Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il referendum abrogativo può abrogare una legge se la maggioranza qualificata vota "sì"; altrimenti, la legge mantiene la sua validità.
  • La Corte, con la sentenza 99 del 2012, ha vietato il ripristino di leggi abrogate, rispettando la volontà popolare secondo l'articolo 75 della Costituzione.
  • La reintroduzione di una legge abrogata è ammessa solo se esistono nuove circostanze che giustifichino l'intervento parlamentare.
  • Una vittoria dei "no" al referendum impedisce la riproposizione del quesito sulla stessa legge per almeno cinque anni, come stabilito dall'articolo 38 della legge 352 del 1970.
  • Se un referendum è nullo per mancanza di quorum, può essere riproposto, come chiarito dalla Corte in un caso del 1999.

Indice

  1. Esiti del referendum abrogativo
  2. Divieto di ripristino e democrazia
  3. Conseguenze della vittoria del "no"

Esiti del referendum abrogativo

La proposta referendaria può avere due esiti diversi: nel caso in cui la maggioranza qualificata voti «si» la legge oggetto del referendum sarà abrogata; in caso contrario essa non perderà la propria forza normativa. Nonostante la chiarezza delle conseguenze del referendum abrogativo, l’esito di quest’ultimo è stato spesso oggetto di abusi di potere e forzature politiche.

Divieto di ripristino e democrazia

Tramite la sentenza 99 del 2012, la Corte ha imposto il divieto di ripristino di una legge abrogata poiché esso lederebbe la volontà popolare (ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione). Tale divieto si propone di impedire che la volontà popolare sia vanificata o resa inefficace. La Corte ha però precisato che, nella prospettiva necessaria di integrare democrazia diretta e democrazia rappresentativa, il suddetto divieto è valido al fine di evitare che una normativa venga reintrodotta senza che, in seguito alla sua abrogazione, si sia determinato alcun mutamento politico o circostanza di fatto che giustifichi l’intervento parlamentare o, caso peggiore, quello governativo. La corte, in sintesi, contempla la reintroduzione parlamentare di una legge abrogata dal popolo solo ed esclusivamente nel caso in cui concorrano circostanze di fatto che possano ammettere e giustificare la reintroduzione della suddetta legge ad opera del parlamento.

Conseguenze della vittoria del "no"

La vittoria dei «no», invece, non determina l’abrogazione della legge oggetto del referendum. L’articolo 38 della legge 352 del 1970 sancisce che, nel caso in cui il popolo si esprima a favore di una legge (scegliendo di non abrogarla) questa non potrà essere oggetto di referendum per almeno cinque anni.

A tal proposito molti giuristi si sono chiesti se il divieto imposto dall’articolo 38 si estendesse anche al contesto in cui il referendum viene considerato nullo (a causa dell’assenza del quorum strutturale). La Corte, però, ha stabilito che, nel caso in cui il referendum non possa essere considerato valido, esso può essere riproposto (contesto verificatosi nel 1999).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono gli esiti possibili di un referendum abrogativo?
  2. Gli esiti possibili sono due: se la maggioranza qualificata vota «sì», la legge sarà abrogata; altrimenti, manterrà la sua forza normativa.

  3. Cosa stabilisce la sentenza 99 del 2012 della Corte riguardo al ripristino di una legge abrogata?
  4. La sentenza vieta il ripristino di una legge abrogata per rispettare la volontà popolare, a meno che non ci siano circostanze di fatto che giustifichino la reintroduzione parlamentare.

  5. Cosa accade se un referendum è considerato nullo a causa dell'assenza del quorum strutturale?
  6. In tal caso, il referendum può essere riproposto, come stabilito dalla Corte e verificatosi nel 1999.

Domande e risposte

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