ZiedSarrat
Ominide
2 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • Il liberismo promuoveva un mercato senza interventi statali, ma beneficiava principalmente le classi privilegiate.
  • Lo Stato liberale affrontò una crisi a cavallo tra Ottocento e Novecento, fallendo nel garantire rappresentanza e uguaglianza.
  • Nonostante le dichiarazioni di uguaglianza, le disuguaglianze economiche tra borghesia e lavoratori si intensificarono.
  • La pressione dei ceti meno abbienti e la necessità di intervento statale portarono a una maggiore partecipazione politica delle masse.
  • Si pose così la base per l'evoluzione verso lo Stato democratico e sociale, con suffragio universale e politiche di sostegno.

Indice

  1. Il liberismo e le sue contraddizioni
  2. Crisi dello Stato liberale
  3. Evoluzione verso lo Stato democratico

Il liberismo e le sue contraddizioni

La dottrina economica sostenuta dai pensatori liberali, il liberismo, aveva come nucleo fondamentale l'idea che il mercato, se lasciato funzionare liberamente senza intromissione da parte dei pubblici poteri, tende a produrre il massimo benessere per tutti. Il modello istituzionale ed economico dello Stato liberale, pero', conteneva al suo interno profonde contraddizioni: per esempio, pur riconoscendo sul piano formale i diritti dell'individuo, in sostanza il pieno esercizio degli stessi era appannaggio solo delle classi privilegiate (come dimostrava la pratica del suffragio ristretto, che riservava i diritti politici agli appartenenti alla sola classe dominante).

Crisi dello Stato liberale

Gli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento furono caratterizzati da una profonda crisi dello Stato liberale, determinata prevalentemente dalla mancata realizzazione di due principi cardine di tale forma di Stato: il principio rappresentativo e quello di uguaglianza.

Nonostante l'uguaglianza tra i cittadini e la legittimazione popolare del potere fossero solennemente proclamate nelle varie Carte costituzionali, esse rimasero in gran parte pure affermazioni astratte.

Tra il XIX e il XX secolo, inoltre, si accentuarono rispetto al passato le forte diseguaglianze ecnomiche tra la borghesia e i lavoratori, soggetti a sfruttamento e a condizioni di vita pessime.

Da questo derivo' una forte pressione dei ceti meno abbienti per ottenere migliori condizioni di vita. Oltre a cio' si affermo' sempre più la necessità di un intervento diretto dello Stato in economia con l'abbandono dell'atteggiamento astensionista.

Evoluzione verso lo Stato democratico

In alcuni Stati la classe dirigente liberale favori' la partecipazione delle masse alla vita politica e pose le condizioni per l'evoluzione dello Stato liberale in Stato democratico, caratterizzato:

• dalla piena partecipazione di tutti i cittadini alla vita politica, attraverso il suffragio universale;

• dall'intervento statale nei rapporti socio-economici a favoredi alcuni gruppi o classi, con politiche di sostegno sociale e redistribuzione del reddito che posero le basi del futuro Stato sociale

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le contraddizioni interne del modello dello Stato liberale?
  2. Il modello dello Stato liberale conteneva contraddizioni come il riconoscimento formale dei diritti individuali, ma il loro pieno esercizio era riservato alle classi privilegiate, evidenziato dal suffragio ristretto.

  3. Quali furono le cause principali della crisi dello Stato liberale tra Ottocento e Novecento?
  4. La crisi fu causata dalla mancata realizzazione dei principi di rappresentanza e uguaglianza, con disuguaglianze economiche accentuate tra borghesia e lavoratori, e la necessità di intervento statale in economia.

  5. Come si è evoluto lo Stato liberale in alcuni paesi?
  6. In alcuni Stati, la classe dirigente liberale ha favorito la partecipazione delle masse alla vita politica, evolvendo verso uno Stato democratico con suffragio universale e intervento statale nei rapporti socio-economici.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community