emanati a partire dal 2014.
In primo luogo, il Jobs act è intervenuto in materia di disoccupazione, istituendo la Naspi (nuova assicurazione sociale per l’impiego). Una delle riforme più importanti ha riguardato il nuovo regime sanzionatorio del licenziamento illegittimo (contratto a tutele crescenti), applicabile ai lavoratori estromessi dopo il 7 marzo 2015.
Fra le altre misure introdotte dal Jobs act, le più significative sono:
- la nuova normativa sulle collaborazioni parasubordinate la riscrittura della disciplina relativa ai contratti di lavoro non standard;
- la riforma degli ammortizzatori sociali, con particolare riferimento ai contratti di solidarietà difensivi;
- l’istituzione dell’Anpal e l’innovazione delle politiche attive per il lavoro, la cui fruizione è stata condizionata ad un effettivo impegno del disoccupato a ricercare un nuovo impiego;
- la nuova disciplina sui controlli a distanza e sulle dimissioni.

Inoltre, il Jobs act ha consolidato la centralità delle assunzioni a tempo indeterminato, elargendo incentivi economici ai datori di lavoro avvezzi a tale modalità di assunzione.
Lo scopo primario del Jobs act era ridurre il dualismo del mercato lavorativo, cioè le differenze fra lavoratori standard e non. Per raggiungere questo obiettivo, esso ha tentato di parificare la tutela offerta ai lavoratori subordinati e a quelli assunti tramite contratti atipici.
L’intervento del Jobs act sulle politiche attive del lavoro è stato ridimensionato dal referendum costituzionale del dicembre 2016: se la riforma fosse stata approvata, i servizi per l’impiego sarebbero stati demandati all’Anpal, mentre oggi vengono ancora gestiti dalle regioni.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community