giannyetonia
Ominide
2 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • La democrazia indiretta in Italia si fonda sul diritto di voto per eleggere i rappresentanti parlamentari.
  • Il suffragio universale, introdotto nel 1946, garantisce il diritto di voto a tutti i cittadini maggiorenni, uomini e donne.
  • L'elettorato attivo include tutti i cittadini italiani sopra i 18 anni, escludendo solo alcune categorie specifiche come gli interdetti giudiziari.
  • Il suffragio universale ha avuto un'evoluzione storica significativa, iniziando con restrizioni basate su età, alfabetizzazione e tasse.
  • Il diritto di voto alle donne nel 1946 ha segnato una tappa cruciale nel movimento per l'emancipazione femminile in Italia.

Indice

  1. Il diritto di voto in Italia
  2. Evoluzione del suffragio universale

Il diritto di voto in Italia

La democrazia indiretta si basa sul diritto di voto.

L'elettorato attivo è il diritto dei cittadini di votare i propri rappresentanti, che si manifesta soprattutto nell'elezione del Parlamento, composto dalla Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.

Secondo l'articolo 48 della Costituzione italiana "sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età" che, dal 1975, è fissata al compimento di 18 anni. Nessuno può essere escluso dal diritto di voto, a parte casi particolari: non possono votare gli imprenditori dichiarati falliti e gli interdetti giudiziari. Chi possiede l'elettorato attivo costituisce il corpo elettorale.

Possiamo dire che in Italia si ha il suffragio universale.

Evoluzione del suffragio universale

"Suffragio" è un termine di origine latina che in questo caso significa "manifestazione della volontà dei cittadini mediante un voto". Nel nostro Paese, il suffragio universale è stato introdotto solo nel 1946, dopo un tragitto lungo e tormentato, ripercorriamo le tappe principali:

- il voto all'Unità d'Italia nel 1861: le donne erano escluse, gli uomini potevano votare solo se avavano compiuti i 25 anni, se non erano analfabeti e se pagavano almeno 40 lire annuali alle imposte;

- la riforma Depretis nel 1882: le donne erano sempre escluse, gli uomini potevano votare solo se, avendo compiuto 21 anni, avevano superato la seconda elementare o pagavano almeno 19,80 lire annuali alle imposte.

- la riforma di Giolitti del 1912: le donne erano ancora escluse, ma si introduce il suffragio universale maschile, potevano votare tutti gli uomini che avevano compiuto i 30 anni, nonchè tutti coloro che avevano superato i 21 e prestato il servizio militare.

- il suffragio universale del 1946: le donne entrano a far parte del corpo elettorale e il diritto di voto si estende ai diciottenni. Le donne votano per la prima volta nel 1946, quando si tennero le prime elezioni amministrative dopo la fine del fascismo.

La conquista del diritto di voto rappresenta un traguardo fondamentale per nella storia del movimento per l'emancipazione della donna.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato di "elettorato attivo" nella democrazia indiretta italiana?
  2. L'elettorato attivo è il diritto dei cittadini di votare i propri rappresentanti, manifestato principalmente nell'elezione del Parlamento, composto dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica.

  3. Quali sono stati i principali cambiamenti nel suffragio in Italia dal 1861 al 1946?
  4. Dal 1861, il suffragio era limitato agli uomini con requisiti specifici; nel 1882 e 1912 furono introdotte riforme che ampliarono il diritto di voto maschile. Nel 1946, il suffragio universale fu finalmente esteso alle donne e ai diciottenni.

  5. Quando le donne italiane hanno votato per la prima volta e perché è significativo?
  6. Le donne italiane hanno votato per la prima volta nel 1946, un evento significativo perché rappresenta un traguardo fondamentale nella storia del movimento per l'emancipazione della donna.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community