Concetti Chiave
- La democrazia rappresentativa unisce i concetti di democrazia e rappresentanza, permettendo al popolo di eleggere i propri rappresentanti.
- La rappresentanza, introdotta da Montesquieu, vede il popolo come incapace di governare autonomamente, mentre Rousseau la critica come illusoria.
- La democrazia diretta è la forma più pura di governo popolare, senza intermediari, differente dalla democrazia rappresentativa che coinvolge elezioni.
- In Italia, la democrazia rappresentativa è attuata tramite elezioni a suffragio universale, con strumenti come referendum e iniziative legislative popolari.
- Il sistema elettorale italiano è misto, combinando elementi proporzionali e maggioritari per bilanciare la rappresentanza tra partiti vincitori e minoranze.
La democrazia rappresentativa è un sistema politico formato dall’unione di altri due sistemi governativi che sono appunto democrazia e rappresentanza.
La rappresentanza è un sistema governativo in cui il popolo è ritenuto incapace di governare e in cui la sovranità è attribuita ad un ente del tutto separato da esso.
Indice
Critiche storiche alla rappresentanza
Il concetto di rappresentanza è stato introdotto da Montesquieu nel 1748. Egli, non ritenendo il popolo adulto e capace di auto-amministrarsi, sosteneva come la democrazia fosse un inadatta ad una giusta società.
Tale tesi fu confutata da Rousseau nel 1762: il filosofo svizzero denunciava l’illusione di libertà delle persone causata da un sistema rappresentativo di cui in realtà erano schiavi.
Tipologie di democrazia
La democrazia, o governo del popolo, è un sistema governativo in cui la sovranità è esercitata dal popolo.
Il primo a parlare di democrazia è stato il filosofo greco Aristotele, presentandola però come una forma di governo degenerata, attribuendole dunque un accezione negativa, in cui a capo del sistema politico vi era in ceto più povero.
La democrazia può essere diretta o indiretta, ovvero quella rappresentativa.
La democrazia è detta diretta quando il popolo, nell’esercitare la propria sovranità, non ha intermediario alcuno: non vi è una forma di rappresentanza che ha potere legislativo.
Questa forma di democrazia è dunque la più pura, risultando la massima espressione della sovranità popolare.
Funzionamento della democrazia rappresentativa
Ma quindi, che cos’è la democrazia rappresentativa? E’ una forma di governo in cui il potere della popolazione non è tendenzialmente assoluto, ma subordinato all’ente legislativo, il quale non slegato dai cittadini come nella rappresentanza bensì viene investito di questo potere tramite un’elezione popolare.
Tale sistema risulta dunque essere un compromesso tra due opposti, volto ad eliminare i problemi riscontrati da Aristotele e Rousseau.
Democrazia rappresentativa in Italia
E in Italia? Nel nostro Paese la democrazia rappresentativa è la forma di governo in vigore.
Infatti, gli enti investiti del potere legislativo ed esecutivo, rispettivamente Parlamento e Governo, sottostanno ad un’elezione a suffragio universale.
Oltre alle elezioni, i cittadini hanno a disposizione alcuni strumenti per esercitare la loro sovranità: primo fra tutti la possibilità, garantita dall’articolo 49 della Costituzione, di associarsi liberamente in partiti.
Vi sono anche alcune condizioni per cui i cittadini possono mettano le mani direttamente sulle leggi: esse sono il referendum abrogativo, per eliminare una legge ritenuta ingiusta, e il disegno di legge di iniziativa popolare, sottoposto alla revisione del Parlamento e della Corte Costituzionale, a condizione che abbia raggiunto le 50.000 firme.
Sistemi elettorali e proporzionalità
Assodato che il popolo scelga i propri rappresentanti in Parlamento, come funziona il sistema elettorale, ovvero il meccanismo di scelta?
Esistono, nel mondo, diversi tipi di sistemi, che possono essere schematizzati in relazione a due parametri: la proporzionalità e la nominalità.

Per quanto riguarda il primo, si dice proporzionale il sistema elettorale in cui i partiti candidati alle elezioni ottengono un numero di seggi proporzionalmente pari alla percentuale di voti ricevuti.
Al contrario, è maggioritario il sistema in cui il partito vincitore ottiene tutti i seggi, escludendo completamente le minoranze.
E’ inoltre uninominale un sistema elettorale volto a presentare come vincitore un unico candidato, plurinominale quando è un partito formato da più persone.
In Italia è stato in atto un sistema proporzionale plurinominale dal 1946 al 1993, anno in cui una riforma ha introdotto le quote maggioritarie, sbilanciando la proporzionalità dei seggi verso il partito vincente, senza però eliminare le minoranze.
A cura di Carlo.
Domande da interrogazione
- Che cos'è la democrazia rappresentativa in Italia?
- Qual è la differenza tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa?
- Quali strumenti hanno i cittadini italiani per esercitare la loro sovranità?
- Come funziona il sistema elettorale italiano?
- Quali sono le origini storiche del concetto di rappresentanza?
La democrazia rappresentativa in Italia è un sistema politico in cui il potere legislativo ed esecutivo è esercitato da enti eletti tramite suffragio universale, come il Parlamento e il Governo.
La democrazia diretta permette al popolo di esercitare la sovranità senza intermediari, mentre nella democrazia rappresentativa il potere è delegato a rappresentanti eletti.
I cittadini italiani possono associarsi in partiti, partecipare a referendum abrogativi e proporre disegni di legge di iniziativa popolare.
Il sistema elettorale italiano è un mix di proporzionalità e maggioritarietà, dove i seggi sono assegnati in base alla percentuale di voti ricevuti, con una tendenza a favorire il partito vincente.
Il concetto di rappresentanza è stato introdotto da Montesquieu nel 1748, che lo considerava necessario poiché riteneva il popolo incapace di auto-governarsi.