Concetti Chiave
- La forma di governo direttoriale svizzera si ispira alla repubblica del direttorio francese, con un parlamento bicamerale che nomina un direttorio per governare.
- La Svizzera, composta da cantoni federali, riflette un forte pluralismo linguistico, religioso e culturale, rappresentato nel direttorio.
- Nel sistema svizzero, il vincolo tra governo e parlamento è tale che il direttorio non può essere sfiduciato e la presidenza è ricoperta a turno annualmente dai membri del direttorio.
- In Italia, l'articolo 92 della Costituzione definisce un governo composto dal Presidente del Consiglio e dai ministri, nominati dal Presidente della Repubblica.
- L'articolo 94 evidenzia il rapporto fiduciario tra governo e parlamento italiano, stabilendo che il governo necessita della fiducia di entrambe le Camere.
Indice
Forma di governo direttoriale
L’unico esempio di forma di governo repubblicana è costituito dalla forma di governo direttoriale, caratteristica della Svizzera. L’espressione rievoca la «repubblica del direttorio» francese, nell’ambito del quale il ruolo decisionale era pienamente esercitato dal Parlamento, sebbene il principio della separazione dei poteri aveva grande rilevanza. Pertanto, la stessa assemblea delegava un numero ristretto di membri parlamentari che avrebbero costituito il cosiddetto «direttorio» al fine di governare. A questo modello si ispirò l’assetto politico della confederazione elvetica, in cui il parlamento, bicamerale, nomina al proprio interno un direttorio, cioè un governo.
Caratteristiche della confederazione svizzera
La confederazione svizzera è costituita da diversi cantoni federali: essa, pertanto, è caratterizzata da un forte pluralismo linguistico, religioso e culturale. Proprio per questo motivo, il Parlamento si fa carico di nominare un direttorio che sia espressivo dei diversi ceti linguistici, cantoni e tradizioni religiose. Inoltre, nella forme di governo direttoriale, il vincolo originario che lega il governo al Parlamento è talmente forte che il direttorio non può in alcun caso essere sfiduciato. La carica presidenziale è rivestita per un anno, a turno, da ciascuno dei componenti del direttorio.
Assetto politico della Repubblica italiana
L’assetto politico di carattere parlamentare tipico della Repubblica italiana è delineato dall’articolo 92 della Costituzione italiana. Il suddetto articolo afferma che «il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri.
Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri». L’articolo 94, inoltre, denota il rapporto fiduciario e collaborazionistico che si instaura tra il capo dello stato e il Parlamento. Esso, infatti, sancisce che «il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale». L’articolo 83, ancora, decreta le modalità di elezione del presidente della repubblica, il quale «è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri».
Domande da interrogazione
- Qual è la caratteristica principale della forma di governo direttoriale in Svizzera?
- Come viene delineato l'assetto politico parlamentare della Repubblica italiana?
- Qual è il rapporto tra il Governo e il Parlamento secondo l'articolo 94 della Costituzione italiana?
La forma di governo direttoriale in Svizzera è caratterizzata dal fatto che il parlamento nomina un direttorio, o governo, che rappresenta i diversi ceti linguistici, cantoni e tradizioni religiose, e non può essere sfiduciato.
L'assetto politico parlamentare della Repubblica italiana è delineato dall'articolo 92 della Costituzione, che stabilisce la composizione del Governo e il ruolo del Presidente della Repubblica nella nomina del Presidente del Consiglio e dei ministri.
L'articolo 94 della Costituzione italiana stabilisce un rapporto fiduciario tra il Governo e il Parlamento, richiedendo che il Governo abbia la fiducia delle due Camere, che possono accordarla o revocarla tramite mozione motivata.