Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Nel XIX secolo, il potere normativo era principalmente in mano al re e al parlamento, con la legge parlamentare come fonte primaria.
  • Nello stato liberale, il governo poteva creare regolamenti, ma solo in esecuzione e nel rispetto della legge, classificati come fonti secondarie.
  • L'introduzione dello stato liberaldemocratico ha portato una costituzione rigida, che domina il sistema delle fonti del diritto, superiore alla legge ordinaria.
  • La Costituzione ha ampliato e diversificato i soggetti con poteri normativi, distribuendo il potere sia verticalmente che orizzontalmente.
  • L'ordine gerarchico delle fonti include Costituzione, leggi costituzionali, leggi ordinarie e regolamenti esecutivi, riflettendo una complessità maggiore.

Indice

  1. Il sistema delle fonti nel passato
  2. La rivoluzione dello stato liberaldemocratico

Il sistema delle fonti nel passato

Dal punto di vista costituzionale il tema delle fonti del diritto implica una scelta relativa a quali soggetti debbano concorrere a introdurre nell’ordinamento norme giuridiche.

Nello stato liberale ottocentesco, e fino a parte del Novecento, i processi di produzione normativa ruotavano intorno ai due soggetti titolari del potere sovrano, il re e il parlamento. La fonte di produzione che esprimeva il più alto comando normativo (e pertanto giuridicamente supremo, in quanto «espressione della volontà generale») era la legge del parlamento: la legge era chiamata perciò fonte primaria. Il governo del re doveva osservanza alla legge del parlamento, atto fonte a competenza generale, e poteva esercitare un potere normativo più limitato, nel rispetto e in esecuzione della legge, in forma di regolamento: chiamato fonte secondaria proprio perché non c’era spazio per regolamenti del governo contrari alla legge. Nello stato liberale, dunque, il sistema delle fonti era alquanto semplice. Di ciò costituisce esempio l’art. 1 delle disposizioni sulla legge in generale premesse al codice civile italiano del 1942 (chiamate anche preleggi) che, nell’individuare le fonti del diritto, fa riferimento esclusivamente alle leggi, ai regolamenti, agli usi.

La rivoluzione dello stato liberaldemocratico

L’avvento dello stato liberaldemocratico ha determinato nel panorama delle fonti una vera e propria rivoluzione: la previsione di una costituzione rigida quale atto supremo dell’ordinamento giuridico, superiore a ogni altra fonte, in primis alla legge ordinaria. La costituzione non solo ha assunto il monopolio dei processi di produzione del diritto (in particolare di quelli di rango primario, ma ha determinato la moltiplicazione dei soggetti titolari di poteri normativi. Ciò riguarda la distribuzione sia verticale sia orizzontale del potere di produrre norme giuridiche.

Sotto il primo profilo, la schematica successione stabilita dall’art. 1 delle preleggi è stata sostituita dal ben più complesso ordine gerarchico fra Costituzione, leggi costituzionali, leggi ordinarie e atti equiparati, regolamenti dell’esecutivo.

Sotto il secondo profilo, la Costituzione ha individuato processi di produzione del diritto a competenza riservata, attribuendo a soggetti determinati, in specifici ambiti, il potere normativo.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano i principali soggetti responsabili della produzione normativa nello stato liberale ottocentesco?
  2. Nello stato liberale ottocentesco, i principali soggetti responsabili della produzione normativa erano il re e il parlamento, con la legge del parlamento considerata la fonte primaria.

  3. Come ha influenzato lo stato liberaldemocratico il sistema delle fonti del diritto?
  4. Lo stato liberaldemocratico ha introdotto una costituzione rigida come atto supremo, superiore a ogni altra fonte, e ha moltiplicato i soggetti titolari di poteri normativi, modificando la distribuzione del potere di produrre norme giuridiche.

  5. Qual è la differenza tra la distribuzione verticale e orizzontale del potere normativo secondo la Costituzione?
  6. La distribuzione verticale riguarda l'ordine gerarchico tra Costituzione, leggi costituzionali, leggi ordinarie e regolamenti, mentre la distribuzione orizzontale si riferisce all'attribuzione di poteri normativi a soggetti determinati in specifici ambiti.

Domande e risposte

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