Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • La formazione del governo inizia con le consultazioni presidenziali, una pratica costituzionale consolidata in Italia.
  • Durante le consultazioni, il Presidente della Repubblica incontra i capi dei gruppi parlamentari per valutare quale orientamento politico possa ottenere la maggioranza.
  • Se nessun partito ottiene la maggioranza da solo, si forma un governo di coalizione, come avvenuto nel 2018.
  • Le consultazioni coinvolgono anche i presidenti delle camere e gli ex presidenti della Repubblica, e la loro durata varia in base alla chiarezza dei risultati elettorali.
  • Il Presidente della Repubblica gioca un ruolo cruciale nell'individuazione del presidente del consiglio e dei ministri, specialmente in caso di risultati elettorali incerti.

Procedimento di formazione del governo

Il procedimento di formazione del governo non ha inizio con la nomina del presidente del consiglio e dei ministri, bensì con la cosiddetta «consultazione presidenziale», una vera e propria consuetudine costituzionale che nel corso della storia giurisprudenziale italiana è andata consolidandosi al punto che, qualora oggi il presidente della Repubblica formasse il governo senza dal luogo alle consultazioni, egli sarebbe chiamato a rispondere all’accusa di attentato contro la Costituzione.
Nell’ambito delle consultazioni, il Presidente della Repubblica tiene udienza con i capi dei gruppi parlamentari al fine di comprendere quale orientamento politico possa ottenere la maggioranza.
Nel caso in cui essa non possa essere raggiunta da nessun partito in autonomia, si procede alla formazione di un governo di coalizione (come è avvenuto in seguito alle elezioni del 2018).
Ulteriori interlocutori del presidente della repubblica nel corso delle consultazioni sono i presidenti delle due camere parlamentari e gli ex presidenti della repubblica.
Sulla base dell’esito elettorale, le consultazioni possono avere una durata variabile: nel 2008, ad esempio, esse sono durate meno di due giorni poiché il risultato elettorale era estremamente evidente; diverso, invece, è stato il caso delle elezioni tenutesi all’inizio del 2018.
Sebbene il presidente della Repubblica non possa in alcun caso rifiutarsi di nominare un presidente del consiglio appartenete a un partito che, sulla base dell’esito elettorale, abbia ottenuto l’evidente maggioranza; qualora l’esito elettorale sia più incerto, invece, il capo dello Stato può svolgere un ruolo importante nell’ambito dell’individuazione del presidente del consiglio e dei ministri. Come stabilito dall’articolo 97, infatti, il presidente deve assumersi l’onere di garantire il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.

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